Era tornata sott'acqua. Questa volta era diverso però, qualcosa sembrava trascinarla verso il fondo scuro, quasi come se ai piedi le avessero appeso delle catene. Si mosse nel tentativo di comprendere perché fosse di nuovo lì, perché stesse affondando invece di risalire in superficie. Tenere gli occhi aperti era un compito arduo; non era l'acqua limpida di sempre, ma putrida a tal punto da darle una sensazione di bruciore a contatto con la pelle. Non chiuse le palpebre ed attese, attese a lungo dimenandosi nel tentativo di restare a galla. Aegvar ed Eruthil sarebbero giunte a salvarla anche questa volta, era questione di tempo, come sempre. Ma quella convinzione, più attendeva, più veniva meno, e lei prese a dimensarsi con più foga nel tentativo di risalire verso una superficie in fiamme. L'avevano abbandonata, anzi, le erano avverse. Per la prima volta da quando aveva fatto quel sogno, le Dee remavano contro di lei. Rinunciò alla lotta contro l'acqua, decisa ad annegare nelle sue stesse lacrime. Chiuse gli occhi e si preparò ad innondare i polmoni d'acqua. Come le sue narici aprivano la via alla morte le sentì, le voci:
-Reagisci.-Si svegliò ansante, con quel comando a risuonarle nella testa come il martello contro l'incudine. Qualcosa non andava. Non aveva ancora compreso bene dove fosse finito il sonno e dove avesse inizio la realtà quando allungò una mano verso Dorian per scuoterlo violentemente. Non ci volle molto perché anche lui si svegliasse: -Qualcosa non va.- sussurrò con mezza voce, non si era ancora concessa il lusso di un respiro profondo. Sudore freddo le imperlava la fronte ed il suo volto era pallido come un lenzuolo, cosa che preoccupò l'uomo nel letto.
-Dee!- imprecò rizzandosi a sedere. -Che succede? Stai bene?- allungò le mani verso di lei, nel tentativo di trattenerla da qualsiasi male.
-Non io.- Annabel incespicava nelle parole. Ma, così come si metteva alla ricerca di altre con cui spiegare a Dorian quello che aveva sentito in sogno, un rumore fece voltare entrambi verso la porta. Non era stato troppo forte, ma di certo anormale. Ad entrambi salì il cuore in gola. Annabel era pietrificata, Dorian, dopo aver atteso un altro rumore, s'alzò dal letto e s'infiò i pantaloni in fretta e furia.
Ai primi rumori si erano sommati dei passi.-Che siano Grace o Steve?- domandò Annabel speranzosa.
-Sono troppi.- bisbigliò Dorian di rimando accostando l'indice alle labbra -E chiunque stia camminando in giro per casa indossa delle scarpe.- quindi si diresse verso la sua valigia. Gettò da parte tutti gli indumenti e sollevò con un gesto deciso il fondo del bagaglio, rivelando due pistole ed un pugnale: Annabel spalancò gli occhi. Credeva di non poter essere più pietrificata di quanto già non lo fosse, ma dovette ricredersi quando Dorian le mise fra le mani una delle pistole:
-Questa è la sicura.- le spiegò a bassa voce.
-Annie, guarda la pistola.- le comandò. -Questa è la sicura.- ripetè indicando una levetta. -Quando è inserita la pistola non può sparare, toglila e potrà esserti utile.- Annabel annuì, aveva gli occhi spalancati e tremava: -Piccola- le afferrò il volto fra le mani: -andrà tutto bene.- le diede un bacio veloce: -Io vado per primo. Controllerò la casa, tu intanto raggiungi Steve e Grace.- nella speranza che non lo abbia già fatto qualcun altro, pensò.
-Richiama i Leoni.-
non era sicuro che Annabel lo stesse capendo:
-Annie.- la richiamò ad un palmo di naso da lei: -Devi richiamare i Leoni. Sono la nostra unica speranza di sopravvivere se là fuori sono tanti quanti immagino.--Richiamerò i Leoni.- annuì lei scuotendosi alla ricerca di un po' di lucidità. Vide Dorian raggiungere la porta ed aprirla con cautela, sollevò la pistola e controllò che nessuno fosse nei paraggi prima di farle segno di seguirlo. Annabel lo raggiunse in fretta: -Io vado per primo. Raggiungi Steve e Grace ed aspettatemi lì. Non dimenticare..-
-I Leoni.- completò lei un po' più in se. -Sta attento.- si raccomandò.
-Anche tu.- quindi si allontanò.
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Adamas II
FantasyLo lasciò solo dentro la stanza, consapevole che, sebbene alcune guerre possano essere combattute fianco a fianco, ce ne sono altre che vanno affrontate in solitario. Dorian doveva combattere la propria guerra. Non era la prima per lui: in questo si...