Capitolo 66

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Olaitan Dukley era tornato alla terra. La maggior parte degli invitati se n'era già andata, pochi altri avrebbero consumato una cena nella casa di Deltabeth, e quasi certamente quella sarebbe stata l'ultima per un bel po' di tempo. Lolein, il maggiordomo, faceva del suo meglio per non lasciarsi andare ad un fiume di lacrime: mentre dirigeva i pochi inservienti rimasti pensava all'argenteria che avrebbe dovuto mettere via, ai bicchieri di cristallo coi quali gli ospiti avevano brindato per decenni, avrebbe dovuto chiudere stanze e rinchiudersi in una piccola ala della casa. Lui e sua moglie Esel, come fantasmi dentro quella dimora troppo grande per due soltanto.

Lolein fece un lungo respiro prima di aprire la porta ed entrare nello studio, il vassoio d'argento in equilibrio su una mano e nell'altra una lettera. All'interno della stanza trovò Alyon e Rinie, il Segretario Privato della Rinie, Hayk Azat, i consiglieri Nadine Dorlas e Gordias Blais, ed uno degli uomini dell'Alyon: Morice Makhlouf. Discutevano di qualcosa, qualcosa che Lolein non comprese. Interruppe il discorso con un lieve colpo di tosse.
-C'è un biglietto per le Altezze Reali.- sussurrò. Il groppo che gli stringeva la gola aveva perfino modificato la sua voce.

Annabel lanciò un'occhiata ad Hayk mentre Dorian prendeva il biglietto e lo apriva. Lolein non restò abbastanza a lungo da poter vedere la reazione dell'Alyon alle parole che vi erano scritte, ma gli altri si. Il volto dell'uomo passò da tranquillo a preoccupato in un baleno.
-Che succede?- domandò Annabel assottigliando gli occhi. Non avrebbe sopportato altri problemi, non dopo che aveva saputo che Charlie se n'era andato una volta per tutte; non aveva detto dove nemmeno a Nadine.

Dorian parve rileggere il biglietto una seconda volta prima di passarlo alla Rinie in un silenzio preoccupante. Mentre Annabel leggeva le parole scritte dalla mano di Aisha Madani, lui sedette sulla propria poltrona ed incrociò le mani dinanzi a se. Sembrava riflettere sul modo migliore di agire.
-Di cosa si tratta?- domandò il Millefacce. I suoi occhi, così come quelli degli altri tre, passavano da Dorian ad Annabel. L'espressione facciale di quest'ultima era leggermente differente: alla preoccupazione era misto un pizzico di gelosia e rabbia. Quindi passò il biglietto ad Hayk, che, tenendo i nervi degli altri più in considerazione di quanto non facessero Alyon e Rinie, lo lesse a voce alta.

Miei Alyon e Rinie,
ho saputo da poco della morte del vostro caro consigliere Olaitan Dukley; porgo le mie più sentite condoglianze ad entrambi per questa dura perdita. Vorrei che il proposito di questa breve lettera potesse essere soltanto questo, ma non lo è. Attualmente mi trovo a Mikonos, nella Grecia degli ex-Apparenti, e necessito il vostro aiuto. Da tempo sospettavo che alcuni dei ribelli delle Terre del Tramonto avessero cattive intenzioni nei miei confronti per quello che vi ho aiutati a fare a mio Padre, ma da alcuni giorni ne ho la conferma. Gli uomini addetti alla mia sicurezza fanno il possibile per mantenere la nostra posizione ignota, ma non credo resisteremo ancora per molto. Con questo biglietto potrei averla svelata a tutti coloro che mi vogliono morta, ma rischio meno di quanto non rischierei con le intercettazioni telefoniche e degli altri sistemi. Se questo biglietto è giunto a voi, come suddita ed amica d'un tempo, vi prego di soccorrermi.
Umilmente Vostra,
Aisha Madani.

-Però.. ha scelto un posto niente male per tenersi il culo infondo alla schiena.-ridacchiò Morice Makhlouf.

-Manderemo dei soccorsi.- disse Annabel -E' tutto quello che possiamo fare.-

-Andrò io stesso.- irruppe Dorian Cortes. -So dove si trova ed i ribelli che la stanno minacciando sono gli stessi che sono riusciti a scappare a me ed ai miei uomini a Narbeleth.- Annabel gli riservò una sola occhiata prima di volgere gli occhi ad Hayk. Bastò quello e l'ex-stilista seppe quello che doveva fare. Lasciò la stanza.

-Ho bisogno che tu rimanga qui con me.- continuò la Rinie mantenendo la calma. -Domani dobbiamo innalzare le Bandiere Nere e per Trentuno giorni dobbiamo farci vedere in pubblico uno affianco all'altra, se vogliamo che il tuo posto come Alyon Consorte venga accettato da sudditi e funzionari.- ispirò pregando, velocemente, le Dee di infonderle la forza. -E non dimenticare che dalla tua stabilità di Alyon dipende la mia di Rinie.- prese una delle tazze che aveva portato Lolein ed iniziò a prepararsene una di tè.

Adamas IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora