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Due settimane ,quindici lunghi giorni di ospedale con sua madre accanto e le esilaranti battute delle Chris non erano facili da gestire ,sembrava che andassero lì per incontrarsi e scambiare quattro chiacchiere su l'élite di New Orleans.
Cass era passata un paio di volte e le aveva fatto compagnia nei momenti in cui era sola aggiornandola su Grant che dopo che lei aveva annullato la cena le rivolgeva a stento la parola.
Suo padre la coinvolgeva in alcune parti del libro che stava scrivendo sulla vita dei marines ,ma spesso lei si perdeva a guardare oltre la finestra a guardare il cielo a volte limpido, a volte grigio ,a volte con nuvole sparse e si chiedeva se lui la stesse guardando da lassù.
Perché nella sua testa ormai era maturata la persistente idea che Steve non ci fosse più, nessuno le diceva dov'era ,ne perché non passava a trovarla.
Steve le aveva più volte confessato di amarla e lei era riuscita a leggerlo quell'amore nei suoi profondi occhi neri ,non era da lui non presentarsi al suo capezzale.
"Secondo te devo chiamarlo? Sai un pò mi dispiace che non mi rivolga più nessun commento che mi faccia perdere le staffe. Ormai è solo :grazie Cassidy, Cass per favore chiama questo o quel cliente, Cassidy vai pure non ho più bisogno per stasera,Jack ti presento la signorina Williams. Se lo avessi per le mani in questo momento non so cosa gli farei. Tu al posto mio che faresti? Missy mi stai ascoltando?"
Missy si girò a guardarla e le rivolse uno sguardo vacuo e senza vita.
Si preoccupava di dover far fronte al suo capo che le si rivolgeva solo quando strettamente necessario e solo per motivi lavorativi .
Mentre lei era in un letto di ospedale con ventuno punti di sutura sul braccio sinistro ,una testa psicologicamente instabile e una gravidanza di otto settimane.
Quando il dottore le aveva detto che aspettava un bambino e che godeva di ottima salute era ammutolita.
Incinta? Come era stato possibile?
Non si spiegava come mai non ne avesse riscontrato i sintomi , da quello che ricordava il ciclo le era sempre arrivato.
Il dottore le spiegò che in alcuni casi il ciclo si continuava a presentare durante i primi tre o quattro mesi ,che era normale e che non c'era nulla di preoccupante.
Per lui era facile.
Non era stato lui a dover fare un cesareo tredici anni prima e portare il peso di una gravidanza indesiderata per sette mesi.
Questa volta però era diverso ,questo bambino lei lo voleva, era l'unica cosa che le restava di Steve.
Le avevano affiancato una psicologa ,ma lei non la voleva,lei aveva bisogno solo di Steve.
"Cass sono molto stanca ,non saprei dirti in questo momento. Magari possiamo riparlarne domani se ti va."
Cass le fece un sorriso amorevole e le strinse una mano.
"Ma certo ,riposati . Io vado a prendere un caffè ,vuoi qualcosa?"
Missy scosse la testa.
Appena Cass uscì dalla stanza prese il cellulare e fece quello che faceva ogni santo giorno, compose il numero di Steve e restò in attesa finché la voce metallica non le rispose che il telefono era spento.
Sospirò rassegnata.
Come avrebbe fatto senza Steve?
Lei lo amava ,lo amava più di se stessa e lui non lo avrebbe mai saputo.
Una lacrima le solcò il viso , appoggiò una mano sul ventre ancora piatto e mormorò tre parole.
"Tuo figlio Steve"
Due giorni dopo fu dimessa e sua madre insistette per portarla a casa sua ,non voleva lasciarla sola e non voleva sentire ragioni.
"Mamma ho bisogno dei miei spazi e di tornare a lavoro . "
"Niente da fare signorina, tu ora vieni a casa . Clarence ti rimette in sesto con i suoi manicaretti e andiamo a fare shopping per il bambino. Ho già pensato a tutto."
"Mamma non ho intenzione di comprare ancora nulla ,non voglio sapere il sesso , quindi niente acquisti folli."
"Tesoro io me lo sento sarà un maschietto,quindi tutto celeste,blu e turchese."
"Cosa? No! Mamma non se ne parla. Anche se sarà un maschio non lo vestirò solo di azzurro."
"Bhe intanto andiamo a casa,fai una doccia ti riposi e poi andiamo a fare shopping e domani se fai la brava potrei decidere di portarti un paio d'ore a scuola. Ma solo per vedere i bambini."
Missy sbuffò contrariata.
"Fantastico, proprio un bel programma. "
E quella pazza iperattiva e instancabile mantenne la promessa.
Ovviamente non ascoltò le parole della figlia , comprò tante di quelle tutine che sarebbero bastate a rifornire un intera nursery di ospedale , sperando che nascessero tutti maschietti.
Perché contrariamente a quanto richiesto da Missy sua madre prese tutto sui toni del blu e del celeste.
L'unica cosa su cui la accontentò fu la scuola, la portò a trovare i suoi bambini e Missy si commosse quando le diedero tutti i disegni che avevano fatto per lei.
Il piccolo Gregory addirittura le aveva scritto una breve poesia, scatenando la gelosia di Susanne.
Promise ai bambini di rientrare presto al suo posto e li salutò.
Salutò anche le colleghe che non fecero alcuna domanda e questo era già abbastanza strano , evidentemente qualcuno si era premurato di avvisare di non fare domande.
Tutta quella premura e protezione iniziava a darle sui nervi, si sentiva soffocare .
Finché c'era stato Steve a proteggerla non aveva mai avvertito quel senso di oppressione ,ma adesso era diverso si sentiva braccata e controllata.
Il telefono nella borsa prese a squillare ,il numero non lo conosceva , evitò di rispondere e lo rimise in borsa.
Dopo dieci minuti prese a suonare nuovamente ,stavolta presa dalla curiosità e per evitare di dover ascoltare ancora le chiacchiere di sua madre rispose.

Nessuno è quel che sembraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora