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Un primo appuntamento potrebbe andare male?
Sì, se c'è Sherlock in zona.
John si stava dedicando al suo appuntamento con una ragazza, ma Sherlock non era tanto d'accordo.
Intanto che John parlava con la donna e sperava che il detective non si facesse vivo con qualche caso o richiesta assurda, le sue aspettative furono vane infatti puntuale come un orologio svizzero arrivò Sherlock trascinandolo via per un presunto caso.
Naturalmente lui non era per niente interessato ad esso, il suo unico scopo era allontanarlo dalla donna.
«Sherlock, si può sapere che diavolo ti prende?» domandò John mentre cercava di restare al suo passo.
«Abbiamo un caso, per meglio dire ne avremmo uno se avessi accettato, ma non l'ho fatto. Per questo ti ho cercato» rispose lui tranquillamente.
John esasperato disse: «Ero ad un appuntamento»
«Eri ad un appuntamento con quella che poteva essere una nostra cliente» rispose Sherlock con calma per poi aggiungere: «Ma come sai bene io non accetto casi frivoli, John»
Continuò a camminare, ma John lo bloccò prendendolo per il polso: «Ehi, fermati Sherlock. Voglio una spiegazione?»
«Che spiegazione? Mi sembra piuttosto logico, non credi?» rispose Sherlock alla sua richiesta.
John ci pensò su un attimo e si ricordò di qualcosa che prima non aveva per niente preso in considerazione, ma lo percepiva. Sherlock aveva bisogno di lui, lo cercava, per questo la frase gli uscì spontanea: «Sherlock, tu sei geloso»
«L'hai detto tu non io» rispose Sherlock tranquillamente senza, però, guardarlo mai negli occhi.
Continuò a camminare fino a raggiungere Baker Street ed entrò in casa.
Ignorando il borbottare insistente di John.
Per tutto il resto della giornata John provò a far parlare il detective, ma alla fine si arrese e si alzò dalla poltrona dove si era seduto.
Non aveva la minima idea del fatto che Sherlock stesse davvero pensando a quella frase che gli aveva detto poco prima che raggiungessero casa.
«Vado a fare una passeggiata» fece per lasciare l'appartamento quando Sherlock lo prese per il polso e facendolo voltare lo bloccò contro il muro impedendogli con un bacio di protestare per esser stato fermato in quel modo.
Quando si allontanò disse semplicemente: «Sì, potresti aver ragione...»
John l'osservò perplesso, per poi chiedergli scettico: «E per capirlo avevi bisogno di baciarmi?» Sherlock si mise a camminare avanti e indietro per la stanza: «Battito accelerato, voglia di prendere a schiaffi tutti quelli che ti stanno troppo vicino, ho voglia di prendere a schiaffi anche me stesso, ma è una cosa banale e stupida per questo non lo farò...» si fermò per un attimo prima di voltarsi a guardare ancora una volta John che attendeva una sua spiegazione, ma era anche piuttosto curioso di vedere se Sherlock ammetteva quello che lui aveva già capito, in fin dei conti il suo piano stava andando bene ed era solo basato su tre punti:
1)Uscire con una ragazza sua amica, lesbica per di più.
2)50% di possibilità che Sherlock si ingelosisse e agisse di conseguenza
3)Provocarlo molto velatamente e fargli ammettere i suoi sentimenti.
Il punto uno e due erano riusciti bene e il terzo l'avrebbe scoperto in pochi minuti.
«Come ho fatto a non capirlo prima? Illogico non averci pensato i presupposti c'erano, eppure, li ho ignorati. Sì, sì era questo quello che non capivo, oh sì adesso tutto è più chiaro» stava continuando a parlare a raffica così John tornò a sedersi aspettando comodamente seduto che il detective si degnasse a dire quelle parole che aleggiavano tra di loro con aria alquanto innocente, ma sapeva bene che una volta pronunciate qualcosa nella loro vita sarebbe cambiata.
All'improvviso Sherlock si portò davanti a lui e posò le mani sui braccioli della poltrona, dicendo come se fosse la cosa più naturale del mondo: «Mi sono innamorato di te John»
«Ne sei sicuro Sherlock?» la sua domanda fu semplice e il detective rispose: «Ho valutato tutte le opzioni anche quelle meno plausibili, ma le ho subito scartate per altre che collegavano bene tutti i pezzi del puzzle e la risposta finale è: Sì. Quello che ti ho detto è la verità»
John sorrise tranquillamente, alla fine il suo piano era riuscito, ma non l'avrebbe rivelato a Sherlock, quello sarebbe stato il suo piccolo segreto.