Il mondo ignorava l'unione di Dorian ed Annabel, ed i due parevano ignorare la maggior parte dei contro che essa comportava. La gioia del potersi definire uniti tramite un vincolo importante come quello del matrimonio aveva fatto si che le loro menti dimenticassero i peccati propri e del partner. Cortes ed Adamantis non erano fatti per essere complici e questo era chiaro a tutti tranne che ai diretti interessati. I rappresentanti del Regno della giovane Rinie avrebbero fatto di tutto per sbarazzarsi dell'unico ostacolo che impediva la pace, ovvero Dorian. Ritenuto lo spettro di un periodo infelice della storia del Regno.
Ma per quanto i vertici del Regno tentassero di far apparire quest'ultimo un fronte unito contro Cortes, falliva. Perché esisteva una Terra dove Dorian Cortes veniva ancora inneggiato come Alyon. Ed era lì, nelle Terre del Tramonto, che egli si sarebbe diretto a breve.
L'intento era quello di riuscire a convincere la Concordanza di Narbeleth ad eleggere, finalmente, i propri rappresentanti; in questo modo l'apparato governo-legislativo su cui Annabel aveva lavorato si sarebbe potuto mettere in moto e quindi dare prova della propria funzionalità o meno.A pochi giorni dal coronamento del proprio amore Dorian ed Annabel si erano dovuti dire addio, ma col cuore più leggero che mai.
-Sembrerà strano che tu interceda affinché i miei affari possano andare in porto nonostante, sulla carta, la tua ultima destinazione sia il patibolo.- gli aveva parlato Annabel lisciando il tessuto della giacca di Dorian. -Ed io non so quanto riuscirò a fingermi triste coi miei consiglieri.- aveva aggiunto.-Adesso siamo io e te contro di loro. Il Regno deve essere unito ed io ho il potere di congiungere le Terre del Tramonto alle alte. Ma sarei un bugiardo se mentissi e non dicessi che lo faccio per amor tuo. Adorerei vedere quei maledetti baffuti scannarsi a vicenda per imporre la propria strategia di corteggiamento, ed eventuale conquista, di Narbeleth.- lei lo aveva colpito scherzosamente. -E per quanto riguarda i tuoi consiglieri.. ti crederanno un ottima bugiarda, il che fa di te un ottima sovrana, oppure penseranno che non ti interessi assolutamente nulla del sottoscritto, il che va a mio discapito ed a tuo favore.- le aveva dato un fievole bacio sulla fronte.
Quelle erano le ultime parole che si erano scambiati prima di dirigersi in direzioni opposte. Annabel sarebbe ritornata a Malgalad, Dorian a Narbeleth. Non si erano dati tempi di scadenza ma di sicuro Annabel sperava di averlo lontano da se il meno possibile. Un altra cosa che la rendeva felice era l'allontanamento di Aisha Madani. Non aveva nulla di personale contro di lei, ma non dimenticava che aveva avuto un legame significativo con Dorian e che era la figlia di un uomo che lei stessa aveva spedito in prigione. Aisha aveva avuto le sue ricchezze, e si era trasferita in una delle tante case di proprietà del padre nel Mondo Apparente.
-Sei agitata di vederli dopo.. quasi più di un mese?- le domandò Hayk Azat lanciando un'occhiata all'orologio da taschino.
-Non molto a dire il vero. Credo che mi mancheranno le Terre Verdi.- gli confessò mentre entravano nella Capitale delle Capitali. Era notte fonda, l'orario perfetto per una parata di macchine Reali: niente persone accalcate, nessuna parata di benvenuto. Annabel ripensò all'ultima volta che aveva visto quella città. Malgalad allora era colma di sudditi che scappavano dalla guerra delle Terre del Tramonto ed esuli impauriti dalla situazione nelle Terre Verdi. La prima cosa di cui avrebbe dovuto discutere con Charlie e gli altri sarebbe dovuta essere quella: la situazione fra i borghi di cui nessuno si preoccupava troppo.
-Lo dici perché da domani dovrai partecipare alla Concordanza almeno una volta a settimana? Se non di più vista la delicata situazione di Narbeleth?- le domandò Hayk sistemandosi la giacca. Annabel annuì.
-Nelle Terre Verdi condividevo il tetto con i miei nemici, eppure, per qualche ragione che non mi spiego, mi sentivo più a mio agio di quanto non mi senta ritornando qui.-
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Adamas II
FantasyLo lasciò solo dentro la stanza, consapevole che, sebbene alcune guerre possano essere combattute fianco a fianco, ce ne sono altre che vanno affrontate in solitario. Dorian doveva combattere la propria guerra. Non era la prima per lui: in questo si...