25.

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Il giorno dopo a scuola Samuele raccontò tutto a Lorena che scoppiò a ridere.

-Ti adoro!-disse lei cercando di riprendere fiato.

-Abbassa la voce che sta arrivando!-sussurrò Samuele per poi fissarlo mentre entrava nell'aula.

-Bolla!-lo chiamai sorridendo e subito lui si avventò su di me puntandomi un dito contro.

Il suo sguardo era puro fuoco, ma mi divertiva vederlo arrabbiato dato che solitamente era sempre impassibile a tutto.

-Tu! Noi dobbiamo parlare!-disse per poi essere interrotto dall'entrata del professore.

-Buongiorno ragazzi.-disse facendo si che tutti si sedessero.

Durante la lezione mi arrivò un bigliettino sul banco e subito guardai Stefano che stava dietro di me, aveva ancora lo sguardo da 'ti uccido'.

Mi rigirai e lessi il biglietto che aveva scritto senza farmi notare dal prof.

'A ricreazione dobbiamo parlare quindi fatti trovare in cortile vicino ai campetti e non provare a non venire che sarà peggio!
-Stefano (E NON BOLLA!).'

Risi leggendo la parentesi e richiusi il biglietto.

Sinceramente non avevo paura di lui, continuava a ricordarmi quel bambino di otto anni che era stato e che si arrabbiava per i miei dispetti.

Senza girarmi allora feci con la mano un 'okay' e tornai a seguire la lezione.

Il Mio Impossibile PrincipeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora