Quella notte John si era addormentato presto, ma come al solito gl'incubi sulla sua vita in guerra l'avevano svegliato facendolo urlare.
Sherlock che dormiva nella stanza accanto si sveglio all'improvviso e sospirò, si alzò dal letto ed entrò nella stanza dell'amico, senza dirgli niente gli si avvicinò e lo prese per il polso e lo costrinse a seguirlo.
Varcata la soglia della sua stanza Sherlock portò John fino al letto e lo spinse sopra di esso raggiungendolo poco dopo e l'abbracciò sorprendendolo non poco.
John fece per ribattere, ma Sherlock mezzo addormentato lo anticipò: «Zitto e dormi»
Per diversi minuti John osservò Sherlock dormire e un sorriso comparve sul suo volto capendo il motivo di quel suo gesto, così seguendo l'istinto strinse le mani attorno alla maglia del detective e nascose il volto contro il suo petto: «Grazie, Sherlock»
Il detective che ancora sveglio aveva atteso una mossa da parte dell'amico sorrise e appena avverti il suo respiro farsi più lento e pesante potè riprendere a dormire.
La mattina dopo John aprì gli occhi e rimase sorpreso notando l'orario della sveglia era riuscito a dormire per più di sei ore senza svegliarsi nuovamente a casa degli incubi e tutto grazie all'abbraccio di Sherlock ed una nuova verità lo colpì come un fulmine a ciel sereno: Lui era la cura ai suoi incubi, riusciva in qualche modo che non si spiegava ad allontanarli.
Il detective aprì gli occhi alcuni minuti dopo: «Buongiorno. Dormito bene, John?»
«Sì. Ho trovato la cura ai miei incubi» rispose lui per poi baciarlo, ma Sherlock non si sorprese di quel gesto, ormai aveva capito che tra i loro non c'era una semplice amicizia così ricambiò il suo bacio immergendo la mano tra i suoi capelli.
Da quell'istante tutto per loro sarebbe cambiato.
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Raccolta storie Sherlock
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