💫7

3.9K 231 15
                                    

Due giorni dopo durante il ritorno a casa la sua macchina iniziò a dare segni di avaria ,eppure non era da molto che aveva fatto una revisione completa e il meccanico di fiducia indirizzato da suo padre le aveva assicurato che la macchina era praticamente a orologio svizzero.
E infatti dopo duecento metri esalò l'ultimo giro di motore fermandosi nel bel mezzo della strada.
Ritornare a casa a piedi non era fattibile, non perché si trovasse lontana, ma per via del materiale didattico che portava con lei.
Trasportarlo a piedi sarebbe stato piuttosto difficile.
Cass e le Chris erano a lavoro ,il numero del meccanico ovviamente non lo teneva in rubrica ,l'unico che poteva chiamare era suo padre sperando che non stesse giocando a golf.
Naturalmente essendo la sua unica figlia e stravedendo per lei dopo appena dieci minuti lo vide arrivare .
In perfetta tenuta da golf, segno che nonostante l'avesse negato stava giocando a golf.
"Oh papà ma stavi giocando, avresti potuto darmi il numero di Gus ."
"Missy tesoro non preoccuparti,dimmi piuttosto cosa è successo?"
Si mise al posto di guida tentando di mettere in moto ma il motorino di avviamento girava a vuoto.
"Non ne ho idea papà, so solo che ha iniziato a perdere potenza il motore e anche se accelleravo andava sempre più piano finché non si è fermata del tutto. Non capisco Gus ha fatto il check up completo appena un mese fa e mi ha detto che era un orologio svizzero."
Il padre scese dalla macchina e le porse le chiavi.
"Per caso hai notato se la spia del rifornimento era accesa?"
Lo guardò terrorizzata.
Si era dimenticata di fare rifornimento, due giorni prima sarebbe dovuta passare alla pompa e poi si era scordata.
"Oh mio dio!"
Si mise una mano sulla faccia e scosse la testa.
Suo padre sorrise.
"Non hai fatto rifornimento. Dai adesso la spostiamo e ti accompagno poi mando Gus a prenderla."
"Perdonami papà ti sto facendo perdere un sacco di tempo."
"Tranquilla tesoro, ho tutto il tempo di portarti a casa e tornare al campo ,lo sai quanto ci mette Roger a decidere da quale angolazione tirare per andare il più lontano possibile dalla buca."
Ridacchiando sulle supposte abilità di Roger spostarono la sua auto lungo il marciapiedi e poi prese il materiale didattico e lo mise sul sedile posteriore dell'auto di suo padre.
Quando arrivarono davanti casa sua vide il suo vicino che se ne stava seduto sui gradini di casa sua a bere una birra.
Suo padre scese insieme a lei e la aiutò a scendere le scatole dalla macchina ,poi la abbracciò e le raccomandò di fare la brava e di non preoccuparsi per la macchina.
Lo salutò fino a che non lo vide girare l'angolo, poi ignorando Steve che l'aveva quasi raggiunta prese le scatole e si avviò verso la porta di casa.
"Quindi ti piacciono gli uomini maturi? È per questo che non accetti di venire a cena con me?"
Missy lo guardò con aria di sufficienza, gli uomini, tutti uguali.
Se non davi loro spago ti accusavano di essere altezzosa, se gliene davi molto ti accusavano di essere una facile. E poi erano sempre in competizione tra loro, io sono più bello,io sono più giovane, io sono più ricco,io ho un fisico scolpito.
E non facevano altro che confermare la teoria di Missy, erano inutili.
"Scusa ma ho da fare."
Steve cercò di mantenere la calma, quella piccola stronza ,chi si credeva di essere? Solo perché era una maestra d'asilo credeva di avere a che fare con dei bambini anche fuori dalla scuola.
Ancora non aveva mandato giù l'aver dovuto raccogliere tutto il miele che aveva trovato sulla porta e sulle finestre,per non parlare di quello che aveva portato in casa non essendosi accorto che era sul pianerottolo.
Aveva rinunciato a pulire le scarpe e non era riuscito a fargliela pagare in alcun modo, dall'episodio delle mutande sembrava che avesse trasformato quella casa in un bunker .
Ma Steve Rogers non si arrendeva mai!
"Non hai risposto alla mia domanda."
Missy aprì la porta ed entrò in casa , posò i cartoni a terra e tolse il cappottino e le scarpe.
"Senti partendo dal presupposto che io non devo darti alcuna spiegazione sulla mia vita privata, se tanto ci tieni a saperlo quello  "
Fu interrotta da un continue strombazzate provenienti dalla strada, Steve si girò e fece cenno ai ragazzi che lo chiamavano in modo sguaiato.
"Scusa principessa devo andare ,ma il nostro discorso non è chiuso."
Se ne andò e Missy sbattè la porta dietro di lui .
"Stupido troglodita da quattro miserabili soldi! Chi diavolo si crede di essere. Aaarrgghhh!"
Era furiosa.
Fin dall'inizio aveva preventivato che quel tipo avrebbe portato solo guai e scompiglio e il tempo stava solo avvalorando la sua ipotesi.
Si calmò solo dopo un lungo bagno , si preparò la cena e prese dalle scatole il libro degli origami ,doveva innanzitutto imparare a farli lei e poi avrebbe potuto insegnarlo ai bambini.
"Allora vediamo un po' quì dice, L'arte degli origami è un'antica tradizione cinese . Ma non mi dire. Significa piegare la carta. Ok. Fin dall'antichità il popolo cinese produceva la carta...ok questo non mi serve."
Sfogliò altre pagine mentre sgranocchiava dei grissini al kamut, opera di Cass.
