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Missy non aveva mai visto sua madre in quello stato, era stato necessario sedarla , l'avevano portata nella stanza degli ospiti e si era presa cura di lei anche se non si ricordava sua madre vicino al suo letto quando era bambina e aveva la febbre.
Steve e suo padre erano usciti raccomandandosi di non muoversi e di non fare entrare nessuno in casa, loro avevano una questione urgente da risolvere.
Quando tornarono verso sera suo padre chiese come stava sua moglie , nonostante non sembrasse Frank amava quella donna con tutte le sue manie e i suoi difetti.
Era passato da casa a prendere un cambio di vestiti e le creme di sua moglie.
"Papà resta a dormire quì. Potrebbe svegliarsi e avere bisogno di te. "
Suo padre si sedette sul letto accanto alla donna e la guardò con amore , improvvisamente si vedevano sul suo viso tutti gli anni che aveva.
"Missy non posso permettermi di perdere nessuna di voi, siete tutto ciò per cui ho vissuto e lottato. So che non comprendi la reazione di tua madre ne il suo bisogno di notorietà. Quando si sveglierà se vorrà ti racconterà tutto, mi dispiace tanto che tu abbia passato così la tua infanzia. Perché non lo hai mai detto? Avremmo potuto aiutarti . Avremmo....cosa? Non lo so neanche io in questo momento. So solo che mi dispiace e se potessi riporterei indietro il tempo ,ma non è possibile. Perdonami bambina mia."
Missy piangeva come forse non aveva mai fatto ,si inginocchiò vicino al padre e mise la testa sulle sue ginocchia.
"Non è colpa tua papà , non devo perdonarti niente. Avrei tanto voluto dirvelo ma mi vergognavo, mi sentivo sporca e sbagliata. Ho iniziato a odiarmi e odiare tutto ciò che mi circondava ,per questo appena ho potuto sono andata via e non ho mai accettato che mamma mi esibisse come un trofeo. "
Suo padre le accarezzava i corti capelli e le continuava a promettere che tutto sarebbe finito.
"Principessa ho preparato qualcosa da mangiare."
Steve si era affacciato in quella stanza dove si era risvegliato dopo la sbornia e aveva visto una famiglia distrutta dal dolore.
"Grazie Steve , papà vieni a mangiare qualcosa. "
"Va pure tesoro mio io resto quì con la mamma . Non ho fame."
"Ma.."
Steve la prese per mano e la portò con sé.
"Non insistere ,lascialo stare gli porto qualcosa su. Vieni."
Si lasciò trascinare fino in cucina ,sul tavolo c'era del pane che non ricordava di avere , formaggio ,pomodori e insalata.
"Non sono riuscito a mettere insieme granché ,non hai molto in frigo. "
"Non importa non ho molta fame."
Steve sospirò contrariato.
"Principessa sei già semitrasparente devi mangiare, sforzati un po'. "
"Dici che ho esagerato? Non avrei dovuto dirglielo ,ora per colpa mia mamma sta male. "
Steve le prese il viso tra le mani e la fissò dritta negli occhi.
"Ehi non darti colpe che non hai, per troppo tempo ti sei tenuta tutto dentro era giunto il momento che i tuoi genitori sapessero. Vedrai che domani mattina tua madre starà meglio. Prometti che non dirai più che è colpa tua."
"Steve.. "
"Prometti principessa, non continuare a farti del male."
Missy lo guardò ,non poteva sfuggire a quegli occhi neri come la pece , aveva bisogno di sentirli sempre su di sé e di percepire la sua presenza o sarebbe crollata .
Forse non era giusto nei suoi confronti le aveva detto chiaramente che si era innamorato di lei , al momento non poteva ricambiare il sentimento ma non poteva allontanarsi da lui perché in lui vedeva la sua ancora di salvezza dal profondo buio in cui rischiava di sprofondare.
"Non lasciarmi mai Steve , se tu ci sei riesco a non crollare. Ho bisogno di te e so che non è giusto perché tu .."
Steve non la lasciò continuare ,le chiuse la bocca con un bacio leggero e dolce.
"Non ora principessa. Quando sarà il momento chiariremo il nostro rapporto. Per adesso cerchiamo di aiutarci e mettere la parola fine a tutta questa storia che ci ha stravolto la vita. Sei d'accordo?"
Missy annuì ancora stordita dalla dolcezza del bacio. 
La mattina dopo nonostante tutto si alzò riposata e tranquilla ,aveva dovuto dormire con Steve per via dei suoi in casa.
Ma l'ansia che le era salita appena erano entrati nella sua camera si era dissipata nel momento in cui Steve le aveva cinto la vita con un braccio per tirarla a se facendo aderire la schiena al suo petto e le aveva detto nell'orecchio di dormire tranquilla perché c'era lui a proteggerla.
Quando scese giù Steve e suo padre erano andati a comprare la colazione ma di sicuro volevano lasciarla sola con sua madre di proposito.
Trovò sua madre seduta sul divano con le mani incrociate in grembo che guardava l'albero con gli occhi lucidi.
Corse da lei,nonostante tutto era sempre sua madre e le voleva bene.
"Mamma. Come ti senti?"
"L'aveva conservato. "
Non aveva idea di cosa stesse parlando, le prese le mani e le strinse.
"Chi aveva conservato cosa mamma?"
Solo in quel momento sua madre si ridestò dal suo stato di trance e la guardò attentamente, poi le accarezzò il viso e con gli occhi pieni di lacrime le chiese perdono.
"Mamma non devo perdonarti niente,non è colpa tua. È successo e basta."
"No bambina mia, se io non mi fossi ostinata a voler a tutti i costi affermarmi nell'alta società organizzando pranzi , cene e feste non sarebbe successo niente. Ho sbagliato tutto . Credevo che questo mondo fosse migliore di quello che mi aveva vista crescere ma mi rendo conto che il mondo è tutta la stessa schifosa melma. Tua nonna ,la mia povera mamma aveva ragione e pensare che io gli ho sempre dato contro. Spero che un giorno possa perdonarmi. Lei sapeva vero?"
I discorsi di sua madre era sconnessi, non la capiva,cosa voleva dire?
Perché aveva a tutti i costi voluto farla crescere in un mondo diverso?
"Mamma non riesco a comprendere appieno le tue parole,dovresti spiegarti meglio. Comunque si ,nonna Anne sapeva non so come era arrivata a capirlo ,so solo che un giorno mi disse semplicemente che presto o tardi qualcuno avrebbe pagato per il male che mi aveva fatto."
"Tua nonna è sempre stata una donna ricettiva, scopriva tutto e non avevi modo di nasconderle nulla. L'angelo che tieni sull'albero lo fece fare a un suo amico italiano , era un ceramista che aveva conosciuto durante uno dei suoi viaggi. Quando nascesti gli telefonò e gli disse che avevi i capelli biondi e gli occhi grandi, un viso che ricordava la Madonna bambina dipinta da un pittore italiano e una bocca di rosa. Dopo due settimane si presentò a casa con un pacco, conteneva un piccolo angelo spoglio fu lei ad occuparsi del vestito. Non avevi notato alcuna somiglianza? "
Missy scosse la testa fissando il piccolo capolavoro in cima all'albero.
"No , Steve aveva notato una somiglianza. Ma non ci avevo più fatto caso. "
"Quel ragazzo ti ama Elizabeth , tienilo stretto e non farti pressare da quello che ti è successo. Nella vita tutto si supera, avrei voluto saperlo prima ti avrei aiutata come..."
"Mamma è acqua passata, non importa."
"No. Non è acqua passata, tua nonna ha fatto quello che avrei dovuto fare io. Che stupida sono stata a non capire il tuo comportamento, dio mi maledica per essere stata così ottusa."
"Mamma non devi rimproverarti nulla, non potevi saperlo e .."
