OFF THE LIP

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Mi alzo di scatto, mi guardo in torno e controllo che ore sono.
Cavolo le 10:30.
Perché dormo così tanto?
Corro in bagno, mi lavo il viso e mi lego i capelli, mi strucco e  comincio a rallentare quando sento squillare il telefono, così vado a vedere chi è.
Ho appena ricevo un messaggio da parte di Valentina.

Mettiti il costume sono riuscita a scoprire dove ci porteranno.

Costume? Come il costume?
Per fortuna lo avevo messo, non e uno dei migliori, ma è pur sempre un costume.
Prendo i pantaloncini, una maglietta e le converse e corro giù dove cerano le ragazze e i ragazzi che mi aspettano.
<< non ci credo anche qui riesci a fare tardi>> dice ridendo Jasmine << scusatemi, ciao Liam>> mi bacia una guancia << buongiorno splendore>> arrossisco, sono vestiti tutti sportivi << andiamo, vi prometto che sarà divertente>> saliamo in macchina e si parte.

Il viaggio è stato un inferno, Sarah e Jasmine non smettevano di cantare.
Loro non sanno cantare.
Scesi dalla macchina e ci accorgiamo che siamo al mare e ci sono delle onde pazzesche << allora ragazze non so se sapete surfare, ma vi insegneremo noi e come avevo detto ci divertiremo >> Jasmine aggiunge <<Jessi.... Aih>> gli ho pestato un piede e si è stata zitta. Hanno dato ad ognuno di noi una tavola da surf.
Liam mi porge una tavola rosa, completamente rosa.
Io odio il rosa.
<< se non ti dispiace prendo quella celeste, non mi piace il rosa>> lui mi guarda stupito << nessun problema>> ci spiega come surfare.
<< naturalmente cadrete la prima volta, ma non arrendetevi>> io sorrido entriamo in acqua e Liam si mette vicino a me, prende un onda e urla << Jessica vai tocca a te>> . comincio a remare e salgo sulla tavola sento diventare un tutt'uno con il mare.
Amo quella sensazione.
Eseguo un perfetto OFF THE LIP. raggiungo Liam che è rimasto ad bocca aperta << quello era un off the lip, ma come ...>> lo interrompo<< faccio surf da sei anni>> le ragazze urlano e ridono.
Quando alzo gli occhi, vedo qualcuno che corre vicino alla macchina e si ferma per riprendere piato piegato a metà, poi si alza in piedi e si mette una mano sulla fronte.
Riconosco quel ragazzo, è Roman ci stava guardando, prendo un'altra onda e dopo aver eseguito un FLOATER mi butto in acqua con le mani verso il cielo, ma quando guardo verso Roman lui già non c'era più .
Abbiamo passato una giornata stupenda, i ragazzi ci hanno accompagnato all'hotel.
Non ci saremo visti la sera, perché il professore aveva organizzato di andare al planetario ad osservare le stelle. Dicono che è mozzafiato.
Ci avrebbero portato a pranzo fuori il giorno seguente.
Salgo in stanza mi faccio una doccia mi metto un jeans e una maglietta bianca, che lascia la schiena scoperta. Ho i capelli ancora bagnati.

<< Jessica, sei stato unica oggi dovevi vedere la faccia che ha fatto Liam quando hai fatto quella cosa con la tavola >> Valentina ancora rideva solo al pensiero.

Il planetario era enorme. Ci hanno fatto stendere per terra e guardare il cielo.
Alla mia sinistra c'è Jasmine e alla mia destra Roman, ma comincio a sentire freddo e come sempre ho scordato qualcosa in camera e questa volta ho scordato il giacchetto. Sento qualcosa di morbido e caldo che si appoggia al mio petto. è Roman che mi cede il suo giacchetto << come sempre ti scordi di portare qualcosa eh?>> gli do un pizzicotto << aia.. e questo per cosa era?>> mi volto verso di lui << per quello che hai detto>> mi rigiro imbronciata. Ride.
Ma cosa si ride , non ho detto nulla di divertente.
Quando abbiamo finito, siamo tornati in hotel.
Mi sento no stanca, di più come se un treno mi ha appena travolta.
Ho ancora il giacchetto di Roman, ma è già andato nella sua stanza da un bel po'.
Devo ammettere che amo il suo profumo, è una droga.
Mi faccio dire quale è la sua camera e vado a dargli il giacchetto.
Busso, ma nessuno risponde cosi provo ad aprire la porta.
Si apre. << Roman ti ho riportato il giacchetto>> non mi risponde è steso sul letto, già dorme. Molto probabilmente la porta è aperta perché il suo compagno di stanza non è ancora tornato e le chiavi c'è l'ha Roman. Appoggio il giacchetto sulla sedia.
<< no mamma, ti prego non lasciami>> mi è preso un colpo a quelle parole << se stai gio....>> stava parlando nel sonno << mamma non lasciarci, papà non andare>>.
A pensarci bene non ho mai chiesto dei suoi genitori, non so nulla di loro. Non gli ho mai chiesto dove sono, se sono partiti, o lavorano fuori città, non li ho mai conosciuti.
Sto per andare via quando sbatto il ginocchio contro il mobile, per fortuna non si è svegliato.
Ha il sonno pesante il ragazzo.
Così esco e tiro un respiro di sollievo, e mi dirigo in camera.

Tu, proprio tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora