Un regalo speciale

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Era il giorno del compleanno di John e Sherlock aveva in mente un regalo speciale

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Era il giorno del compleanno di John e Sherlock aveva in mente un regalo speciale.

Erano ormai tre mesi che stavano insieme, per questo voleva cambiare i ruoli.

Di solito era lui che possedeva John, ma questa volta sarebbe stato lui a farsi prendere.

Per questo motivo preparò una scia di luci che conducevano fino alla loro stanza, prese alcune rose da un mazzo che aveva comprato e ne tolse i petali gettandoli sulle candide coperte del letto.

Con calma si spogliò e con un nastro rosso si coprì con il lenzuolo sistemando altri petali su di esso, si legò prima un polso alla testiera del letto e facendo passare il nastro dietro di essa poco prima di legarsi anche l'altro polso mandò un messaggio a John.

"Muoviti, ti sto aspettando. SH."

Si legò l'altro polso e attese diversi minuti, poco dopo riconoscendo i passi di John lungo le scale sorrise.

John notando un biglietto attaccato alla porta lo prese e sorrise aprendolo.

"Ti aspetto. Segui le luci e raggiungimi. SH."

John sorrise ed entrato in casa seguì la scia delle luci ed entrò nella camera da letto trovando Sherlock legato completamente nudo.

«Cosa?» era sorriso.

«Raggiungimi e lo scoprirai...» rispose Sherlock sorridendo malizioso.

John capì da quelle parole cosa stava succendendo e si tolse i vestiti lentamente uno alla volta facendo impazzire passo dopo passo il detective che lo osservava impossibilitato a muoversi.

Appena tutti gli abiti furono a terra John si avvicinò al detective sorridendo malizioso: «Come mai sei tutto impacchettato?»

«Sono il tuo primo regalo di compleanno. Auguri John» era divertito da tutto quello, ma anche molto eccitato ed era tutta colpa dello spogliarello che John aveva fatto solo per lui.

John senza pensarci troppo prese il lenzuolo e con un colpo secco lo spostò facendo volare i petati delle rose tutti attorno a loro.

I due iniziarono a baciarsi, John scese verso il collo del ragazzo e raggiunse con calma il petto di Sherlock sfiornado ogni lembo di pelle che con la bocca e le mani riusciva a raggiungere beandosi dei gemiti che il compagno si lasciava scappare.

«Va tutto bene?» gli domandò John cercando di capire se andasse tutto bene, ma Sherlock si mosse sistemandosi meglio: «I preliminari sono un po' noiosi, John. Passiamo subito alla seconda parte?» la domanda del detective fece sorridere John che baciandolo si sistemò meglio tra le sue gambe, con un unica spinta si spinse dentro di lui. Senza smettere un secondo di baciarlo attese che si fosse abbituato alla sua presenza e poco dopo iniziò ad assestare le prime spinte.

Ad ogni spinta ben assestata i gemiti di entrambi crescevano d'intensità fino a quando entrambi raggiunsero l'apice del piacere.

John uscì dal corpo del detective e lo liberò dal nastro rosso.

«Sherlock, stai bene?» aveva notato i suoi polsi arrossati, ma il detective sembrava stare bene e furono le sue parole a dargli la conferma: «Sto bene...»

Poco dopo Sherlock lo abbracciò e immergendo la mano tra i suoi capelli lo baciò nuovamente: «Ti piace il tuo primo regalo?»

«È bellissimo questo regalo...» ammise lui, erano rare le volte che Sherlock si lasciava prendere come quel giorno ed era sempre magnifico.

Rimasero per un po' a farsi le coccole e poco dopo Sherlock aprì il cassetto del comodino e gli porse una scatolina rossa con fiocco argentato.

John perplesso osservò il detective che disse semplicemente: «Cosa stai aspettando? Aprila!»

John sciolse il fiocco e l'aprì restandone sorpreso dentro c'era un anello: «Sherlock...»

il detective sorrise tranquillamente e prese la scatolina prima che potesse cadergli chiedendogli semplicemente: «John, mi vuoi sposare?»

Quelle parole lo sorpresero per un attimo, ma si riprese subito: «Oh, Dio sì!» la sua esclamazione fece sorridere Sherlock che lo baciò di nuovo e gli mise quell'anello al dito.

Quella sera dopo essersi fatti dati una rinfrescata Sherlock portò John al ristorante e dopo aver cenato insieme tornarono a casa e andarono a letto, avrebbero dato la notizia del loro progetto agli amici il giorno dopo per ora volevano solo godersi il resto di quella giornata tra di loro.

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