"Si invece. Ci ero già passata in quell'inferno e avrei dovuto notare il tuo modo scontroso di affrontare la vita. "
Missy guardò sua madre, era sconvolta. Che voleva dire che ci era passata in quell'inferno?
"Mamma...."
"Avevo diciassette anni e una voglia pazzesca di conoscere il mondo ,amavo incontrare le persone per strada mentre tornavo da scuola ,immaginavo la loro vita immedesimandomi in essa. Ero stupida e incosciente , diedi confidenza alle persone sbagliate , c'era un uomo un padre di famiglia che mi metteva in imbarazzo con frasi sconce e atteggiamenti inopportuni. Lo dissi a mia madre e per un paio di settimane veniva a prendermi da scuola e mi accompagnava, ero contenta di passare il tempo con lei sentire i suoi racconti di ragazza e gli aneddoti che mi raccontava sulle sue clienti. Aveva un piccolo atelier privato, vestiva donne eleganti a cui piaceva spendere per avere un capo esclusivo. Purtroppo un giorno non poté passare a prendermi ,mi avviai per raggiungere il piccolo negozietto in cui lavorava ,per strada incontrai quel balordo che iniziò a prendermi in giro perché mi ero fatta accompagnare da mia madre. Risposi sgarbatamente e lui non gradì ,mi diede uno schiaffo e mi trascinò in un vicolo dove ..."
Missy si tappò la bocca con una mano per soffocare i singhiozzi mentre le lacrime scendevano copiose, sua madre aveva passato il suo stesso calvario.
"Oh mio dio mamma."
Eleanor si asciugò gli occhi e si alzò in piedi, vederla con quel pigiama stropicciato il viso struccato ,gli occhi rossi e gonfi ,non sembrava la donna tutta d'un pezzo che l'aveva cresciuta.
Aveva solo cinquantacinque anni ma sembrava ne dimostrasse settanta in quel momento , lei che ogni mattina scendeva a fare colazione con un pigiama senza neanche una grinza ,con la pelle fresca e riposata neanche avesse diciotto anni e con la sua innata eleganza.
"Tua nonna mi trovò a sera inoltrata ,aveva un viso angosciato e quando capì cosa era successo si maledì perché credeva fosse sua la colpa, solo perché non era passata a prendermi. Fu in quel momento che decisi che avrei trovato un marito che mi tirasse fuori dal ghetto e dalla povertà perché se avessi avuto la fortuna di avere una figlia non avrei mai concepito che le accadesse una cosa simile. Ho amato tuo padre fin dal primo momento che l'ho visto ,mi prese in pieno con una pozzanghera ed ebbe la faccia tosta di dire che non era colpa sua se la notte precedente aveva piovuto. Si fece perdonare con un invito a cena e un mazzo di rose rosse, ci ho messo anni a fidarmi di lui e solo quando sono stata sicura dei suoi sentimenti gli ho raccontato tutto. È stato anche grazie a lui e alla sua grande pazienza che sono riuscita a superare tutto quanto. Nonna Anne non approvava la mia scelta di voler cancellare le mie origini , credeva mi vergognassi di lei . Smise di cucire regalò tutta la sua attrezzatura e iniziò a viaggiare, lasciandomi libera di sbagliare ,era la mia vita ed era giusto che la vivessi come volevo nonostante lei non fosse d'accordo. Non mi sono mai vergognata di lei ,ancora oggi tutti i vestiti che indosso li faccio fare in base ai suoi modelli. Aveva creato una linea solo per me ed ero così fiera , il mio sbaglio più grande dopo il modo in cui ti ho cresciuta è stato non dirglielo. Ora è troppo tardi. "
Missy scosse la testa.
"Non è tardi mamma. Io ti voglio bene anche se molte volte mi fai innervosire , non hai sbagliato a crescermi ma a voler vivere una vita in un ambiente che non ti apparteneva e non ti apparterrà mai. Tu non sei come loro mamma, io ti ho sempre vista fuori posto insieme a quelle snob ingioiellate e finte. Tu sei mia madre e rivoglio quella donna che era fiera di sua madre , che si incantava a guardare i suoi attrezzi di mestiere , che si scambia baci con suo marito,che si diverta e che diavolo si sporchi le mani con un hamburger, perché posso assicurarti mamma che non c'è niente di più meraviglioso di mangiare un panino unto e pieno di grassi saturi insieme alla persona amata. Voglio una mamma che mi prepari i biscotti e la torta al cioccolato ,voglio che quella mamma sia la nonna perfetta per i miei figli , che li vizierà e gli leggerà le favole vicino al caminetto sotto una calda coperta fatta mano. Voglio la mia vera mamma non un surrogato con il tailleur abbinato alle scarpe e i capelli sempre pettinati. "
Sua madre piangeva calde lacrime , la abbracciò stretta e le accarezzò i capelli come forse non aveva mai fatto in ventisei anni.
"Elly ,la mia bambina. Sei una donna matura e perfetta, capisco perché Steve ha perso la testa per te. Sarà difficile accontentarti in tutto quello che vuoi ma se mi starai vicina e mi aiuterai cercherò di soddisfarti  e darti la mamma che hai sempre voluto. Però non so fare i biscotti."
Missy scoppiò a ridere e si asciugò le lacrime, diede tanti baci sul viso a sua madre e la fece ridere spensierata .
"Ti insegnerò io a fare i biscotti . Voglio mostrarti una cosa ,vieni."
Portò sua madre giù in cantina, quello che aveva scoperto le avrebbe riportato il sorriso sul viso ne era sicura.
"Questa casa ha una cantina? Nonna non me ne aveva mai parlato?"
"Neanche io lo sapevo mamma,qualche giorno fa ho scoperto l'esistenza di questo posto. Aspetta accendo una candela. "
Raggiunse il tavolo e accese una candela, sua madre si guardò intorno con stupore , solo quando riconobbe la poltrona e il tavolo scoppiò nuovamente a piangere.
Missy la fece sedere e aspettò che si sfogasse , era giusto così, sua madre doveva iniziare a recuperare la sua vita e doveva iniziare proprio da lì.
"Non aveva venduto niente. È tutto qui ,ogni cosa presente in quella piccola bottega è conservato quì. Oh Elly quanto male ho fatto."
"No mamma, hai solo cercato di farti una vita come tu la volevi. Ora hai il modo di rifarla tutta da capo. Vuoi che ti lasci un po' da sola?"
Sua madre annuì , si guardava intorno e toccava piano i mobili ,le forbici e i puntaspilli con mani tremule ,quasi avesse paura che potessero scomparire da un momento all'altro.
Missy risalì di sopra , andò in camera si cambiò e si rinfrescò il viso giusto in tempo per sentire la porta di casa che si richiudeva e suo padre che la chiamava.
Scese in cucina e trovò suo padre e Steve che sistemavano le ciambelle e i muffin in un piatto .
"Ciao tesoro, dov'é la mamma?"
Missy diede un bacio a suo padre e prese il latte dal frigo e osservò di sottecchi Steve che si muoveva sicuro nella sua cucina.
"Missy?"
Suo padre richiamò la sua attenzione.
"Scusa papà ,mamma al momento sta ritrovando la sua voglia di evadere."
Suo padre sorrise mestamente.
"L'hai portata in cantina?"
Missy guardò Steve e poi suo padre con sconcerto.
"Tu sapevi che quì c'era una cantina?"
"Certo,chi credi abbia portato tutto laggiù? Tua nonna aspettava che tua madre tornasse quella che aveva cresciuto e non aveva mai abbandonato l'idea che un giorno continuasse a portare avanti il suo atelier. "
Missy guardava suo padre sbigottita, stava scoprendo cose che non aveva mai saputo.
"Suppongo che tu abbia visto le innumerevoli bambole che tua nonna ha conservato con cura, chi credi abbia fatto tutti i vestiti? È stata tua madre a farli. Ci sono ancora molte cose che non sai Little Princess ,piano piano te le racconterà tutte vedrai. Ora vado a recuperarla. Torno subito."
Sembrava che suo padre fosse contento del fatto che finalmente lei è sua madre avessero iniziato a parlare, lo vide sparire in preda a uno strano stato di agitazione.
Si girò a guardare Steve che si strinse nelle spalle , lui non era al corrente di parecchie novità ,ma al momento Missy voleva ringraziarlo per tutto quello che stava facendo per lei.
"Steve"
"Principessa"
Quegli occhi neri che la scrutavano come se volessero leggerle dentro la mettevano in imbarazzo , sentiva ancora il profumo di lui addosso e in qualche modo la rassicurava ma doveva essere coerente con sé stessa ,non poteva pretendere che lui le facesse da orsacchiotto durante la notte e da body guard durante il giorno senza alcun impegno da parte sua.
"Io...."
"Tu?"
"Io...volevo.."
"Tu volevi?"
La stava volutamente prendendo in giro ma vederla in difficoltà e rossa come un pomodoro gli dava l'input di continuare, soffocò una risata e attese che dicesse altro.
"La smetti? Già è abbastanza difficile, se poi mi interrompi sempre non ne verrò mai a capo."
Steve le cinse la vita con le mani e le sorrise dolcemente.
"Principessa sei così bella con le tue gote rosse per l'imbarazzo che continuerei a prenderti in giro per ore se sapessi di poter godere di questo momento all'infinito. Ma ho anche una voglia pazzesca di baciarti e anche se so che non vuoi non posso farne a meno ,ti bacerei per tutta la vita."
Si impossessò della sua bocca e le diede un bacio che le tolse il respiro , era diverso dagli altri baci che le aveva dato , questo era irruento e dolce allo stesso tempo come se attraverso di questo volesse trasmetterle tutto l'amore di cui era capace e respirarla e viverla insieme.
Continuò a baciarla finché non la sentì abbandonarsi contro il suo corpo e rispondere al suo bacio con la stessa dolcezza, gli prese il viso tra le mani e finalmente la sentì in tutto il suo essere.
Missy era scossa da brividi e tremolii, baciare Steve era liberatorio e decisamente rilassante ,non sapeva spiegarsi il motivo ma sembrava che in lui ritrovasse ciò che le era stato rubato , come se in lui riuscisse a diventare combattiva e decisa, baciare Steve era come stendersi in un prato fiorito a farsi scaldare dai raggi caldi del sole ,possibile che si stesse innamorando di Steve?
Questo pensiero la raggiunse come una secchiata di acqua gelida, si staccò improvvisamente e si toccò le labbra gonfie che ancora pulsavano per i suoi baci.
"Non scappare principessa, ricordi? Io ci sono se tu ci sei. È innegabile ,mi sono innamorato di te ,mi hai stregato con la tua aria severa e sexy e ora non posso vivere senza di te."
"Io..."
Steve bloccò la sua protesta sul nascere , non voleva sentirle dire che non ricambiava i suoi sentimenti, perché nel profondo lei sapeva che non era così doveva solo capirlo.
"Quando tutto sarà finito. Non dire cose che non sai, non puoi dire di non riuscire ad amare o di non saperlo fare, sei strepitosa con i tuoi bambini e sei stata molto gentile e premurosa a prenderti cura di me. Dovrai solo ritrovare la vera Missy, quella che hai rinchiuso nella tua vecchia stanza. È di lei che hai bisogno per sconfiggere i fantasmi del passato. Solo allora potrai leggere nel tuo cuore e qualunque sia la tua decisione io la accetterò. "
Le sfiorò ancora una volta le labbra e Missy si ancorò alla sua maglietta , stringendola nelle mani per non abbandonarsi alla voglia che aveva in quel momento di toccare il suo petto scolpito e di sentire il calore della sua pelle, questa non era lei.
Fortunatamente i suoi genitori risalirono dalla cantina ridendo come forse non li aveva mai sentiti fare , forse chissà dalle loro esperienze tragiche e dal passato potevano rialzarsi e tornare ad essere una famiglia normale .

Nessuno è quel che sembraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora