Surprising Revelations

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Sherlock e John erano andati in missione e per meglio dire avevano raggiunto il luogo dove avrebbero trovato delle informazioni per risolvere l'ennesimo caso

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Sherlock e John erano andati in missione e per meglio dire avevano raggiunto il luogo dove avrebbero trovato delle informazioni per risolvere l'ennesimo caso.

Avevano trovato quello che serviva loro, ma uno strano luccichio fuori dalla finestra attirò lo sguardo del detective che nello stesso istante in cui i vetri andavano in frantumi si mise davanti a John facendogli da scudo.

Diversi di quei frammenti ferirono il detective, alcuni di essi gli ferirono la schiena, ma non furono i soli a farlo, due proiettili riuscirono a raggiungerlo. John trovandosi l'amico sopra non seppe cosa fare, ma notando le sue ferite rimase fermo nella sua posizione, prese il telefono e chiamò i soccorsi.

Sherlock era crollato su di lui e non si muoveva, nonostante fosse un medico non avendo buona visuale delle ferite del detective preferiva non muoversi continuando a restare immobile sotto di lui. «Sherlock...» provò a chiamarlo, ma lui non gli rispose così cerco la sua mano e l'afferrò facendo intrecciare le loro dita: «Va tutto bene, Sherlock. Resisti...»

«John...» la voce di Sherlock arrivò alle orecchie di John come un lieve sussurro: «Dovevo venire da solo...»

«Sarei venuto con te lo stesso...» rispose John cercando di tener sveglio l'amico.

Sentendo i soccorsi arrivare John si lasciò andare ad un sospiro di sollievo.

Poco dopo i paramedici caricarono Sherlock su una barella fino al mezzo nel quale sali anche lui per poter star vicino all'amico.

Giunti in ospedale John fu costretto ad aspettare fuori dalla sala operatoria e mandò un messaggio a Mycroft e Lestrade.

"Sherlock è rimasto ferito adesso è in sala operatoria. JW"

Mezz'ora dopo arrivarono in ospedale i tre, Lestrade durante il tragitto era passato a prendere anche la signora Hudson.

Il medico arrivò alcuni minuti dopo: «L'operazione è andata bene. Se volete potete andare da lui» indicò la stanza poco distante e John fu il primo a varcarne la soglia, Sherlock dormiva tranquillamente.

Lentamente gli accarezzò i capelli: «Farmi da scudo...» sospirò: «Sei stato troppo avventato» Sherlock si mosse leggermente e aprì gli occhi: «Troppo avventato dici? Anche tu l'avresti fatto per me» disse lui con un filo di voce.

John sorrise divertito: «Ti costringerò a restare a letto quando uscirai da qui e niente storie»

«Stai diventando un tiranno» disse Sherlock sconvolto dal tono di voce dell'amico, ma sapeva bene che lui aveva ragione.

John era un medico e sapeva bene come doveva agire in questi casi.

Poco dopo nella stanza entrarono anche Lestrade, Mycroft e la signora Hudson.

«Sherlock, sei stato fortunato» disse Mycroft tranquillamente, giocando con la mano di Lestrade posata sulla branda del letto dove si trovava il fratello.

Il detective notandolo sorrise: «State insieme adesso?» a quella domanda i due si allontanarono imbarazzati, ma Sherlock scosse la testa e si mosse impallidendo visibilmente.

«Stai fermo!» esclamarono Lestrade e Mycroft posando una mano sul suo petto.

Sherlock prese i polsi di entrambi e notò l'anello al loro dito.

«Smettete di starvi lontano e non nascondetevi» disse lasciandoli andare.

Lestrade e Mycroft si guardarono per un attimo e i loro occhi brillarono.

Non potevano restare lontani l'uno dall'altro perchè come John e Sherlock si amavano.

John attirò l'attenzione di Sherlock prendendolo per mano: «John...» il medico si avvicinò al suo volto e lo baciò senza pensarci troppo.

«Lo sapevo!» esclamò la signora Hudson che ancora non li aveva visti in atteggiamenti così intimi. I due si separarono leggermente imbarazzati, ma nonostante tutto mantennero il contatto tenendosi per mano.

Erano tra amici e potevano mostrare a tutti loro che nonostante i caratteri opposti si completavano a vicenda.

Quella giornata era stata piena di rivelazioni inaspettate e sorprendenti, che avevano reso felici tutti i presenti perchè adesso non dovevano più nascondersi agli occhi delle persone più importanti.

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