MA A CHE GIOCO STAI GIOCANDO

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Era già passata una settimana dall'inizio della scuola e io e Roman non facciamo altro che ignorarci, anche se, questo non è quello che pensano le mie amiche. Si sono auto convinte che il ragazzo in questione, stia recitando la parte del bad boy con la sottoscritta, ma la verità è che lo fa perche in fondo gli piaccio.
Mi chiedo come possano pensare una cosa del genere.
Secondo me questo è il risultato di troppo Uomini&Donne.

Sentite che silenzio? è il week-and e a casa non c'è nessuno; ed ho appena finito di stampare la ricerca di storia dei gemelli, ora potrò rilassarmi un po'. Comincia a squillare il telefono.
Parlo sempre troppo presto, devo imparare a stare zitta.
<<Jessica, ho la febbre e mamma è papa sono partiti,potresti venire qui per favore?>> ha una voce fiacca capisco che non sta mentendo << si, arrivo subito>>. Prendo la borsa ed vado davanti alla porta.
Mi fermo.
<< cavolo il motorino e senza benzina>> ci rifletto un po'.
Potrei prendere le chiavi di Roman se solo sapessi dove le tiene.
Qualcuno è appena tornato a casa, ed ecco che parli del diavolo che spuntano le corna. << stai andando da qualche parte?>> sbuffo.
<< vado da mia sorella non sta bene, potresti dire ad Arina che vado da lei?>> alza gli occhi a cielo.
Ma cosa è stupido?. << va bene io vado>> mi afferra la mano << ti serve un passaggio?>> mi giro << no, vado a piedi>> mi libero dalla presa e mi incammino.
Cuffie alle orecchie e a farmi compagnia sarà la musica.
Uscita dalla villa, mi vedo tagliare la strada da una moto nera, Roman si sfila il casco e mi porge un altro che lo aveva legato al manubrio << Sali, arriverai prima cosi>> ma è sordo << ho detto di no Roman>>. Cerco di camminare ma lui si mette avanti e non mi lascia passare. << ok, ho capito dammi questo casco>> sul suo volto appare il suo sorrisino da malato.
Mio caro, sto aspettano solo l'occasione giusta per levarti quel sorriso.
Salgo sulla moto, ma non parte. Che problemi ha.
<< Jessie tieniti a me non voglio che cadi perche vuoi fare la bambina>>ma tu guarda, ora mi sente << io la bambina? parla quello che ad ogni mio passo mi bloccava la strada>> lo sento ridere << almeno sei salita e devo ammettere che non hai fatto tante storie, su ora tieniti>> faccio come mi dice solo per farlo stare zitto.
Riesco sentire il suo battito; il suo cuore batte così veloce.
Arrivati scendo dalla moto<< sono qui sotto se serve qualcosa>> infastidita rispondo premendogli addosso il casco che mi sono appena sfilata dalla testa << senti ti ringrazio del passaggio anche se non volevo, ma non ho bisogno di un tutore quindi torna a casa>> per un momento rimane con la bocca aperta lo ignoro e vado a casa.

Appena apro la porta chiamo mia sorella << ei piccola, peste la tua sorellona e qui >> sento la sua voce provenire dalla camera << sei arrivata giusto in tempo ho vomitato sulla tazza devi pulire>>.
oh si mi sei mancata anche tu.
Appoggio la roba e vado a pulire << ma cosa ti sei mangiata latte scaduto?>> un po' arrabbiata risponde<< senti ho provato a cucinare da sola>> io scoppio a ride << cosa hai cucinato di preciso ?>> si appoggia alla porta del bagno << si,si sfotti io sto male>> rido << avvicinati voglio abbracciarti che mi sei mancata>> indietreggia << no con il mio vomito>> la interrompo <<hai detto bene è il tuo>> urla << ti prego levalo, ti vomito in faccia spostati>> .

Ormai è sera quando mi arriva un messaggio:

Quando devi tornare, chiamami che ti vengo a prendere.

Ma a che gioco stai giocando Roman Taylor. Ignoro il suo messaggio e ne arriva un altro:

So che hai letto il messaggio.

Questo ragazzo mi spaventa, ha mai provato ad avere una visita con uno psicologo? Potrebbe aiutarlo:

Ok Jessie l'ha voluto tu.

Comincia a bombardarmi di messaggi. Decido di ignorarlo e di mettere il silenzioso e comincio a sistemare le cose che ci sono in casa. Dopo essere arrivati a 200 messaggi gli rispondo:
Sta facendo impazzire il telefono.
Che c'è?

Mi risponde subito:

C'è l'hai fatta a rispondere stavo per venire da te

Ma cosa vuole, io non chiedo tanto però già lo devo sopportare a scuola ora mi scrive pure. Mi domando chi gli ha dato il mio numero:

Si ho capito Roman quando ho fatto ti chiamo.

È odioso come la varicella.

Ho dormito con mia sorella e ora che sta meglio devo tornare alla villa, riuscirà a cavarsela. I miei saranno di ritorno. Riprendo tutta la mia roba.

Vedo mia sorella in piedi che cerca di dire qualcosa con fatica .<< g..grazie>> che scema che è.
L'abbraccio << sorellona chi è che ti scriveva?>> comincio a raccontargli la storia <<wow sorellona è cotto di te>> dicono questo solo perché non lo conoscono.
<< dovresti smettere di vedere quella serie ti da al cervello>> scoppia a ridere. Sulla soglia di porta ci salutiamo e mi dirigo verso la villa.

<< ti avevo detto di chiamarmi>> mi segue e non mi lascia in pace <<Roman non ce ne era bisogno>> accelera il passo per starmi dietro <<rimane il fatto che dovevi chiamarmi>> prende e se ne va.
Cosa gli passa per la testa.
Lo vedo dalla finestra che sale sulla sua moto e se ne va.

Ormai è ora di cena e non è ancora tornato, so soltanto che ha chiamato Justin dicendo gli che era da amici ad una festa.
Dopo cena e comincia sempre a farsi più tardi ma non ritorna, mi domando perche non ritorna, ma nello stesso tempo mi domando perche mi sto preoccupando per lui è grande e grosso e vaccinato ce la farà.

No, okay mi sta facendo preoccupare, sono le 3 del mattina e ancora non è rientrando esco dalla stanza vedo se in tal caso è nella sua stanza a dormire, ma non c'è cosi vado da Justin.
Mi spiace svegliarlo, ma sono preoccupata .
<< ei Justin mi serve il tuo aiuto>> sbadiglia<< cosa è successo?>>mi siedo sul bordo del letto << si tratta di Roman sono preoccupata non è ancora tornato>> guarda l'orario<< effettivamente e tardi, su vai a metterti qualcosa andiamo a prenderlo>> potrei venire anche in pigiama tanto dobbiamo andare a riprendere quello stupido.

Dopo essermi un po' sistemata trovo Justin che mi aspetta davanti alla porta << andiamo >>. Quando siamo arrivati sono scesa dalla macchina << Jessica, rimani vicino a me e non ti allontanare mai >> io lo guardo, è una semplice festa cosa potrà mai succedere.

Questa non è una festa e una discoteca pieno di scarti umani, c'è gente ovunque ubriaca tutti ubriachi << Roman, Roman dove sei?>> la cosa peggiore e che ora non trovo più Justin, io sono rimasta dietro a lui ,ma non è colpa mia se sono bassa e mi sono persa.
Qualcuno mi blocca<< ei so dove è il tuo Roman vieni ti accompagno>> non mi fido molto, ma forse potrebbe conoscerlo. Mi accompagna in cucina che c'è un po' più di silenzio.
Lì non c'era Roman. << non avere paura non ti farò nulla, forse non è qui il tuo Roman, ma ci sono io>> sento il suo respiro che si avvicina sempre di più, mi dimeno per liberarmi, e li do un calcio nelle parti basse <<stronza ragazzina dove vai?>> mi blocca e per la paura chiudo gli occhi<< lasciala subito andare >> riconosco quella voce è Roman e dietro a lui c'è Justin, ma il ragazzo non molla la presa, leggo nei occhi di Roman odio e rabbia quasi non lo riconosco. Gli sfera un cazzotto e il ragazzo mi lascia andare. Justin ha dovuto separali e poi si è girato verso me e mi ha stretto a se<< andiamo a casa piccola>> oddio essere chiamata così, ma sono troppo schioccata per rispondergli.
Appena arrivati a casa corro incamera e mi butto sul letto mi sento sporca cosi mi alzo e mi vado a fare la doccia, poi mi metto in pigiama stringo Teddy ma non riesco a chiudere occhio. Sento la porta aprirsi dietro a me, ma resto ferma e sento qualcuno che si infila nel mio letto mi gira e mi stringe a se. Riconosco quel profumo. è lui.

Tu, proprio tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora