Amavo la mia vita, mia moglie, mia figlia, il mio lavoro e i miei amici.
Mi sembrava tutto così bello e perfetto. È quasi impossibile raggiungere ogni obiettivo che ci si pone.
Eppure io avevo conquistato il cuore di Elena, io le avevo giurato amore eterno davanti all'altare.
Io ero diventato amministratore delegato della casa farmaceutica migliore di tutte.
Io avevo avuto il regalo più bello del mondo, un esserino che viveva nel grembo della donna che idolatravo.In fondo a me lo sentivo: quella leggera sensazione di impotenza, come se tutto ciò che avevo mi scappasse dalle dita, come granelli di sabbia. Gli anni passavano e più io ignoravo quel presentimento, più esso premeva con veemenza.
L'universo mi ha mandato molti segnali, molti tasselli sono tornati al loro posto al compleanno di Ester.Io sapevo la verità, l'ho sempre saputa inconsciamente, e anche se si ignora, nella testa, rimarrà come un tormentone estivo.
La vedevo turbata ogni volta che c'erano delle visite, quasi mi impediva di assistervi, l'ipotesi a cui pensavo sempre era che non voleva farmi perdere tempo per via del molto lavoro che ho sempre avuto.
Fu così che iniziai a giustificare tutto su mia moglie, i suoi silenzi al letto, la sua freddezza, il vuoto negli occhi.
È proprio vero che un innamorato ha la capacità di razionalizzare pari a un criceto.
Il criceto corre nella sua ruota. Perché? C'è un motivo? No, eppure eccoli lì che lo fa. Perché ci innamoriamo? Non vi è risposta, accade perché siamo stati addestrati anche noi a non restare soli, a fare famiglia e carriera. Lo fanno tutti perché non avrei dovuto farlo anche io?
- Quindi pensi che faccia bene a portarla la'?- mi chiese Elena 13 anni fa.
Come vorrei che mi fosse concesso l'oblio.Ci penso e ripenso: nei primi anni, addirittura, mi davo la colpa, se non le avessi detto di portare Ester al parco non sarebbe successo nulla. Non lo avrei scoperto, e magari lei sarebbe rimasta ancora del tempo.
- Certo tesoro, sai quanto le piaccia il parco De Martini, avanti, mentre tu la distrai io le comprerò un bel telescopio, io andrò al negozio del mio caro amico Guido. Tesoro sono sicuro che non dimenticherà mai questo compleanno-
Le risposi con tanto amore, con gioia, perché era il 5° compleanno della mia bambina.Ester ha sempre adorato il parco vicino a casa, anche se era un po' trascurato, non c'era quasi mai nessuno, forse per questo era a suo agio.
Avevo preparato tutto nel dettaglio.
Volevo donarle un giorno indimenticabile e così fu.Per la mia famiglia il 15 gennaio fu un grande terremoto, che ruppe il pavimento sotto ai nostri piedi. Quel pavimento sicuro su cui hai camminato per molto tempo e in cui riponevi la piena fiducia.
Perché non ti aspetti che tua moglie poco dopo ti chiami e ti dica che tua figlia è caduta da un albero su cui si era arrampicata, e che si è ferita alla gamba, che perde tanto sangue, che è svenuta.
Il primo pensiero fu la possibilità di aver perso la mia piccola, di non aver fatto abbastanza. Ancora oggi non capisco come Elena non abbia visto Ester arrampicarsi all'albero.
Sono corso fuori casa, ricordo che l'ambulanza arrivò prima di me.
Non ho mai avuto una pressione simile. Il petto mi doleva ardentemente, avevo paura. Di non aver salutato mia figlia, di non averle detto che l'amavo come nulla mai.
All'ospedale arrivai sudato fradicio, eppure era metà Gennaio. Urlai letteralmente il nome di mia moglie, una infermiera mi indirizzò dalla parte giusta.
STAI LEGGENDO
LE STELLE DELLA NOSTRA VITA
RomansaUna trasfusione di sangue che tiene in ballo due vite, che rappresenta il punto di rottura e contemporaneamente di unione dei loro destini, che finiscono per correre paralleli per anni fino a incrociarsi. Alcuni dicono che il destino è già scritto...