Caught

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Era una giornata piuttosto fredda e ventosa, la pioggia stessa era incessante

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Era una giornata piuttosto fredda e ventosa, la pioggia stessa era incessante.

Lestrade durante il tragitto verso casa di Sherlock rimase senza ombrello che a causa del forte vento si era rotto.

Mycroft che passava da quelle parti notando l'ispettore in difficoltà dato che stava andando nella stessa direzione decise di aiutarlo.

«Lestrade, la vedo in difficoltà, sta andando da mio fratello?» gli domandò il politico tranquillamente.

«Sì, sto andando da suo fratello» avrebbe voluto dargli del tu, ma sapeva bene che sarebbe sembrato troppo audace in quel momento.

Conosceva bene, Mycroft Holmes, anche grazie a Sherlock che aveva capito i suoi sentimenti per il fratello.

Sherlock lo incoraggiava in qualche modo, ma non riusciva proprio ad essere spontaneo.

Il politico notandolo un po' pensieroso gli chiese: «Ispettore, siete sicuro di stare bene?»

«Ehm, si certo. Stavo pensando che l'abito che indossate vi sta veramente molto bene» ammise lui mentre un leggero alone rosato gli colorava il volto.

Mycroft lo osservò sorpreso, per un attimo domandandosi: Possibile che Sherlock abbia ragione? Ho qualche possibilità con Greg?

«Per quale ragione andavi da Sherlock?»

Greg notando che Mycroft iniziava a dargli del tu, decise di seguire la strada che il politico gli stava aprendo: «C'è un caso che non riusciamo a risolvere e con il suo aiuto potremmo andare avanti»

«Capisco» il discorso si chiuse lì, ma poi l'ispettore gli domandò: «Potremmo vederci per un caffè o un tè alla fine di questo caso?»

Mycroft apprezzò l'offerta di Greg: «Mi farebbe piacere»

Pochi minuti dopo raggiunsero Baker Street.

Lestrade spiegò la situazione a Sherlock che accettò il caso senza troppi problemi, avendo in mente un piano per migliorare le cose tra i due che nonostante i loro sentimenti sembravano piuttosto impacciati.

Il pomeriggio passò svelto e Mycroft seguiva a distanza le azioni del fratello anche se quello ad interessarlo di più era Lestrade.

Quando alla fine il caso fu risolto, l'ispettore sembrava alquanto indeciso.

Si era avvicinato a Mycroft per parlargli, ma era piuttosto impacciato per questo Sherlock che passava nelle vicinanze assieme a John spinse l'ispettore tra le braccia del fratello che agendo d'istinto lo strinse contro il suo petto.

«Su andate a divertirvi...» disse sorridendo tranquillamente Sherlock per poi aggiungere: «Mycroft cerca di parlare sinceramente per una volta. Io l'ho fatto e non me ne sono pentito» detto questo tenendo John per mano andò per la sua strada.

Lo sguardo di Mycroft si posò sulle mani intrecciate dei due dove un anello brillava colpito dal sole alle dita di entrambi e un pensiero si fece strada in lui: Se Sherlock può essere felice perchè non posso esserlo anch'io e fidarmi di Lestrade? Greg ha sempre in qualche modo catturato la mia attenzione...

«Andiamo a prenderci un caffè?» domandò Lestrade cercando di far rallentare il battito del suo cuore, che ormai correva le mille miglia.

«Certo...» disse il politico ancora leggermente frastornato dal gesto del fratello.

Poco dopo Greg e Mycroft entrarono in un locale e ordinarono una tazza di thè e una di caffè.

Rimasero a lungo ad osservarsi in silenzio, ma poi l'ispettore gli chiese: «Cosa significano le parole di Sherlock?»

Il politico a quella domanda per poco non si strozzò con il suo thè: «Credo sia giunto per me il momento di essere sincero...» si interruppe per un attimo prendendo un altro sorso della sua bevanda, per poi dire: «È da un po' che mi sono accorto di essere interessato a te. Per essere più chiaro, mi sono innamorato di te»

Greg a quelle parole lo osservò sorpreso non immaginando che Mycroft potesse anche solo per un attimo interessarsi a lui. Appena si riprese sorrise: «Non pensavo potessi ricambiare i miei sentimenti» ammise imbarazzato.

I due rimasero a parlare ancora un po'.

Il tempo, però, passò così svelto che non se ne accorse, solo al tramonto si salutarono, ma appena Greg fece per andarsene Mycroft lo prese per il polso.

«Ceneresti con me?» gli domandò il politico.

Greg lo osservò per un attimo: «Ne sarei felice» rispose lui.

I due raggiunsero un ristorante e cenarono insieme, al termine della cena Mycroft pagò il conto per entrambi.

Lasciato il locale dovettero per forza di cose separarsi, ma poco prima di lasciarsi Mycroft seguì l'istinto e attirò Greg a sé baciandolo.

Quando si allontanarono le parole per entrambi sembrarono superflue, così si separarono, ma prima o poi avrebbero ritagliato altro tempo per stare da sol

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