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Il bagno era abbastanza grande.

Erano con le pareti di colori misti tra ogni piastra compreso il pavimento, ma fatte con le piastre più grandi, di colore verde che tende un pochettino all'azzurro.

La vasca era perfetta per una persona sola.
Giaceva anche un piccolo finestrino vicino alla vasca da bagno, così So Rim ne approfittó e ammirava quello che essa le mostrava, anche se era al piano terra.
Ma questo posto era magico, anzi lo era veramente.

Sembrava di fare un bagno in mezzo alla natura.

La vasca in cui ella ci era entrata era piena di fiori molto profumati e fragranti.

"Chissà perché quel Kim Taehyung mi ha comprata a quell'asta."

Pensó So Rim mentre fece un lungo sospiro.

Guardava solo i fiori galleggiare sull'acqua della vasca.
Non sapeva cosa pensare e né tanto meno come agire.

Era successo tutto così all'improvviso; come se qualcuno avesse agitato una bacchetta magica.
.

Finito di farneticare mentalmente tra lei e lei uscì dalla vasca mettendosi un asciugamano.

Erano anni e anni che non si sentiva più così rinata dopo un bel bagno rilassante.

Si avvicinò al lavandino davanti allo specchio appeso e si guardò per bene.

Il viso era finalmente meno pallido, le occhiaie erano meno visibili, labbra più colorate e negli occhi c'era anima.

Si vestì con i vestiti che le aveva portato Vivye prima.

Una maglietta a maniche lunghe, sopra una felpa, una gonna lunga sopra le ginocchia e con un paio di calzini lunghi quasi fino alle ginocchia.

Si sentiva nuova e pulita.

Con cautela esce dal bagno, e come aveva detto Vivye, si diresse in cucina per pranzare.

Sbirció un po' prima di entrarci.

Vivye era ai fornelli che stava cucinando qualcosa di squisito e c'era anche l'affascinante SeokJin ad aiutarla.

Il buon profumo invadeva le narici di So Rim.
Credeva che non avesse mai più sentito dei odori così squisiti o mangiare qualcosa di eccezionalmente squisito.

Ancora non credeva di essere nella realtà.

Forse era un sogno che prima o poi svegliandosi ritornerà al solito incubo.

Era un po' incerta nel entrare in cucina per pranzare insieme con loro.

Prima che potesse fare un passo indietro una mano grande si appoggiò su una sua spalla.

A quel contatto quasi rabbrividisce.

Subito si girò cercando di capire chi fosse.

Alla figura le si spalancarono gli occhi.

«Perché non entri? É tutto pronto. Entra.»

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