17.

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-Ciao.-mi salutò Stefano, il giorno dopo l'uscita scolastica.

-Ciao.-dissi impegnata a finire dei compiti che non avevo fatto il giorno prima a casa.

All'improvviso mi bloccai e spalancai gli occhi.

Sbaglio o Stefano mi aveva appena salutato!?

Mi girai subito verso il banco dietro e lui alzò lo sguardo dallo zaino che stava svuotando.

-Che c'è?-mi chiese accigliandosi.

Lo stavo guardando come un'ebete a bocca aperta.

-Tu...-dissi troppo sorpresa per finire la frase.

Continuò a guardarmi finchè non fece una mezza risata.

-Cosa?-chiesi sperando non avesse capito il motivo del mio stupore.

-Ti ricordi quando all'inizio della seconda elementare mi chiamavi sempre tu? 'Hey tu'!-mi chiese ridendo.

Non faceva altro che sorprendermi, cosa stava succedendo?

-E me lo chiedi pure? Certo!-dissi ridendo.

-E poi hai cominciato a chiamarmi Bolla e il bello è che ancora non ne capisco il motivo-mi fece, sperando che potessi dargli una risposta.

-Beh alle elementari non eri un bambino tanto socievole, sembrava non ti importasse degli altri e ti chiudevi nella tua bolla per sfuggire da ogni discorso.-risposi divertita e lui accennò un sorriso.

-Come può una bambina di sette anni elaborare certe cose?-disse sospirando.

Gli sorrisi e mi accorsi di avere il cuore che batteva a mille, me lo sentivo in gola come se volesse uscire e correre incontro a lui.

-L'unica con cui la bolla non funzionava eri tu, l'unica che non si è persa d'animo e ha continuato a stuzzicarmi.-disse poi poggiando il mento su una mano e il gomito sul banco.

Lo guardai e sorrisi.

-Le bolle sono talmente fragili che appena vengono toccate scoppiano.-dissi cercando di dargli un doppio senso comprensibile.

Lui mi guardò serio e poi abbassò lo sguardo.

-Che c'è?-gli chiesi confusa, era passato dal ridere all'essere serio in un attimo.

-Mh niente, hai fatto matematica?-mi chiese cambiando argomento.

-Matematica! Giusto! La stavo facendo proprio adesso e mi stavo per dimenticare!-dissi rigirandomi subito e ricominciando a scrivere.

Sentii il ragazzo dietro di me ridere divertito e mi spuntò un grande sorriso.

Il Mio Impossibile PrincipeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora