Non abbiamo bisogno di parole

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Quella mattina una donna gli aveva consegnato, una vecchia busta ingiallitta, ma non l'aveva aperta

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Quella mattina una donna gli aveva consegnato, una vecchia busta ingiallitta, ma non l'aveva aperta.

John acceso il computer notò subito un e-mail con all'interno un file video e decise di aprirla incuriosito.

Quando guardò quel video, l'unica cosa che attirava la sua attenzione non era quello che gli stava succedendo, ma la reazione di Sherlock che nonostante il fuoco si era messo a strappare via i rami incandescenti per salvarlo.

Era stato stupido da parte del detective farlo, ma il fatto che fosse arrivato in tempo gli risolevava il morale, ma non capiva perchè Sherlock si ostinasse a tenere i guanti anche in casa.

Incuriosito più che mai andò a Baker Street per parolare con l'amico e lo trovò intento a suonare il violino, attese semplicemente che lui finisse di suonare.

«Ti sei bruciato per aiutarmi? È per questo che tieni sempre i guanti? Servono a nascondere le bende che ti fasciano le mani» gli domandò senza troppi giri di parole.

Sherlock si sfilò i guanti rivelando delle bende bianche: «I guanti che avevo quella notte si sono bruciati»

John gli prese le mani osservando quelle bende: «Quando dovrai cambiarle?»

«Se voglio anche adesso...» rispose lui senza pensarci troppo.

John recuperò delle bende pulite e la pomata da applicare sulle ustioni, con calma tolse le medicazioni e si dedicò di persona a quel piccolo lavoro.

Sentendosi osservato alzò lo sguardo specchiandosi negli occhi del detective, per pochi minuti lesse quello che stava provando.

Seguendo l'istinto avvicinò il volto a quello del detective e lo baciò.

Quando si allontanò riprese a medicargli le mani e tenendo gli occhi su quello che stava facendo disse: «Grazie, Sherlock...»

Il cuore del detective iniziò a battere fortissimo: «Devo parlarti...» non ebbe il tempo di dire altro che John, posando un dito sulle labbra dell'amico, fermò il fiume di parole che l'avrebbero travolto.

«Non hai bisogno di dirmi niente. L'ho capito dalla tua voce quel giorno» ammise alla fine John.

Il silenzio scese tra di loro, quando terminò di medicargli le mani, Sherlock lo prese per il polso e John nuovamente gli si avvicino posandogli una mano sul volto lo baciò questa volta non con un tocco leggero come aveva fatto prima di ringraziarlo.

Il loro bacio fu così passionale che quando si allontanarono avevano entrambi il respiro affannato.

In quel momento non avevano bisogno di parole, il loro sguardo parlava confessando quello che entrambi portavano nel cuore.

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