"Ecco come iniziare un semplice origami, partiamo dal cuore che è per i principianti, procuratevi un foglio di carta del colore che più vi piace e procedete a piegare come nelle foto illustrate. Bhe sembra facile."
Seguendo le foto illustrate sul libro riuscì a fare diversi cuori in diverse misure, poi cercò di fare qualcosa di più appropriato per i bambini ma la rana non era facile quanto il cuore quindi optò per il cigno.
Dopo due ore aveva il tavolo pieno di piccoli cigni ed era estremamente soddisfatta del suo lavoro.
Erano appena le dieci non aveva ancora sonno accese la tv e fece un po' di zapping . Televendita , film ormai in procinto di finire, uno special sulla vita di Trump , ancora televendita , quiz, storie di vita quotidiana su gente affetta da nanismo,l'ennesima televendita.
Sbuffò e spense di nuovo la tv.
Quella mattina Cass l'aveva chiamata per dirle che Grant stava ancora tentando di corromperla per farla tornare a lavoro , ma lei non aveva intenzione di desistere sulla decisione presa.
Chissà se alla fine era andata a cena con il tipo incontrato al Dorian, l'appuntamento era per quella sera, decise che l'avrebbe chiamata il giorno dopo.
Sentì miagolare e corse alla vetrata, finalmente un po' di compagnia , iniziava a sentirsi un po' sola.
"Luna ,ma dove sei stata ? Sono un po' di giorni che non ti fai vedere. Hai fame?"
Fortuna che in casa con lei non c'era nessun altro , se l'avessero sentita parlare con un gatto avrebbero seriamente preso per buona l'idea di internarla.
Aprì una scatoletta e la mise in un piatto di plastica, ormai era da tempo che iniziava a comprare cibo per gatti.
La osservò mangiare e poi quando ebbe finito le vide fare il suo rituale di pulizia.
Sua madre diceva che i gatti e tutti gli animali in generale erano sporchi,ma non poteva sbagliarsi di più. Quella gatta si lavava molto di più di quanto non si lavasse un essere umano.
Sedette sul divano e la mise sulle sue gambe accarezzandola.
Dopo alcuni minuti sentì un trambusto in giardino ,poteva essere un ladro .
Lasciò la gatta sul divano e andò in cucina ,rovistò nei cassetti al buio per non spaventare l'eventuale ladro,afferrò il primo manico grosso e pesante che le capitó tra le mani e uscì in punta di piedi in giardino guardandosi intorno cercando di carpire il minimo movimento.
Ma l'unico suono che udì fu un lamento ,tornò veloce in casa e accese le luci .
Quando uscì di nuovo fuori brandendo la sua arma la voce del vicino la fece trasalire.
"Quella dovrebbe spaventarmi o addirittura tramortirmi?"
Missy lanciò un occhiata veloce a ciò che teneva in mano e fece una smorfia,una paletta per dolci, effettivamente il ladro avrebbe anche potuto chiederle di offrirle un pezzo di torta già che c'era.
"Si può sapere che ci fai quì? Sono le undici passate niente festa stasera?"
Quando Steve alzò la testa per guardarla lasciò cadere la paletta per dolci lanciando un urlo.
"Oh mio dio. Che cosa ti è successo?"
"Principessa se urli ancora sveglierai tutto il vicinato,inoltre potrei pensare che ti preoccupi per me."
Fece una smorfia e si toccò l'occhio destro, aveva la faccia tumefatta ed era ricoperto di sangue.
Missy mise da parte la frase di protesta che le era salita in gola, tornò in casa e prese del ghiaccio, un asciugamano,dell'acqua,una pomata e dei cerotti.
Ritornò fuori e mise tutto sul tavolino , nonostante non lo sopportava ed era un uomo non poteva fare a meno di aiutarlo.
Bagnò l'asciugamano e glielo passò piano sul viso stando attenta a non premere sui punti più evidenti.
"Allora che cosa è successo? Qualcuno ti ha fatto notare che tieni la musica troppo alta?"
"No principessa, a quanto pare solo tu non sai come ci si diverte. E comunque preferisco non renderti partecipe delle mie disavventure ,ahi."
Missy gli lanciò un occhiataccia, non era un delitto non divertirsi e poi lei si divertiva un mondo a combinare disastri nei suoi confronti.
"Oh scusa, quindi se non è per la musica hai di sicuro dato fastidio alla donna di qualcun altro. Sempre così voi uomini ogni gonna che incontrate pensate di poter fare i vostri commenti ,il più delle volte scontati oserei dire, con l'assurda presunzione di passarla liscia. E questi sono i risultati."
Steve stava morendo per cercare di reprimere le risate, nonostante stesse da cani quel tipo aveva picchiato duro, stare così vicino a lei e ascoltare le sue supposizioni tutte sbagliate lo faceva stare bene.
"Facciamo che io ti dico chi mi ha ridotto così e tu mi dici perché esci con il nonnetto e non con me."
Missy si mise a ridere, se suo padre avesse sentito che era stato definito nonnetto avrebbe dato in escandescenza a sessantadue anni non si era vecchi.
Gli mise il ghiaccio sulla mascella e scosse la testa.
"Ahi! Fa piano."
Riportò dentro l'asciugamano sporco e l'acqua quando tornò fuori lo vide mettere il ghiaccio sul costato sotto la felpa.
"Ti hanno conciato per le feste eh?"
"Mh già, solo perché era più grosso."
Si risedette accanto e gli mise la pomata ,aveva un viso pulito e la pelle morbida e liscia.
Si scostò come scottata, nessun uomo, erano inutili.
Gli lasciò i cerotti e corse via chiudendo la vetrata e spegnendo le luci.  

Nessuno è quel che sembraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora