Distacco

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«Io sono un bugiardo, John» ammise Sherlock, cercando di essere il più credibile possibile

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«Io sono un bugiardo, John» ammise Sherlock, cercando di essere il più credibile possibile. Non voleva che John morisse per colpa sua, come del resto non voleva che la stessa sorte succedesse agli altri suo amici.

John, lo osservò e disse: «La prima volta che ci siamo incontrati, la prima volta che ci siamo incontrati, sapevi tutto di mia sorella»

«Nessuno può essere così intelligente» disse Sherlock, tristemente dall'alto di quel cornicione dal quale osservava l'amico.

«Potresti...» aggiunse John deciso come non mai a credere che tutto quello che aveva creato Moriarty per screditare l'amico. Il medico sapeva bene quali erano le capacità che Sherlock possedeva.

Il detective per rendere tutto più credibile aggiunse: «Ti ho studiato. Prima di incontrarci ho scoperto tutte le cose che potevo, per impressionarti. È solo un trucco di magia»

«No!» esclamò John.

Quel "no" ebbe il potere di scaldare il cuore di Sherlock che lasciò scivolare sul suo volto una lacrima.

John avrebbe sofferto a causa di quella sua scelta.

«John, questo è il mio biglietto d'addio» disse Sherlock, per poi aggiungere: «Di a tutti la verità» detto questo chiuse la chiamata e poco dopo si lasciò cadere nel vuoto.

Quando John lo raggiunse, però, non c'era più niente da fare.

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