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Appena la mostra finì, tornammo tutti sul pullman pronti per essere riportati a scuola e andare ognuno a casa propria per il pranzo.

-Suoni la batteria? Sul serio?-domandò Andrea a Lorena che annuì imbarazzata.

-Da quanto?-chiese allora Davide.

-Cinque anni, è bravissima.-rispose Samuele sorridendo.

-Un giorno ci dovrai far sentire qualcosa.-continuò Andrea interessato.

Lei annuì e poi si mise ad ascoltare la musica con le cuffiette.

Non le piaceva stare al centro delle attenzioni e quindi evitava sempre di parlare troppo di sé.

-Ho fame, quanto mancherà?-chiese Davide sbuffando.

Samuele gli fece spallucce e controllò l'orologio.

Io intanto mi alzai e andai dal professore di storia, aveva detto che,  appena avessi avuto tempo, avrebbe voluto parlarmi di un progetto.

-Prof...professore.-lo chiamai e lui si alzò dal suo posto.

-Angelica.-mi sorrise e si appoggiò con la schiena ad un sedile, io feci lo stesso sull'altra fila.

-Voleva parlarmi di un progetto giusto?-gli ricordai ancora poco sicura di cosa avesse in mente.

-Ah si! Tra un mese si terrà un interessante ritiro dedicato alla storia della nostra città e pensavo che ti sarebbe potuto piacere!-disse entusiasta.

-E in cosa consisterebbe?-chiesi incrociando la braccia al petto.

-Si tratta di una giornata in cui visiterai i luoghi più importanti di Roma in compagnia di alcuni famosi studiosi.-rispose cercando di sorprendermi.

-Cosa te ne pare?-mi chiese infine
sorridendo.

-Ma solo io?-speravo che gli altri potessero venire con me.

-Sì, è solo un alunno per ogni anno e io ti accompagnerò, naturalmente, insieme agli altri studenti della scuola.

Mi sentii quasi speciale ad essere stata scelta fra tanti, ma in effetti avevo una buona media nella sua materia.

-Sembra interessante.-risposi già sapendo che avrei detto di sì.

-Lo è fidati, ci divertiremo!-disse per poi congedarmi, anche per lui era scontato il mio 'sì'.

Tornai lentamente al posto pensando a come sarebbe stato e soprattutto...a quale materie avrei saltato!

Mi accorsi che Stefano mi stava guardando così ricambiai lo sguardo finché non tornai a sedermi.

Ogni tanto succedeva che incrociavamo gli sguardi, ma cercavo con tutte le mie forze di non iniziare a crearmi troppi film mentali per una cosa così insignificante.

Il Mio Impossibile PrincipeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora