Mio vecchio Dukley,
se sei rimasto lo stesso di molti anni fa, ricevere questa lettera ti farà arrabbiare e scalciare di gioia allo stesso tempo. Sorrido al solo pensiero di poter ancora avere un potere simile sulla tua persona. Ti starai chiedendo perché, di tutte le volte in cui ho avuto la possibilità di scriverti, scelgo di farlo a distanza di trentasei anni dall'ultima lettera che ho ricevuto. Sono sempre stata rancorosa, ed ho avuto bisogno di tempo per accettare quello che hai deciso, ingiustamente, per entrambi. A dire il vero sono riuscita ad accettarlo abbastanza in fretta, ma non ho mai capito, Olaitan, nemmeno ora capisco. Sono troppo vecchia per cimentarmi nell'arte della mente, sopratutto se si tratta della tua, per cui non ci proverò nemmeno, perdonami. Visto che ho preso il coraggio di scriverti, permettimi di spiegarti alcune cose. Ho ricevuto tutte le tue lettere e le ho lette e rilette. La maggior parte dei tuoi biglietti non ha mai preteso risposta ma alcuni, come quello in allegato alla copia inedita del tuo libro, si. Mi hai chiesto cosa ne pensassi, ebbene, non offenderti, ma ho gettato nel camino quel tuo manoscritto non appena terminata l'ultima pagina, ed ho cercato di non pensarci più. Al tempo credevo di essere riuscita a smaltire la mia ira nei tuoi confronti, ma, a ripensarci, così non era. Hai fatto fare una bella figura da zucca a Magnus, e per questo ti sono eternamente grata, al tempo stesso, però, non hai saputo rendere giustizia a quello che abbiamo vissuto e provato. Ma di questo non oso farti una colpa, l'essere umano, così come le sue arti, hanno un limite. Ti scrivo, ovviamente, per ringraziarti delle congratulazioni. Essere diventata nonna mi fa sentire terribilmente vecchia, lo ammetto. Tutti a Palazzo si piangono addosso perché è nata una Rinie. Io l'ho retta fra le braccia appena venuta al mondo, ho controllato che fosse femmina mentre emetteva il suo primo vagito ed ho pianto. Ho pianto di gioia e sono corsa a ringraziare le Dee. Una primogenita femmina. Non saprà mai quale fosso ha evitato, e per quanto difficile la sua vita da Apparente possa essere, non sarà nemmeno lontanamente paragonabile a quello che avrebbe dovuto patire se fosse nata maschio, o se fosse stata femmina ma non primogenita. Le Dee hanno posato le mani sul suo piccolo capo e baciato la sua dolce bocca rossa. Non riesco a spiegarti quanto avrei voluto che tu la vedessi. Non sono stata così felice nemmeno alla nascita di Turgon.
L'ho fatta chiamare Annabel. Così, per farmi beffe di tutti un'ultima volta. Me lo hanno concesso, vista la poca importanza che la piccola avrà per questo Regno. Maereen avrebbe voluto staccarmi la testa quando ho deciso questo nome per sua figlia. Sai che non sono mai andata d'accordo con la moglie di mio figlio, ma la notte in cui ha partorito la piccola Annabel, l'ho stretta a me come avrei stretto una figlia se mai ne avessi avuta una. Sua madre l'ha guardata con sdegno, per non essere riuscita nell'intento di dare un erede maschio a Turgon, è rimasta sola: senza madre, senza padre, senza amore (che le Dee possano punire l'idiota che ho per figlio) e senza la sua creatura. Ho litigato con Magnus e Turgon perché le lasciassero tenere la bambina un po' di più, ma glie l'hanno strappata come si strappa un vitello da macello alla vacca. Credo si consolerà nell'idea che la piccola avrà una vita molto più semplice di quella che la Corte Maledetta potesse mai ambire ad offrirle. Andrò a trovare la piccola in quel tugurio di orfanotrofio in cui l'hanno gettata fin quando non inizierà ad esserci il pericolo che cominci a ricordarsi di me. Sei il solo al corrente di questo: il Palazzo non me lo permetterebbe.
Ho scritto anche troppo mio carissimo Dukley, e forse il tempo mi ha reso un po' noiosa. Per quanto questa lettera denoti una pace ristabilita fra di noi, non credo sia possibile ritornare all'assidua corrispondenza di un tempo; abbiamo rotto qualcosa che non può essere riparato, e per il bene di entrambi è meglio continuare sulle strade parallelle che abbiamo imboccato.
Ti ringrazio ancora per le congratulazioni (sei stato l'unico a farmele) e ti auguro sempre il meglio, mio amatissimo cacciatore di mele selvatiche,
Tua Violet.
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Adamas II
FantasyLo lasciò solo dentro la stanza, consapevole che, sebbene alcune guerre possano essere combattute fianco a fianco, ce ne sono altre che vanno affrontate in solitario. Dorian doveva combattere la propria guerra. Non era la prima per lui: in questo si...