GIOCHIAMO

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Attraverso il corridoio.
La porta della stanza di Roman è perennemente chiusa.
lo vedo a scuola e ogni tanto a casa ci scontriamo con lo sguardo, ma finisce sempre che uno dei due lo distoglie altrove.
Non abbiamo più parlato da quel giorno, io ignoro lui e lui ignora me, come due perfetti sconosciuti, che in realtà non lo eravamo ed ha confermarlo è stato quel bacio, lo stesso che ha creato tutta questa situazione. 
Lo detesto con tutta me stessa è un emerito cretino, se solo pensasse prima di fare una cosa, forse a quest'ora non saremmo così.

La campanella suona e mi riporta nel mondo reale << Jessica mi ascolti o sto parlando al vento?>>.
Caspita, finisco sempre a pensare a lui, intanto Jasmine si è accorciata i capelli e si è fatta anche un piercing nella parte alta dell'orecchio destro. << quando te lo sei fatto quello?>> indico l'orecchino << e con questa sono quattro volte che me lo chiedi, svegliati Jessica l'ho fatto il giorno della recita, ormai è quasi un mese che l'ho!>>.
È quasi passato un mese da quel bacio, quel maledetto bacio.

Entrata in classe, rifletto e rifletto, devo risolvere questa faccenda.
Mi sta corrodendo.
Anche se a pensarci bene chi dovrebbe chiedere scusa non sono io, ma è lui che si è preso una cosa che non gli apparteneva e no non gli aspettava.
Suonata l'inizio della seconda ora ancora nessuna traccia di lui, dove è finito.
Che faccio lo chiamo o no?
<<Jessica, chiamalo>> sono saltata appena ho sentito la sua voce.
Jasmine a volte mi spaventa e come se sa leggermi nella mente e sa cosa voglio fare o cosa sto pensando.
Dai se è la mia migliore amica ci sarà un motivo no?
La guardo e annuisco << prof posso andare in bagno?>> il professore mi fulmina con lo sguardo << Jessica non puoi aspettare la campanella? devo spiegare una cosa che molto probabilmente metteranno all'esame>> rispondo senza pensare << in realtà metteranno tutto, è urgente per favore! >> il professore fa cenno di sì con la testa e io esco di corsa dall'aula e quando arrivo in bagno, mi chiudo dentro per chiamarlo.
<< ... lasciate un messaggio dopo il segnale acustico ...>> perfetto non risponde.

<<hai visto Roman, sembra essersi preso una cotta per quella ragazza. Chissà cosa vede in lei?>> vorrei sbattere la porta, ma rimango ferma e sento è  probabile che loro sanno dove è.
<<hai ragione che cosa strana, non ha tette non è bella non sa di nulla>> ma tu non sai di niente, ma vedi un po' queste << comunque basta parlare di quella sfigata. ti piace questo rossetto?>> queste non sanno nulla. Apro la porta e quando mi vedono impallidiscono sorrido e me ne vado in classe.
La lezione è finita e ancora non ho ricevuto nemmeno un messaggio da parte sua.
Intanto cerco di origliare i discorsi dei ragazzi, so che è maleducazione, ma forse riuscirò a scoprire dove si trova quell'imbecille con un sorriso da cretino.
<< oggi ci sarete alla gare di motocross?>> sai che mi importa di una gara.
<< si Roman mi ha venduto i biglietti o meglio sembrava uno spacciatore di prevendite, era così contento di questa gara >> senza nemmeno accorgermene urlai << BINGOOOOO>> tutti mi fissarono, Jasmine mi tirò a se << allora hai sue notizie >> la guardai per un istante << tu fai paura te l'hanno mai detto prima?>> e scoppiamo a ridere.

Jasmine sa tutto, ma ora rimaneva l'ultima cosa: capire dove si svolge la gara. Non è mica poco.
Lei intanto si stava informando tramite "le sue fonti" così l'ha chiamate.
è davvero mostruosa, porello il ragazzo, un giorno quando ce lo avrà e se ce lo avrà.

Corro a casa mi cambio e scelgo vestiti comodi se devo andare a cercare quell' idiota ad una gara di motocross.
<< dove vai di bello?>> appoggiato alla mia porta c'era Justin << Jessi, che ne dici se parliamo>> non lo capisco si è imbecillito anche lui? << di cosa dovremmo parlare?>> lui sorride e si siede sul letto << di quello che è successo alla recita, si era capito che il bacio non era previsto, almeno io non sono stupido>> mi fermo e mi siedo affianco a lui.
<< no, quel bacio non era previsto anzi a dire la verità era stato abolito>>, mi prende la mano << tutto ok?>> lo guardo << in realtà non lo so >> lui leva le mano e mi guarda nei occhi << non e che ti piace Roman?>> io mi alzo di scatto << ma nemmeno se mi paghi, gli voglio bene tutto qua>> ride e aggiunse << sicura?>> senza neanche accorgersene sono tutta rossa e non so nemmeno perché il mio cuore batte fortissimo e proprio in quel momento ricordo tutto quello che io e Roman avevamo passato dal primo incontro, quando si era travestito d'autista per mandarmi via fino all'ultimo, il bacio, effettivamente il suo sguardo con il tempo si è addolcito, ma non gli ho dato importanza .
Non è che ha ragione Justin, mi sto innamorando di lui, o almeno comincio a provar qualcosa per quel ragazzo senza cervello?
<< sicura tranquillo>> mentre rispondo vedo che è tardi e devo andare a casa di Jasmine << mi spiace, ma devo andare da Jasmine mi sta aspettando>> lui scoppia a ridere << quella ragazza dai capelli rossi che a volte la becco mentre mi fissa?>> io scoppio a ridere, Justin aveva fatto centro << salutamela >> faccio cenno con la testa e corro.
è tardi.

<< allora cosa hai scoperto?>> stava finendo di fumare << c'è aspetta ti ha detto di salutarmi?>>
<< si, sei testarda eh, dai dimmi cosa hai scoperto>> spense la sigaretta << prima di tutto questi sono i biglietti, perché senno non ci fanno entrare, sarà in spiaggia al tramonto, dobbiamo muoverci, prima di uscire però tu ti devi far dare una sistemata, sembri uscita da un film horror >> cercai di dire qualcosa, ma non ebbi il tempo che mi trascinò in camera sua e mi lasciò parlare solo quando mi liberò.
Porto i pantaloncini corti di jeans strappati e una maglietta che mi aderiva molto alla vita, mi aveva dato una  felpa e truccata. << ora possiamo andare >>.
Sali sul mio motorino e guidai fino alla spiaggia dove è piena di ragazzi e ragazze mezze nude come se facessero parte di una esposizione di quei pittori che dipingono sempre ed esclusivamente donne nude.
Con tutta questa falla sarà impossibile trovare Roman.
<<dividiamoci tu vai a sinistra e io a destra >> cominciammo a farci largo tra i ragazzi, alcuni erano già abbastanza brilli.
<< che stai aspettando tra un po' inizia, non ti devi allontanare dalla moto>> mi prese il braccio e mi trascinò, mi avevano appena confuso con un'altra ragazza non ci posso credere.
Mi mise le protezioni e il casco << vai e splendi come sempre>>.
Tutto questo perché dietro la felpa che mi ha prestato Jasmine è cucito il numero 10 e mi hanno confusa con un'altra ragazza, qui non si mette per nulla bene.
Con lo sguardo cerco di vedere Jasmine, se riesce a vedermi.
Ed eccola lì, mi fa un cenno, per fortuna mi ha subito riconosciuta e con lo sguardo mi chiede come ero arrivata li e stavo per fargli cenno che non lo sapevo, ma la stessa persona che mi ha portata qui mi blocca << non distrarti, cavolo >> anche gli altri ragazzi si erano ormai messi in posizione e sentii qualcuno urlare << ei, tu chi sei che ci fai sulla mia moto scendi>> effettivamente la ragazza assomigliava molto a me, e proprio lì che suonò l'inizio e quello mi spinse e io accesi il motore e partì, non avevo scelta.
È come guidare la moto, soltanto che qui si saltava, ed anche e io cercai di fare quello che avevo visto in un film di corse clandestine.
I dossi si facevano sempre più alti e il percorso sempre più difficile, sono la terza in fila.
Devo ammetterlo mi sto divertendo, nessuno sa chi sono.
C'era l'ultimo dosso da superare, ma era altissimo e per superarlo posso solo che accelerare, sento di saper volare, sto volando, si sto volando.
Troppo in alto troppo in alto, sto perdendo l'equilibrio e sto precipitando.

Qui evito di descrivere la mia caduta, è davvero imbarazzante.

<< che volo cavolo>> tutti stavano descrivendo il mio volo, come un gatto quando cade da un palazzo.
<<JESSICA, O MIO DIO>>  Jasmine ha scavalcato la recinzione ed è corsa da me, tutti i partecipanti si levarono il casco e quando Jasmine mi aiutò a levare il mio udii una voce << Jessica>> si precipitò subito da me e mi spostò la moto che giaceva su di me << sei tutta intera? che minchia fai qui? >> piano con tutte queste domande mi sono appena schiantata.
Dopo aver fatto qualche colpo di tosse cerco di rispondere a Roman, ma vengo subito interrotta , come sempre. << tu non sei Marta>> Roman rispose secco <<ti pare per caso lei>> gli diete uno spintone e quello se ne andò << cosa ci fai qui ?>> Jasmine rispose al posto mio<< siamo venute a cercarti. Jessica ti doveva parlare >> la interrompe << e non potevi aspettare che tornavo a casa no?>> risposi secca << no, ho aspettato troppo>> mi alzai e persi ancora una volta l'equilibrio e lui mi prese giusto in tempo. << andiamo a casa ora >> avevamo tutti gli occhi addosso, tutti che ci divoravano come se fossimo una fetta di torta nuova e fresca.

Salutammo Jasmine e salimmo sulla sua moto e mi riaccompagnò a casa e naturalmente mi strinsi a lui senza staccarmi un attimo nemmeno per levarli i capelli che il vento opprimeva sugli occhi.
Roman mi sei mancato, e si comincio a provare qualcosa per te.

Tu, proprio tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora