John e Sherlock quella sera avevano fatto alcuni giri per locali e avevano bevuto un po' troppo.
Tornati a Baker Street i loro freni inibitori era spariti. Entrati nell'appartamento del detective tutti i loro abiti finirono a terra e tra un bacio e l'altro entrarono nella camera da letto.
Si ritrovarono poco dopo sul letto, Sherlock sovrastava John e si divertiva a torturare ogni lembo di pelle che riusciva a raggiungere godendosi ogni gemito lussurioso che usciva dalla bocca dell'uomo sotto di lui.
Stanco di giocare Sherlock entrò dentro di lui con un unica e poderosa spinta.
John inarcò la schiena alla ricerca d'ossigeno mentre si sentiva spaccare in due.
Il detective rimase fermo quei pochi minuti che bastarono all'amico per rilassarsi ed iniziò a muoversi assestando le prime spinte.
Amò John come se fosse l'ultima volta che avrebbe potuto farlo, solo quando raggiunsero insieme l'apice del piacere. Sconvolti dall'amplesso appena concluso, John si addormentò, ma poco averlo liberato dalla sua presenza anche Sherlock si addormentò.
La mattina arrivò svelta e John di svegliò al fianco di Sherlock che dormiva ancora beatamente.
Nella mente dell'uomo tornarono alla luce le immagini della notte prima, quello che aveva fatto con Sherlock doveva essere un sogno, ma quando guardò sotto le coperte scoprendo entrambi nudi, non potè negare la verità.
«Dannazione!» borbottò esasperato.
Quando, però, Sherlock gli avvolse i fianchi attirandolo contro il suo corpo sospirò immergendo una mano nei suoi capelli corvini ammettendo a sé stesso: «Potrei anche ripeterla quest'esperienza, ma non quando siamo quasi ubriachi»
Un sorriso soddisfatto comparve sul volto del detective sentendo le mani dell'amico tra i suoi capelli.
Solo alcune ore più tardi Sherlock aprì gli occhi specchiandosi in quelli di John: «Buongiorno...» disse mezzo assonnato.
«Buongiorno, Sherlock» rispose lui baciandolo tranquillamente per poi alzarsi dolorante dal letto e andare a farsi un bagno caldo per cancellare i residui della notte passata.
Sherlock sorrise i suoi calcoli erano risultati corretti e alla fine avevano rivelato entrambi quello che provavano l'uno per l'altro, mostrando quella realtà che si nascondeva dietro i loro sguardi e i loro gesti.
Sherlock non viveva senza John.
John non viveva senza Sherlock.
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