Capitolo 15

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Elain's POV
Sono in mensa cercando di mangiare qualcosa, non riesco a credere che Eva sia negli inferi da tre giorni. Spero che stia bene.
Keira ed Ella non sono qui con me perché sono impegnate in un progetto che devono consegnare a breve, per precisione dopo l'ora di pranzo, perché sono state troppo impegnate nel non farsi scoprire dai genitori di Eva.

<< Hey >> Eden si siede al mio fianco e mi circonda le spalle con un braccio. Dopo quel bacio lui mi ha mandato qualche messaggio materializzabile, ma non abbiamo parlato riguardo ai nostri sentimenti. Questa situazione mi sta consumando internamente e se non darò sfogo ai miei pensieri scoppierò.

<< Elain mi dici cosa ti sta passando per la mente>> mi alza il viso con due dita sotto al mio mento, mi obbliga a guardarlo.
Il suo sguardo dorato e i suoi capelli biondi mi mandano in tilt il cervello, è vero che tutti abbiamo gli stessi colori ma lui ai miei occhi è unico. È così che ci si sente quando si ama una persona?

<< Ho sognato mio fratello >> ammetto con un singhiozzo.
Sembra stupito dalla notizia. << Non sapevo avessi un fratello >> annuisco.

<< Pochi lo ricordano >> dichiaro << sai avrebbe la tua età >>.

<< Avrebbe? >> chiede.
<< È morto quando avevo 6 anni >> confesso con un fil di voce. Mi abbraccia, le sue braccia mi circondano il busto e io inspiro il suo profumo. Mi sento sicura tra le sue braccia.

<< Come è successo? >> chiede asciugandomi le lacrime. Le sue dita sfiorano le mie guance e io avvampo.

<< Un incantesimo proibito >> sussurro << mio fratello adorava aprire i libri di mio padre e ci giocava, ma il gioco l'ha distrutto>> ammetto.
Piccoli singhiozzi escono dalle mie labbra, Eden li fa cessare poggiando le sue labbra sulle mie. Quando si allontana da me mi sento osservata in giro, nascondo la testa nell'incavo del suo collo.

Ride << Che fai? >> chiede tra una risata e l'altra << ti vergogni perché ti ho baciata in pubblico? >> domanda << pensavo che non ti vergognassi di me >> alzo la testa di scatto.
Nel suo sguardo non noto rammarico, capisco che sta scherzando ma non deve pensare che i miei sentimenti nei suoi confronti siano falsi.

<< Io ... >> mi incalza con lo sguardo.
<< Tu cosa? >>
<< Io devo andare ... sì andare! >> mi alzo di scatto << butti tu il cibo? >> gli chiedo e lui annuisce. Si sporge verso di me per baciarmi, ma io gli do un bacio sulla guancia e vado via.

Corro nei corridoi, l'espressione che gli ho visto appena ho schivato il suo bacio mi tormenta, non voglio che lui pensi male di me ma devo capire se lui provi le stesse cose. Io non sono cotta di lui o attratta dalla sua bellezza, lui non sarà un passatempo o temporaneo, per me durerà tutta la vita perché io lo amo.

Quelle parole non usciranno mai dalla mia bocca perché sono insicura dei suoi sentimenti nei miei, non voglio costringerlo a niente e non voglio che scappi.
Sarò pronta a dirgli quelle due paroline magiche solo quando lui mi confesserà il suo di amore, fini ad allora voglio riflettere su cosa fare e se il mio amore non fosse ricambiato.

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<< Elainnnn! >> strilla mia madre dal piano inferiore.
<< Arrivo! >> urlo di rimando. Scendo le scale di fretta e furia, noto Eden che saluta mio padre con una stretta di mano.
<< Allora Eden tu sei? >> domanda.
<< Un mio amico>> mi intrometto allarmata. Mio padre annuisce, è diventato molto più attento riguardo chi mi circonda da quando mio fratello è morto. Infatti voleva che io mi allontanassi dalla gemelle per la questione di Egon, ma non glielo ho permesso.

<< Possiamo parlare? >> chiede l'angelo davanti a me. Infila le mani in tasca e mi guarda imbarazzato. Annuisco dirigendomi in salone per avere un po' di privacy.

<< Cosa c'è? >> domando sedendomi sul divano e lui mi segue a sua volta. Mi tengo  debita distanza ma sembra che lui sia intenzionato ad avere un contatto con il mio corpo, mi arrendo quando le sue ginocchia sfiorano le mie. Mi afferra una mano e la stringe.

<< Elain >> sospira << so che ci conosciamo da poco ma io mi sono legato molto a te>> annuisco << ti penso spesso>> ride << spesso é un eufemismo. Sei il mio costante pensiero, mi sveglio sapendo di poterti vedere, mi addormento sperando che arrivi domani per ammirare il tuo sorriso o per baciarti finalmente >> continua << oggi in mensa mi sono sentito al settimo cielo quando mi ha confessato quel particolare del tuo passato che tanto ti fa male>> guarda un punto dietro di me.
Mi volto e noto sul camino la foto di Jay.

<< È lui? >> annuisco << ti somiglia. Il punto è che io sono qui perché quello che è successo dopo mi ha stravolto. A fine giornata scolastica ti ho aspettato fuori scuola >> mi zittisce prima che io possa giustificarmi mentendo << non dirmi che dovevi correre a casa perché so che non è vero. Ti stavi nascondendo da me e io non capisco perché... pensavo che anche tu sentissi questo legame>> indica prima lui e poi me.

<< Certo! >> gli afferro l'altra mano.

<< Allora mi spieghi cosa è cambiato>> ha la voce rotta dal pianto che sta cercando di trattenere << perché io non capisco>> si ricompone respirando profondamente.

<< Vedi è questo >> tolgo le mani dalle sue, sembra cercare le mie istintivamente ma io non gliele concedo << non mi mostri i tuoi sentimenti. Io ... >> non so come esprimermi a parole. Ho paura che se confessassi quello che provo per lui, possa scappare via. Non sopporterei un'altra perdita nella mia vita, per questo sono stata molto selettiva ad affezionarmi a poche persone perché soffre per l'abbandono. Mio fratello è la causa, ma le mie insicurezze le hanno alimentate.
Perdere Eva mi sconsola, lei è la mia migliore amica e mi mancherebbe da morire, ma perdere Eden è tutta altra cosa.
Sono legata a lui, alla sua vita e questo mi spaventa.
Credo di apparire una pazza davanti ai suoi occhi  e non sto facendo niente per negarlo.
<< Io ... >>
<< Ti amo >> non sono io a pronunciare quelle parole.

THE HUMAN ONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora