Capitolo 16

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-Ha deciso di affrontare apertamente la Corona a quanto posso vedere.- disse Bat Saikhan mentre entravano a Narbeleth. La capitale delle Terre del Tramonto era una serpe nel seno del Regno di Diamante. I ribelli vi si riunivano e complottavano. Erano riusciti a coinvolgere perfino Luthien. Il luogo dove Ralf Madani viveva era una semplicissima casa a poca distanza dal centro di Narbeleth, e la cosa che stupiva così tanto il comandante delle truppe  di Dorian, era il fatto che non servivano troppe ricerche per scoprire il suo nascondiglio. Ammesso e non concesso che di un nascondiglio si trattasse.
-Non teme di certo che qualcuno possa colpirlo.- finì.

-Mio padre è un uomo...- cominciò Aisha pensando attentamente alle parole che avrebbe dovuto dire: -Sicuro di se, ecco.- si vedeva. Ralf Madani decideva di vivere in una delle città fondate dagli stessi Adamantis, impiantando il seme della ribellione nei cuori dei loro sudditi, e nessuno osava dirgli nulla. Tutti, perfino la figlia, temevano quell'uomo e la reazione che avrebbe avuto una volta che li avesse visti, ma non Dorian Cortes. Era stato lui a decidere di raggiungerlo, convincendo Aisha a giocare le sue carte: lei avrebbe dovuto far finta di essere scappata dai ribelli per riuscire a liberare Dorian, e anche se inverosimile, Ralf Madani avrebbe deciso di crederci, per non perdere la figlia e per non perdere il cavallo su cui aveva puntato all'inizio di quella corsa, ovvero Dorian.

Arrivarono di fronte alla casa e capirono subito di essere nel luogo giusto per la sicurezza attorno ad ogni entrata. Vennero fermati quasi subito e qualcuno diede un'occhiata ai passeggeri: da principio la guardia credette di essere impazzita. I suoi occhi si fermarono prima su Aisha Madani e poi su Doiran Cortes. Se questi ultimi avessero battuto ciglio anche una sola volta allora sarebbero stati spacciati, ma sapevano bene che ruolo andava ricoperto in quelle circostanze. Vennero guidati sul retro della casa, dove altre macchine erano parcheggiate: subito vennero fatti scendere, e si sentirono puntare addosso almeno una decina di pistole.
-Se avete armi, liberatevene adesso.- impartì una voce rigida. Quindi Herman, Evidian e Bat Saikhan si liberarono delle pistole e dei pugnali di cui erano muniti.

Quindi vennero scortati all'interno della casa, senza che le pistole venissero abbassate nemmeno per un secondo. Attraversarono stretti corridoi in silenzi religiosi, con passi sicuri, sangue gelido e volti impassibili. Ognuno di loro aveva un peso da portare, ma di certo non lo davano a vedere. Trovarono Ralf Madani all'interno di una stanza piccola e mal illuminata, stava mangiando mentre due uomini gli riferivano, molto probabilmente, del loro arrivo. Non appena però i cinque vennero introdotti, con un semplice cenno della testa Madani mandò via chiunque all'interno del luogo. Sorrise alzandosi. Quindi si diresse verso la figlia: la strinse in un abbraccio sinceramente sollevato: -Mia Principessa, non hai idea di quanto ho sperato che tu tornassi da me.- le disse mentre Aisha, terrorizzata come mai lo era stata da suo padre, rispondeva all'affetto. -E vedo che non sei sola.- le accarezzò il volto, ancora non del tutto guarito dopo le ferite che gli uomini di suo padre le avevano inflitto. Lui fece finta di nulla: pareva pensare che quelle cicatrici fossero una giusta punizione per la decisione che la figlia aveva preso.

Quindi i suoi occhi scuri andarono a Dorian: -Mio Alyon, non sapete quanto io sia felice di rivedervi.-

-Ma davvero?- chiese Dorian mentre Madani abbassava appena gli occhi, per simulare un inchino che non aveva voglia di fare. Infondo erano nella sua tana, una sua parola e Dorian sarebbe stato morto, ed i tre uomini addetti alla sua protezione avrebbero potuto fare molto poco.

-Non potete nemmeno immaginarvelo. Come potete vedere, ho mantenuto viva quella fiamma che vi permette di sedere ancora sul trono.-

-Io non siedo sul trono.-

Madani sorrise facendogli cenno di seguirlo, gli altri si disposero sporadicamente attorno al tavolo: -Ma se siete qui, avete intenzione di riprendervi quello che vi spetta. Non è così?- gli versò un bicchiere di vino.

Adamas IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora