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Durante tutto l'orario scolastico cercai di non incontrare Stefano e scappare ogni volta che lo vedevo nel mio stesso luogo, tranne che in classe dato che mi era impossibile.

Finite le lezioni però non ebbi il tempo di scappare che lui mi chiamò.

Quando mi girai e lo vidi appoggiato al cancello della scuola, ormai chiuso, mi si gelò il sangue.

La sua espressione diceva già tutto: sei morta.

Lasciai che i miei amici andassero lasciandomi sola e mi avvicinai lentamente alla mia fine.

-Ciao-mromorai a disagio.

Mi misi a giocherellare con le dita e continuando a guardare tutto tranne lui.

-Ti sei ripresa?-mi chiese con un tono che mai mi sarei aspettata, era calmo.

Subito lo guardai in faccia e quello che mi era sembrato uno sguardo di fuoco si dimostrò quasi dolce.

Forse per una volta voleva essere clemente con me dato che non avevo vomitato apposta? 

Meglio dubitare per sicurezza, non c'era da fidarsi delle mie percezioni.

-Fatico ancora un po' a mangiare, ma nel complesso bene...grazie dell'interessamento.-dissi cercando di non far notare la mia agitazione e provando a fargli provare pietà per me.

-Mi fa piacere.-disse senza alcuna ironia o tono strano, gli interessava davvero?

-Cosa? Sul serio? Tu invece sei sicuro di stare bene?-mi lasciai scappare, ero troppo sorpresa.

-Ma sì dai, non sono così cattivo come pensi.-sbuffò, ma poi accennò un sorriso divertito.

Sentii il cuore salirmi in gola e tentare di scoppiare, la mia paura iniziale era diventata solo dispiacere e senso di colpa per quello che avevo fatto.

-Senti, ti chiedo scusa per ciò che è accaduto l'ultima volta a scuola, se vuoi posso ripagarti le scarpe, davvero io non volevo..-iniziai col mio fiume di parole che si fermò solo quando lui fece un cenno con la mano.

-Scherzi? Sono io quello che deve scusarsi, quel giorno stavi davvero male e io da stronzo che sono ho voluto credere che stessi solo facendo finta.-si grattò la nuca a disagio.

Stefano a disagio? Stefano che si scusa con me?!

Sbarrai gli occhi e gli controllai la temperatura per sicurezza.

-Sicuro di non stare male?-gli chiesi ancora sbalordita.

Rise leggermente e tolsi la mano dalla sua fronte ancora più confusa.

-Azzurra mi ha fatto capire che ho sbagliato ad arrabbiarmi con te e ad obbligarti a fare ciò che non volevi.-drizzai la schiena a quel nome, stavano ancora insieme.

-Azzurra? Sono felice che sta andando tutto bene con lei.-dissi senza neanche capire se stessi fingendo oppure no.

Di solito mi stavano antipatiche a prescindere le sue ragazze, ma lei mi era sembrata carina.

-Oh no, mi ha lasciato dopo averle raccontato della nostra discussione.

Rimasi a bocca aperta, lo aveva lasciato per una cavolata del genere? 

Adesso ne ero certa, mi stava antipatica!

Il Mio Impossibile PrincipeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora