-Bene, Altezza, eseguendo il vostro ordine il Consiglio rimasto a Malgalad ha riunito ogni settimana la Concordanza della Corona. Ci sono alcuni argomenti che hanno impegnato la riunione per parecchio.- le disse Dukley dispiegando alcuni fascicoli di fronte a se. Annabel annuì guardandolo da oltre la scrivania mentre l'anziano portava gli occhiali sul ponte del naso. -Le trattative coi ribelli si stanno protraendo per troppo tempo. Questo è uno dei punti per cui i Rappresentanti della Concordanza provano più simpatia.-
Annabel annuì. Si aspettava critiche simili. -Credono che io non stia riuscendo nel mio intento?-
-Diciamo pure che lo hanno creduto quando i ribelli hanno marciato su Diagolas e Pent Antalai. Si temeva per la vostra sicurezza oltre che per la riuscita delle trattative.- quindi tossì togliendosi gli occhiali. -Ma Charlie, come vostro braccio destro, ha saputo mantenere la calma fra i politici fino a quando voi non avete placato gli animi qui a Luthien. Quindi i dubbi che le Concordanze nutrono non sono verso la vostra riuscita, ma verso la parola del Tiranno, qualora egli decidesse di scendere ad accordi. Senza contare il fatto che, se Dorian accettasse di patteggiare, allora anche noi dovremmo consentirgli qualcosa, è così che le trattative funzionano, e tutti immaginano che questo qualcosa sarà l'immunità a qualsiasi pena di fronte al Tribunale della Diade.- le disse Dukley mentre lei congiungeva le mani e vi appoggiava il mento; assottigliò gli occhi pensierosa.
-Dite pure tutto quello per cui siete qui Oalitan.- lo spronò lei.
-Vedete, Mia Rinie, alcuni dei Rappresentanti, Atar, per lo più, credono che a questo punto sia meglio giungere ad uno scontro aperto piuttosto che permettere al regicida di restare impunito di fronte alle Dee.-
-Nessuno resta impunito di fronte ad Aegvar ed Eruthil.- bisbigliò Annabel alzandosi e facendo passi nervosi per la stanza. -Lo so io che faccio parte di questo mondo da poco più di un anno, dovrebbero saperlo anche loro che lo governano da più tempo di me.- rispose adirata.
-Lo ignorano per comodità.-
-Sanno in che genere di guerra incapperemmo se mai dovessimo dare il via allo scontro aperto?- chiese gesticolando.
-Di nuovo, Mia Rinie, fanno finta di non sapere. I Tur delle Terre Verdi hanno espresso la vostra stessa obiezione e molti dei Mid di Forlong li appoggiano.- le comunicò. -Dipende tutto dalla vostra parola, è quello che mi sento di dirvi. Dal tipo di trattative che riuscirete ad estorcere al nemico e dal mondo in cui le porrete alla Concordanza della Corona.- il vecchio si strinse nelle spalle. -A questo proposito vi porto un consiglio da parte di Charlie Montroy, col quale mi trovo assolutamente d'accordo.- quindi appoggiò la penna sul tavolo per concentrarsi su Annabel: -Dovete fare il bene del popolo e non dei politici. Ma questo popolo, o meglio, la maggior parte di esso, ignora cosa voglia dire giungere ad una guerra contro i ribelli e le forze di Cortes e Madani. Sommate a tutto questo l'oppressione tirannica di Cortes ed il suo consiglio di Bor ed avrete la combinazione perfetta per un popolo che delle vostre trattative pacifiche farà un gesto di paura e sottomissione nei confronti dei cattivi.-
-Per cui quale sarebbe il consiglio che mi date tu e Charlie?- sussurrò non vedendo soluzione in quello che Dukley le esprimeva.
-Di far intendere al popolo cosa significa guerra. E con questo non intendiamo tagliare gli approvvigionamenti a nessuno, ma propaganda. Quello che vi serve è propaganda, Vostra Altezza. La vostra fama è alle stelle, è vero, ma dovete saperla indirizzare. Usate l'influenza che avete sul popolo per persuaderlo che concedere il perdono a chi ha chi ha ucciso vostro padre è un gesto di clemenza, non solo verso di lui ma anche verso se stessi. Non dimenticate che voi siete la bocca delle Dee. Tutto ciò che dite è voce di Aegvar ed Eruthil.-
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Adamas II
FantasyLo lasciò solo dentro la stanza, consapevole che, sebbene alcune guerre possano essere combattute fianco a fianco, ce ne sono altre che vanno affrontate in solitario. Dorian doveva combattere la propria guerra. Non era la prima per lui: in questo si...