Capitolo 2

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Due automobili nere e blindate correvano lungo una strada rocciosa ed accidentata. Viste dall'alto apparivano come insetti che non si raggiungevano mai. Erano scortate da dieci leoni. Cinque Danaidi: Pirene, Teano, Brice, Autonoe e Cleopatra. Cinque Egittidi: Mornon, Asteride, Ctonio, Perifante e Agattolemo.

Nella prima automobile si trovavano Clemens Cooper, Billhard Pavlov, Fips Alvez e altre due guardie scelte. Nella seconda macchina invece, Kozimo Renard e Hans Ervard scortavano la Rinie ed uno dei suoi consiglieri più fidati: Caius Boleyn. La destinazione ufficiale era la Concordanza di Malgalad, quella vera Deltabeth. Caius ed Annabel si erano occupati personalmente delle persone che li avrebbero accompagnati, difatti erano entrambi sicuri che nessuna di quelle guardie avrebbe proferito parola nel caso fossero state poste loro delle domane.

Era di fondamentale importanza che nessuno venisse a sapere dove, in realtà, la Rinie, era diretta. Se i suoi alleati fossero venuti a sapere che ella desiderava con tanto ardore far visita a quello che adesso, dopo la caduta di Benedict Burke, era il loro principale nemico, non si sarebbero limitati a storcere il naso.

Per rendere più credibile questo repentino spostamento si sarebbero dovuti presentare per davvero davanti alla Concordanza di Malgalad, ma avrebbero fatto in tempo a fermarsi prima a Deltabeth.

Non avevano detto la verità nemmeno a Nadine e Charlie. La prima ne sarebbe giunta a conoscenza solo al loro ritorno, e Charlie era stato tenuto all'oscuro di tutto perché, in quanto rappresentante Tur, aveva degli obblighi verso il proprio partito. Annabel non metteva in dubbio la sua fedeltà verso di lei, ma quella che lui riponeva in altre persone.

Olaitan Dukley sapeva che sarebbero giunti, ed aveva organizzato tutto in modo che Annabel potesse introdursi in casa senza essere vista da occhi indiscreti: la cosa non risultava nemmeno molto difficile considerato il numero di persone che vi vivevano.

-Mia Rinie, non potete immaginare quanto io desideri vedere un sorriso sul vostro volto, adesso che provvedo a realizzare il vostro desiderio più grande.- parlò Caius, diviso da Annabel solo dal sedile di mezzo.

Ella non distolse lo sguardo dal panorama arido che correva fuori dal finestrino, ma rispose: -Sai quanto odio queste formalità, ti prego, evita di chiamarmi a quel modo.-

-Permettimi, allora, di consigliarti, in quanto è questo il mio compito.- Annabel rivolse gli occhi a lui: -Riserva a pochi l'onore di poterti chiamare per nome, di modo che ti dia gioia sentirlo pronunciare.-

Annabel ridacchiò di gusto: -Ma Caius..- gli prese una mano: -Sei uno dei miei più intimi amici, come potrei pretendere d'essera apostrofata come 'Rinie' da te?- scosse leggermente la testa. -Sono preoccupata.- gli rivelò.

-Spero che il tuo disagio non derivi dal possibile fallimento di questa missione. Perché, ti assicuro, Annabel, che la cosa andrà in porto.-

-Non è solo questo. Riflettevo sui nostri prigionieri politici. La Prigione di Wardiz è sicura, è vero, ma è troppo piccola. Grazie alla Damnatio Memoriae questo Regno non ha mai avuto bisogno di luoghi di reclusione.-

-So dove vuoi arrivare. Tu non sei sicura di voler applicare la Dannazione con la stessa semplicità con cui l'hanno applicata i tuoi predecessori, e vorresti che ci fossero posti sicuri dove rinchiudere coloro che, sebbene colpevoli, non verrebbero Dannati.- Caius ispirò -Sai che di tanto in tanto dovrai Dannare qualcuno? Per offrire un macabro spettacolo al popolo, non per altro. La gente adora la sofferenza, sorpattutto quando non la riguarda.-

-Questa è una cosa che discuterò successivamente. Per adesso, vorrei proporre la costruzione di altre prigioni.-

-Sarà difficile che approvino, ma potremmo provarci.- le sorrise. -So che di questi tempi ti è difficile credervi, ma sono sicuro che tu sia la regnante che questo Mondo si merita. Non voglio perdermi in trite morali, ma..- prese un lungo respiro -quando ti sembra di non essere abbastanza, pensa che abbiamo visto sovrani molto peggiori di te.- la fece ridere.

Adamas IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora