-Papilio Zalmoxis..- sussurrò lieve la voce del vecchio allevatore quando Annabel posò gli occhi su quel determinato esemplare di farfalla. Aveva le ali nere con riflessi blu e verdi. -Idea Blanchardi.- era la seguente, ali più grandi del primo esemplare, ma a prevalere, questa volta, era il bianco, con venature di un marrone chiaro e caldo, in totale contrastro con la Papilio Zalmoxis.
L'aria della serra era calda ed umida, ad Annabel risultava difficile perfino respirare, ma in quel periodo della propria vita avrebbe volentieri ceduto il respiro per un poco di meraviglia. La sua testa era satura di penseri ed il suo petto trasposrtava fin troppi problemi. Riusciva ad ingannare se stessa soltanto di fronte ai colori di quelle imperiose ali di falena, fra gli scogli delle Terre Cavernose, nel ruggire della spuma del mare in perenne tempesta.. ma il suo pensiero fisso era uno, e non c'era cosa terrena capace di toglierglielo di mente.
-Morpho Menelaus.- continuava il signor Westwood, che si occupava della cura della serra e delle farfalle. Il clima predominante di Sisian Sarey era freddo ed umido, non certo ideale per l'allevamento di farfalle di quel genere, eppure i magnifici giardinieri e padroni di casa erano riusciti a ricreare il clima ideale per ospitare meraviglie simili. -Papilio Ulysses.- le ali chiazzate di cobalto al centro e contornate di nero pece la catturarono, e lei si soffermò su di esse per più tempo. Il signor Westwood si fermò paziente, ad attendere l'ospite più importante che la casa degli Avarna avesse mai ospitato.
-Appias Nero.- dalle ali d'ambra. Quando giunse il turno della Papilio Gambrisius qualcun'altro fece irruzione nella serra. Annabel sapeva che poteva essere solo una persona, dal momento che a nessun altro era permesso disturbarla a meno che non si trovasse in quella che fungeva da 'Sala del Trono'. Charlie Montroy l'affiancò. Doveva aver fatto un cenno di congedo al signor Westwood, poiché egli li lasciò soli all'interno della grande teca di vetro che era la serra.
-Come ti senti?- Annabel non rispose, continuò a camminare fra le ali di farfalla, i cui sgargianti colori non avevano più nomi. -Sono quasi due settimane.- le disse poi. Come se non lo sapesse già. Teneva il conto dei giorni che l'allontanavano da quel tragico evento che era stato entrare nella Tempio delle Dee. -E' arrivata una lettera per te.- le disse porgendole una lettera candida che portava il sigillo di ceralacca rossa. Annabel sapeva da dove proveniva: Deltabeth, dalla dimaora di Olaitan Dukley. Sperava che fosse stato lui stesso ad averla scritta. La prese, sperando, dentro di se, che le nostizie che vi avrebbe letto fossero diverse da quelle che vi aveva scorto fino a quel momento.
Charlie non la disturbò mentre lei scorreva velocemente le parole, quando queste la sconsolarono tanto quanto le prime che aveva letto, gli ridiede la lettera, quindi riprese a camminare fra le piante rigogliose.
-Tu sai quanto mi dispiace, Annabel. Ma sapevamo che una guerra non avrebbe portato nulla di buono, nemmeno per la parte vincente.-
-Abbiamo vinto, quindi?- furono le prime parole che lasciarono le sue labbra. Sapeva di averlo messo in difficoltà, ed attese paziente la risposta che Charlie avrebbe elaborato questa volta.
-Una battaglia importante, ce ne saranno altre, senza ombra di dubbio. Ma sai bene quanto me che le ribellioni di Luthien e Narbeleth sono opera di coloro che sono tutt'ora fedeli alla causa di Burke.-
-E coloro che sono ancora fedeli alla sua causa..- sussurrò Annabel con voce ferma e bassa. -So che speri muoia, Charlie.-
-Io non lo spero.-
-Ed invece si.- gli sussurrò. -So che lo speri per il mio bene. Se Dorian morisse a causa delle ferite di guerra per me sarebbe più semplice elaborare il lutto. Ma se dovesse risvegliarsi, quasi certamente, dovrei essere io ad ucciderlo, condannandolo alla Dannazione.- rivolse gli occhi a quelli dell'amico. -Io non condannerò più nessuno a quel genere di tortura, Charlie.-
STAI LEGGENDO
Adamas II
FantasyLo lasciò solo dentro la stanza, consapevole che, sebbene alcune guerre possano essere combattute fianco a fianco, ce ne sono altre che vanno affrontate in solitario. Dorian doveva combattere la propria guerra. Non era la prima per lui: in questo si...