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La scuola volgeva al termine e la sua pancia si notava appena , aveva fatto varie visite e il dottore le aveva detto che il bambino cresceva sano.
Questo era molto importante , perché per quanto si sforzasse aveva perso appetito ,sua madre continuava a rimproverarla e lei aveva deciso che era tempo di tornare a casa.
Aveva preso Luna e Sun l'ultimo dei suoi gattini che ormai era bello cresciuto e dopo aver impacchettato tutta la roba del bambino si era fatta accompagnare a casa da suo padre.
Eleanor aveva scalpitato un bel po' ma alla fine aveva acconsentito perché Missy le aveva detto di poter passare ogni volta che voleva.
Quando finalmente respirò l'aria di casa sua e del suo giardino le spuntò un sorriso appena accennato.
Lasciò tutto in salone e andò di sopra a controllare che le donne che aveva mandato sua madre a dare una rinfrescata non avessero toccato le cose di Steve.
Non voleva togliere nulla che gli appartenesse perché aveva bisogno di sentire la sua presenza.
Tutto era al suo posto ,le magliette nel primo cassetto ,il profumo sulla mensola di marmo del bagno e il suo bagnoschiuma nella doccia.
Senza che se ne accorgesse le lacrime avevano preso a scendere copiose sul suo viso , prese una maglietta di Steve e se la strinse al petto soffocando i singhiozzi.
Più tardi prese l'auto e andò al centro commerciale ,non poteva continuare a piangere ,Steve non sarebbe tornato questo ormai era un dato di fatto.
Si aggirò tra i corridoi tra copertine e lenzuoline ,scarpette e biberon, non aveva intenzione di prendere nulla ma appena vide un cappellino con un simbolo tipo quello della polizia non seppe resistere e lo prese.
Quando uscì fece un giro per i negozi e si stupì quando vide Marlene Spencer in un negozio di elettronica .
Non era consona ad andare a fare spese ,in più si chiese cosa diavolo ci facesse proprio in un negozio di elettronica.
Entrò anche lei e fece un giro tra i corridoi stando attenta a non perderla di vista, stava comprando uno di quei vecchi cellulari a tastiera.
Aspettò che andasse alla cassa e la seguì , non era lecito che una donna come lei andasse a fare quel tipo di spese, non era normale.
"Avete quelle carte prepagate? Sa ho la maledetta abitudine di perdere il telefono."
Carte prepagate? Per quale motivo?
Missy si finse interessata a una piattaforma in wireless per far giocare i bambini.
Il commesso prese un pacchetto di prepagate e le chiese quante ne voleva e con grande stupore tanto del ragazzo quanto di Missy le prese tutte.
Non era normale prendere un centinaio di carte prepagate e un solo cellulare se lo perdeva abitualmente.
Missy uscì dal negozio senza acquisti e sorrise al ragazzo in uniforme che sostava all'entrata, si soffermò davanti a una vetrina poco distante e attese che Marlene uscisse.
Quando la vide uscire e guardarsi intorno con sospetto si girò dall'altra parte per non farsi riconoscere.
La osservò allontanarsi con passo svelto a testa bassa ,non voleva essere riconosciuta.
Doveva dirlo a....
Scrollò le spalle rassegnata e con il magone ,non poteva dirlo a Steve , perché lui non c'era. Ritornò a casa rimuginando su quello che aveva visto , possibile che fosse lei il contatto di Bradley?
Steve aveva detto che non riuscivano a localizzare chi fosse perché comunicavano sempre tramite prepagate difficili da controllare.
Se ci fosse stato Steve di sicuro avrebbe saputo cosa fare, ma lei non ne aveva idea.
Fece una doccia e indossò il suo primo vestitino premaman ,si scopriva solo se era in casa, ma quando usciva indossava sempre i suoi pantaloni neri abbinati alle magliette nere.
Il telefono squillò e rispose a Cass , ci aveva messo un po' a perdonare lei e le Chris per lo scherzo del Dorian.
Si era ritrovata davanti un Grant piuttosto arrabbiato perché con lui non andava a cena ma poi ci andava con qualcun altro.
Alla fine avevano finalmente cenato insieme e contro ogni aspettativa di Cass che credeva che Grant le sarebbe saltato addosso lui si era limitato a raccontarle del triste rapporto che aveva con i suoi genitori ,adesso cenavano insieme ogni tanto e continuavano a litigare in ufficio.
Le disse che aveva visto un vestitino rosso e non aveva resistito ,lo aveva comprato per la sua nipotina , perché contrariamente a quanto diceva Eleanor lei era sicura che Missy aspettasse una bambina ,quindi ogni qual volta si incontravano a casa sua entrambe litigavano sul sesso del bambino.
Missy si ritrovava tanta di quella roba che con tutta probabilità non avrebbe utilizzato neanche cambiando il bambino più volte al giorno.
Luna e Sun giocavano sul tappeto e appena videro che si era seduta le si strusciarono sulle caviglie in cerca di carezze, il più delle volte cercava di evitarli ma Sun aveva quegli occhi così azzurri che era difficile resistergli.
Più tardi si preparò un bicchiere di latte per cena e sedette sul divano a guardare i disegni che Marge le aveva regalato.
Continuava ad andare tre volte a settimana , i cambiamenti seppur lievi e sporadici c'erano.
Ora aveva chiaramente detto di non sopportare Gladis, e su questo Missy non poteva darle torto, si ricordava che Melody era sua figlia e che adorava ballare.
La maggior parte dei disegni che faceva raffiguravano una ballerina , solo la settimana prima aveva disegnato un uomo con una leggera somiglianza con Steve ma non aveva idea di chi fosse.
Alle undici spense le luci ,e si accinse a salire di sopra per andare a dormire.
Aveva appena messo un piede sul primo gradino quando della musica assordante fece tremare i vetri del giardino.
Il cuore le mancò un battito .
Andò alla vetrata con il cuore in gola ,la aprì e si affacciò fuori.
Le luci della casa accanto erano tutte accese, cosa stava succedendo?
Chi c'era?
Uscì in giardino e si premette una mano sul cuore ,mentre una lacrima scese inesorabile a ricordarle i suoi primi incontri scontri con Steve.
Steve la osservò uscire piano e guardare in direzione di casa sua ,era bellissima ,era la prima volta che la vedeva con un vestito e quello le donava un aura angelica e ultraterrena.
Si asciugò gli occhi e decise che era tempo di manifestare la sua presenza ,le era mancata fin troppo in quei tre mesi.
Uscì dall' ombra e con il telecomando a distanza spense la musica e le luci, il fratello di Chris era un asso ,lo aveva aiutato e preso anche in giro in realtà.
Missy guardò la casa ora al buio e si chiese se per caso non si fosse immaginata tutto , si asciugò le lacrime e si diede della stupida.
Era uscita fuori scalza perché le era sembrato che nella casa accanto ci fosse di nuovo vita ,che ci fosse di nuovo Steve ma questo non era possibile, forse doveva accettare di vedere uno psicologo perché rischiava di impazzire e aveva un figlio a cui...
"Ciao principessa."
Le parole sussurrate alle sue spalle la fecero trasalire ,si girò piano per non incorrere in una nuova delusione.
Ma lui era lì ,era davanti a lei in carne e ossa ,dimagrito ma bello come sempre ,aveva l'aria stanca e sembrava fosse in attesa.
"Steve. Sei ..sei.."
Non riuscì a dire altro , storse gli occhi e Steve fece appena in tempo a prenderla tra le braccia prima che cadesse a terra svenuta.
Entrò in casa e la portò di sopra ,tutto era rimasto uguale,non era cambiato nulla.
La poggiò sul letto con molta cura e attenzione ,scese di nuovo giù chiuse la vetrata e prese un bicchiere di acqua ,poi ritornò da lei.
Le si stese accanto e le accarezzò il viso mormorandole parole dolci in attesa che si riprendesse.
La chiamò più volte ,voleva baciarla toccarla, ma più di tutto voleva sentire i suoi occhi addosso ,era quello che gli era mancato più di tutto nel tempo che era rimasto lontano da lei .
Passare tre mesi in ospedale a imparare a respirare regolarmente era stato lungo e penoso soprattutto perché sembrava fosse fuori dal mondo.
Era riuscito a mettersi in contatto con Frank e gli aveva detto che era vivo,quando aveva chiesto della sua principessa però l'uomo gli aveva detto di rimettersi del tutto e di accertarsi che non fosse in pericolo di vita prima di tornare da sua figlia.
Questo lo aveva incitato a darsi una mossa , non voleva che lei potesse dimenticarlo ,aveva evitato di chiamarla perché questo sarebbe servito solo a farla preoccupare di più.
Così appena era stato definito in grado di respirare in autonomia e fuori pericolo aveva prenotato un volo e aveva fatto ritorno a New Orleans.
Era rientrato quella mattina e aveva chiesto aiuto a Chris e a suo fratello Joy mentre lui si era occupato di recuperare un oggetto molto importante, l'anello di sua nonna.
Missy aprì piano gli occhi e sbattè più volte le lunghe ciglia , il ricordo di poco prima la riportò alla realtà è scoppiò a piangere.
"Ehi sono quì"
Steve la prese tra le braccia e la tenne stretta a se ,dio se gli era mancata.
"Steve sei quì, sei davvero quì. Non sono pazza."
"No amore mio non lo sei."
Aveva solo un modo per dimostrarle che fosse davvero li accanto a lei.
Le circondò il viso con le mani e la baciò dolcemente.
Quando si staccarono piangevano entrambi.
Missy gli asciugò le lacrime, gli toccò il viso ,le spalle ,il petto ,le mani.
"Oh mio dio ,sei quì. Sei tornato."
"Principessa non sai quanto mi sei mancata ."
Missy gli mise un dito sulle labbra per farlo tacere e scosse la testa.
"Steve questi mesi sono stati i più brutti della mia vita, ti credevo morto. Ho pianto tutte le mie lacrime ,credevo di non averne più e di impazzire . Nessuno mi parlava di te ,era come se volessero a tutti i costi che io ti dimenticassi , ma non potevo, non ci sarei mai riuscita perché mi hai rubato il cuore ,ti sei preso la mia anima . Sei entrato nella mia testa e ti sei messo in pianta stabile ,non riesco a pensare di dover vivere una vita senza te ,mi hai fatto innamorare di te e non puoi lasciarmi. Ti amo Steve ,ti amo più della mia vita e ti amerò fino a che avrò respiro. Sei la persona più importante della mia vita e ..."
Steve non la fece finire , finalmente aveva sentito quello che per lui era di vitale importanza,lei lo amava .
La baciò nuovamente ma stavolta con passione repressa e nonostante le piacesse un casino con quel vestitino a fiorellini gialli aveva tre mesi da recuperare.
Aveva bisogno di perdersi in lei e sentirla gridare di piacere mentre raggiungevano l'apice del loro amore.
La mattina dopo si svegliarono molto presto o forse presi dalla loro passione non avevano chiuso occhio, si amarono nuovamente e restarono a letto fino alle sette.
"Devo andare a lavoro."
Steve sbuffò e le accarezzò un fianco ,era dimagrita molto ma sui fianchi era rimasta tonda e morbida come ricordava.
Missy sorrise ,non gli aveva ancora detto che aspettava un bambino ,aveva una visita quel giorno si sarebbe fatta accompagnare.
Ancora non riusciva a crederci ,Steve era di nuovo al suo fianco.
"Steve dimmi che non è un sogno,dimmi che è tutto vero. Dimmi che se adesso esco fuori da quella porta al mio ritorno ti troverò ancora quì."
Scoppiò a piangere e Steve la cullò dolcemente.
"Amore mio sono quì non intendo lasciarti più per niente al mondo. Ti amo e ho bisogno di recuperare i tre mesi che ho passato lontano da te. Ti starò sempre incollato e giuro su dio che non permetterò a nessuno di allontanarti da me."
La accompagnò a scuola , avevano entrambi molte cose da dire ma avevano rimandato per l'ora di pranzo.
Prima di farla scendere dall'auto le rubò un bacio dolcissimo e volle sentire ancora che lo amava.
Finalmente il mondo tornava a sorridere , Steve era vivo ed era ritornato da lei .
La lezione di quel giorno durò pochissimo oppure fu così che parve a lei, perché non vedeva l'ora di ritrovarsi tra le braccia di Steve.
Appena uscì da scuola gli volò tra le braccia baciandolo sulla bocca ,sulle guance,su gli occhi ,ovunque.
Steve scoppiò a ridere e la strinse a se.
"Ciao principessa ,posso avere questo trattamento ogni giorno?"
Missy lo guardò con occhi estasiati.
"Si amore mio. Ogni volta che vuoi."
"Andiamo a casa ? Voglio mostrarti una cosa."
"Si ,anche io devo farti vedere una cosa. Alle quattro hai da fare?"
"Si"
Missy restò delusa.
"Oh, capisco."
Steve le prese una mano e la strinse nella sua forte e grande.
"Sono impegnato tutto il giorno e tutto il resto della mia vita con la donna che amo."
Il sorriso tornò sul viso arrossato di Missy , non vedeva l'ora di vedere la sua faccia.
Quando arrivarono a casa Steve la prese in braccio prima di entrare.
"Steve !che fai? mettimi giù."
"Voglio fare l'amore con te ,non credo che tu mi lasceresti spogliarti qui fuori. "
"Ohhh"
"Ti ho già detto che mi piace vederti arrossire?"
Missy annuì e gli mise le braccia intorno al collo aspirando il suo profumo.
"Dio quanto mi sei mancato. Ti amo Steve."
"Lo so principessa."
La adagiò sul letto e iniziò a spogliarla con gesti sicuri e veloci, aveva urgenza di affondare nel calore del suo corpo.
"Steve perché non mi hai chiamato prima?"
Erano stesi sotto le lenzuola ,Steve era appoggiato alla testiera e lei era appoggiata sopra al suo petto .
"Non potevo, non ero fuori pericolo e non volevo darti false speranze. Inoltre tuo padre mi aveva chiesto di non farti stare male. E per quanto ho passato le pene dell' inferno lontano da te e dai tuoi occhi ho dovuto starti lontano. Mi dispiace."
"Ora sei quì non ha più importanza. "
"Ogni giorno pregavo Fischer che era lì con me di fare il tuo numero per poter sentire la tua voce. Ma lui non voleva, mi diceva che se mi credevi morto era meglio. Non lo sopportavo , avevo solo voglia di picchiarlo ma non avevo la forza neanche di alzare una forchetta. L'unica cosa che mi ha spinto a darmi da fare è stata la voglia di vederti . Tutto il resto lo sai."
Missy gli passò una mano sul torace , seguì la lunga cicatrice con il polpastrello e gli depositò tanti baci.
"Forse è stato un bene che tu non abbia sentito la mia voce , per la maggior parte del tempo ho pianto quindi ti saresti preoccupato ancora di più. Credimi ho cercato di tenermi occupata ,sono tornata a lavoro, ho insegnato un sacco di ricette a mia madre. Sono uscita con le ragazze,ma quando tornavo quì dove ogni singolo angolo mi ricordava te ..."
Deglutì più volte ricacciando indietro le lacrime.
"Ho seriamente creduto di impazzire ,tutti hanno cercato di distrarmi , addirittura c'è stato anche chi ha iniziato a farmi complimenti e dirmi che ero bellissima. Ma..."
"Cosa?"
Steve la allontanò e la guardò dritta negli occhi.
"Che vuol dire? Chi ti ha detto che sei bellissima?"
Missy fece un sorrisetto compiaciuto.
"Sei geloso Steve?"
Lui gettò via le lenzuola e si infilò i boxer prima di passarsi una mano nei capelli.
"Si che lo sono. Maledizione Missy ero a New York in un letto d'ospedale e non potevo fare a meno di pregare dio che non ti facesse incontrare nessuno. Eri mia e tale dovevi restare. Si sono geloso cazzo!"
Missy scoppiò a ridere compiaciuta ma subito dopo tornò seria.
"Ti avverto Steve Rogers che anche io lo sono , sono immensamente gelosa e se becco ancora una volta la cara Gladis a lanciarti occhiate languide inguainata nei suoi tubini sexy avrà bisogno di una parrucca."
Steve fece una faccia stranita prima di scoppiare a ridere a sua volta.
"Vieni quì casanova , devo raccontarti un po' di cose."
Steve tornò a letto e la prese tra le braccia stringendola forte a se.
"Allora , devi sapere che in questi mesi sono andata tutte le settimane a trovare tua madre. Appena uscii dall'ospedale mi chiamò miss tubino e mi chiese di andare in clinica. Quando ci sono andata Derek mi ha detto"
"Chi è questo Derek ?"
"È il dottore che tiene in cura tua madre. Derek Guest"
"E per quale motivo tu lo chiami Derek?"
"Perché lui mi chiama Missy"
"E per quale cazzo di motivo lui ti chiama Missy?"
Le piaceva lo Steve geloso ,gli diede un bacio a stampo.
"Io vedo e amo solo te."
"Missy non tergiversare"
Lui si arrabbiava e lei sorrideva.
"Quando siamo andati insieme a trovare tua madre ti ricordi che ho disegnato con lei? Dopo ha iniziato a chiedere di Missy ,aveva reagito bene alla mia presenza. Per questo miss tubino ha cercato il mio nome tra i parenti che erano andati a trovare tua madre e mi ha contattata. Steve tua madre sta facendo parecchi progressi, ora sa che Melody era sua figlia e aspetta..."
Prese la cartellina con i disegni e gliela porse.
"Guarda tu stesso."
Steve era curioso di vedere cosa ci fosse in quella cartellina ,la aprì e iniziò a guardare i disegni.
Fiori, una ballerina , una stella, ancora fiori, una ragazza che sembrava Missy, un foglio tutto nero , un fiore nero e poi ancora sua sorella.
L'ultimo disegno lo lasciò senza fiato, era lui,aveva disegnato anche lui.
Guardò Missy ,che lo fissava emozionata e annuiva.
"Sono... sono io...ha disegnato anche me...si ricorda di me."
Abbracciò Missy e trattenne le lacrime.
"Capisci ora perché sono in confidenza con il dottor Derek? Solo per tua madre, ho accettato di andare solo per lei."
"Ok. Ma da oggi dovrà chiamarti Elizabeth o signorina Preston o ..."
Missy lo guardò e sorrise.
"O?"
Steve la allontanò e si alzò dal letto per raggiungere i pantaloni che giacevano a terra.
Li raccolse e prese qualcosa dalla tasca.
"Principessa la prima volta che ti ho visto ,ho pensato a una visione ,eri bellissima sembrava quasi che fossi una creatura fantastica. Poi ...bhe hai strappato il cavetto dell'impianto stereo e....lo ammetto volevo ucciderti avevo speso un sacco di soldi per quell'affare."
Missy scoppiò a ridere ma aveva il cuore in gola, si avvolse nel lenzuolo e si inginocchiò sul letto.
"Ho cercato di rivederti e quindi ho usato l'unica arma che ti infastidiva , quando ti ho stretta tra le braccia la prima volta ho provato una sensazione indescrivibile ,il cuore mi batteva all'impazzata ,la gola si era seccata e la testa mi diceva solo una cosa,non fartela scappare. Non so di preciso quando mi sono innamorato di te, perché mi sei entrata dentro fin da subito . Tu i tuoi dispetti, le tue occhiatacce e i tuoi rimproveri, i tuoi occhi nocciola che tendono al verde quando sei emozionata ,le tue labbra e quel corpo favoloso che nascondi al mondo. Amo tutto di te , amo vederti scalza e vederti leggere sempre lo stesso libro ,amo il tuo odore e la tua manìa di controllare sempre che il dentifricio sia chiuso. Amo la tua testardaggine perché è stata quella che ti ha portata da me e amo guardarti dormire. Potrei continuare all'infinito ma mi hai chiesto cosa avessi da fare alle quattro di questo pomeriggio e siccome sono quasi le quattro mi chiedevo ,ti andrebbe di sposarmi?"
Missy non sapeva neanche quando aveva iniziato a piangere ,gli si gettò tra le braccia e lo strinse forte.
"Suppongo sia un si?"
"Si, si ,si. Mille volte si. Io non sono capace di dire le cose come le hai dette tu, ma ti basti sapere che tu sei stato il primo in assoluto ad abbracciarmi ,a baciarmi e ad avermi sul serio. Ti amo Steve ,sei riuscito a sfondare le mie riserve e hai spazzato via le mie paure. Ti sei preso il mio cuore e ora è giunto il momento di congiungerlo al tuo. Perciò si Steve voglio essere tua moglie."
Steve la prese in braccio e la fece volteggiare nella stanza che aveva visto coronare il loro bisogno d'amore.
Quando la mise a terra le porse la scatolina con l'anello.
Missy lo aprì e lo guardò meravigliata.
Era piccolo ,ma bellissimo, una pietra rossa come il fuoco contornata da piccoli diamanti.
"È bellissimo Steve,sembra antico. Posso?"
Steve prese l'anello e glielo infilò al dito.
"Non sembra antico, lo è. Era di mia nonna, lo aveva lasciato a Melody. È giusto che ora lo metta tu."
Missy guardò l'anello emozionata, si sentiva al settimo cielo .
Ma anche lei aveva un regalo per Steve, suo figlio.
"Mary Elizabeth Rogers ,suona meravigliosamente. Bene signora Rogers ,dove ti devo portare? Perché se restiamo ancora così dubito che ti porterò in qualsiasi posto."
"Niente da fare Rogers, devi assolutamente accompagnarmi in un posto. Quando torniamo potrai approfittarti di me quanto vuoi. "
"È una promessa?"
Gli occhi di Steve brillavano di piacere , la ragazza che pochi mesi prima faceva di tutto per scoraggiarlo e sfuggirgli ora lo stuzzicava per fare l'amore con lei.

L'attesa era snervante ,non vedeva l'ora di mostrare a Steve il frutto del loro amore.
Se solo ripensava al loro disastroso inizio non avrebbe mai immaginato che sarebbero arrivati a quel punto.
Lei odiava tutto il genere maschile e Steve le aveva mostrato che non bisogna vedere sempre tutto in bianco o nero ma c'erano milioni di sfumature.
L'infermiera uscì e chiamò il suo nome.
Prese la sua borsa e la mano di Steve e la raggiunse.
"Salve dottor Perkins ."
"Buonasera Elizabeth "
Il dottore guardò Steve e sorrise a Missy.
"Dottor Perkins le presento il mio fidanzato Steve Rogers ,Steve il dottor Perkins."
I due si strinsero la mano.
"Bene Elizabeth siamo pronti, stenditi pure sul lettino che cominciamo."
Steve non capiva cosa succedeva ,Missy non gli aveva detto di stare male. Quando la vide scoprirsi la pancia e prendergli una mano rimase scioccato.
"Missy?"
Il dottore iniziò con la visita ecografica.
"Bene Elizabeth ,allora siamo alla ventunesima settimana , ha raggiunto i trecento grammi e inizia a fare i primi movimenti e le prime capriole. Ancora non sei in grado di sentirle molto perché è piccolo ,ma tra qualche settimana sentirai come si capovolge. È tutto nella norma ,devi solo mangiare un po' di più altrimenti potresti non avere le forze necessarie per arrivare a termine,aspetta che ti faccio sentire il suo battito."
Steve guardava il monitor emozionato ,suo figlio, quello che vedeva era suo figlio e lui di era perso i suoi primi mesi di vita.
Quando sentì il battito del cuoricino non resistette e mise una mano sulla pancia appena accennata di Missy, subito il bambino si evolse in una capriola regalando emozioni a entrambi.
Ora erano davvero sul punto di realizzare il loro sogno , cresciuto tra dispetti e volume alto e maturato nei loro cuori inaspettatamente.

Nessuno è quel che sembraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora