Andare e tornare da scuola con Steve era stato normale per i primi giorni ,ma ora le colleghe iniziavano a fare domande. Volevano sapere chi era ,cosa faceva,come mai la accompagnava e soprattutto quale era il suo ruolo nella sua vita.
Grande dilemma, cosa rappresentava Steve nella sua vita ancora non lo aveva capito, si sentiva strana vicino a lui e senza che riuscisse a spiegarsi il motivo sentiva la sua mancanza quando non era al suo fianco.
Tutta la situazione stava diventando stancante , come se non bastasse sua madre le voleva insegnare le parti fondamentali del cucito e quindi spesso passavano tempo in cantina tra le cose della nonna.
Steve era taciturno da un po' di giorni e lei non riusciva a capirne il motivo , forse era preoccupato o era stanco ,magari era in pensiero per tutta la situazione.
Certo lei non lo aiutava , da quella mattina in cui si era lasciata andare così tanto aveva iniziato a mantenere un po' le distanze , era consapevole del fatto che il calore del corpo di Steve e la sicurezza che le infondeva iniziava a mancarle e questo la rendeva nervosa e irascibile ma non riusciva a lasciarsi andare.
Cosa c'era di sbagliato in lei?
Cass diceva che doveva solo aspettare ,le Chris invece le avevano detto di spogliarsi delle sue paure e darci dentro con Steve.
La sua testa era un gran casino e rischiava di impazzire , tra l'altro non poteva più concedersi il venerdì con le amiche perché Steve le aveva convinte che per la sua incolumità era meglio così.
Tutto sembrava soffocarla e si sentiva prigioniera in casa sua ,persino quel pomeriggio mentre era seduta sul divano a sfogliare un libro educativo da prendere in considerazione per i bambini e Steve cambiava canale in continuazione le sembrava di essere in un limbo da cui non poter uscire.
Lanciò il libro lontano e tolse con un gesto di rabbia il telecomando dalle mani di Steve spegnendo la tv.
"Adesso basta! Sono stanca, ti ho lasciato prendere in mano tutta la gestione della mia vita ,sai anche quando vado in bagno e che ci vado a fare. Non ti sembra che questa storia stia diventando un tantino esagerata? Dove cavolo è finito il promoter della movida della casa accanto? Se devi startene con il muso allora preferisco che te ne vai, santo cielo prima avevi fin troppo da dire ,ora non hai più niente da raccontare? "
Era sbottata , non ce la faceva davvero più .
Steve la guardava con occhi spalancati e increduli ,non credeva alle sue orecchie.
"Sei seria? Vuoi che ti ricordi che sono esattamente dieci giorni che appena siamo soli cerchi di diventare invisibile? Che mi eviti e fai di tutto per non farti neanche sfiorare? Cosa vuoi che ti dica ? Mi stupisce questo silenzio da parte di quel bastardo, mi chiedo perché non chiama ,questo non è normale . Inoltre mi servirebbe poter entrare nella tua testa per capire cosa pensi, cosa vuoi , perché sono stanco,stanco di non sapere, di non capire di cercare di starti accanto e di mantenere le distanze e no! Mi dispiace stavolta non mi lascio interrompere , te ne usciresti con le tue paturnie su quante volte mi hai detto di non starti vicino e non potresti sbagliarti di più perché più ti sto accanto più voglio starci. "
Si alzò e iniziò a fare avanti e indietro sospirando forte e a lungo per reprimere la rabbia , non voleva arrabbiarsi con lei ma aveva bisogno di sentirla e non glielo permetteva .
Era sbagliato , sapeva già che ora avrebbe innalzato nuovamente il suo muro e lui non voleva ma si era sentito accusato ingiustamente .
Erano giorni che pensava di portarla a conoscere sua madre , nonostante non riconosce neanche lui, ma era davvero importante per lui che Missy accettasse quello che restava della sua famiglia.
"Senti mi dispiace io .."
Non poté continuare perché proprio in quel momento arrivò la tanto attesa chiamata da Smith.
Missy non disse una parola ,si era fatta piccola piccola nell'angolo del divano , non aveva mai visto Steve così arrabbiato . Forse aveva esagerato con le parole ma non si aspettava quella reazione da parte sua.
Aveva compromesso quel qualunque cosa fosse che rappresentava il loro rapporto, aveva ragione ma lei stava cercando di capire cosa voleva e di certo lui non le era d'aiuto , sapeva che prima o poi anche lui avrebbe raggiunto il limite.
"Devo andare, ti prego non muoverti e non aprire a nessuno . I tuoi saranno qui tra un paio d'ore. Sicuramente al mio ritorno starai dormendo ma domani dobbiamo parlare. Missy ..."
Si era piegato sulle ginocchia davanti a lei ,era preoccupato e anche se aveva atteso per tanti giorni, quella chiamata non era potuta arrivare in un momento più sbagliato, vedeva il suo sguardo fisso e gli occhi vitrei e si malediva per aver risposto in quel modo.
Le posò un bacio sulla testa e uscì dal retro , in quelle occasioni era meglio usare la sua di casa ,anche se ormai viveva da Missy.
Quando giunse al vecchio deposito e scese dalla macchina si incontrò con Fischer che senza farsi vedere gli infilò un biglietto tra le mani ,era rischioso ma doveva sapere cosa era uscito dalle ultime indagini che stavano svolgendo.
La serata procedette tranquilla , Smith si aggirava tra gli uomini che preparavano i due carichi e sembrava un tantino nervoso .
"Sheldon , nel mio ufficio."
Steve lo seguì senza obiettare , doveva sentire cosa diavolo voleva.
"Chiudi quella dannata porta!"
Sbraitò appena furono dentro, lanciò il cappotto sul divanetto e sbuffò contrariato.
"Che succede?"
"Succede Sheldon che quei bastardi hanno tirato fin troppo la corda fino ad ottenere un prezzo vantaggioso. Con questi due carichi avrei dovuto guadagnare molto di più invece mi hanno messo il coltello alla gola e per liberarmi di tutta la roba gli ho dovuto fare il prezzo che dicevano loro, fottuti bastardi. "
"È per questo che abbiamo ritardato la consegna?"
Lo vide passarsi le mani nei capelli pieni di gel e fare una faccia contrita e furiosa evidentemente ci stava perdendo parecchio, ma questo a Steve non importava affatto .
"Tra quattro giorni arriverà un carico di notevole quantità e dovrò pagare un prezzo più alto , perché non avevo ancora fatto fuori questo. Sembra quasi che sia tutto stato fatto di proposito. Maledetti stronzi!"
Steve assistì ancora una volta alla rabbia dell'uomo che nascondeva ben altro , era stato più volte durante quei giorni alla porta di Elizabeth Preston ma mai una volta lei aveva aperto.
Quando aveva incontrato Eleanor vicino casa di Steve non aveva creduto alle sue orecchie , la piccola principessa di casa Preston era sempre stata in città e lui non l'aveva mai incontrata.
Si era prodigato a prendere ogni volta fiori freschi e cioccolatini che puntuale erano finiti nella pattumiera perché non l'aveva trovata in casa.
Ma non voleva demordere doveva assolutamente vederla , constatare se aveva conservato la sua naturale bellezza di quando era più piccola , aveva bisogno di una ventata di freschezza nella sua vita e anche se sapeva che lei probabilmente lo avrebbe odiato, lui aveva molti assi nella manica per farla cedere, era stanco di Martha era diventata piuttosto pretenziosa e a lui le pretese stavano strette.
Steve era al corrente delle sue visite a casa di Missy ,era anche per quello che era piuttosto nervoso e non voleva lasciarla sola.
Sperava solo che i suoi fossero già da lei a farle compagnia , voleva tornare quanto prima per parlarle e chiarire il loro scontro di prima .
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Nessuno è quel che sembra
RomanceNon è tutto oro ciò che luccica. Mary Elizabeth Preston sa che l' unico modo per riuscire a dormire è combattere il problema alla radice . La radice ha forma umana e corrisponde al suo vicino turbolento e odioso che conosce solo festini e musica a p...