Capitolo3

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1 anno dopo ...
Quel giorno ce lo siamo lasciate alle spalle, è diventato uno dei nostri segreti di gemelle che condividiamo. Non ci siamo mai fatte tante domande al riguardo, abbiamo lasciato correre.

Siamo arrivati al nostro sedicesimo compleanno, nostra madre ci ha svegliato con una torta ciascuna e ci ha augurato un buon compleanno.

<< Su sbrigatevi>> dice Ella riferendosi a me e mia madre che mi sta aiutando a mettere la veste bianca.

<< Ella non essere impaziente. Va da tuo padre>> mamma rimprovera Ella. È troppo emozionata per questo giorno, oltre ad essere il nostro compleanno, è anche il primo giorno alla scuola Grimm.

Mi volto verso mia madre e mi guarda con uno sguardo languido. Si copre la bocca con una mano per soffocare i singhiozzi.
L'abbraccio per rassicurarla.

<< Mamma non fare così>> le accarezzo la schiena << siamo sempre le tue piccole bimbe>>.

<<Oh tesoro>> mi stringe forte a sé << tieni>> mi porge una piccola catenina in oro.

<< Cosa è?>> chiedo titubante afferrando la catenina. Mi posiziono davanti allo specchio e la indosso.

<<Me la diede una vecchia conoscenza>> dice << serve per proteggerti>> annuisco.

<< Volete muovervi?!>> rido all'impazienza di mia sorella, mentre mia madre alza gli occhi al cielo esausta.

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<<Ella>> urla Elain, una nostra amica, per farsi riconoscere da mia sorella, le corre incontro e l'abbraccia per poi sussurrarle qualcosa all'orecchio.

<<Eva>> viene verso di me << tanti auguri>> mi sussurra.
Sorrido al suo piccolo gesto.

<< Grazie >>.
<<Keira ?>> chiede Ella avvicinandosi a noi.
<< Sta per arrivare>> afferma Elain.

<< Sono così emozionata che sto per svenire>> sussulto per la voce che arriva alle mie spalle.

<<Keira >> la riprendo << mi ha spaventata>> ridacchia.

<<Scusa angioletto >> sorrido al suo nomignolo che mi ha affidato da piccola << come stanno le mie gemelle preferite?>> chiede mettendo un braccio intorno alle mie spalle e a quelle di mia sorella.

<< Le tue preferite? Ma non siamo le uniche?>> ridiamo io e Ella alla mia affermazione.

Keira annuisce.
<< Ragazze stanno per cominciare>> urla Elain avviandosi verso la barriera per mettersi in fila.

Keira e Ella corrono e sono pronte per attraversarla non appena il loro nome verrà pronunciato dalla preside Grimm.

Mia madre mi afferra un braccio.
<< Tesoro sei pronta?>> mi chiede con un lieve sorriso accennato sulle labbra.

Annuisco.

Dopo avermi guardata per bene, per più di un minuto, mi lascia andare.

<< Ella >> la Grimm chiama mia sorella che saluta le ragazze e me con un sorriso per poi avviarsi vicino alla barriera.

<< Piccolo angelo adesso scoprirà il suo destino>> continua la Grimm.
Ella attraversa la barriera senza nessun intoppo, le ragazze esultano a quella visione e la preside rimane neutrale.

<< Angelo >> afferma la condizione di mia sorella.
Una gran parte di angeli ha già attraversato la barriera, fra poco dovrebbe toccare a me.

Guardo intorno i volti degli altri. Ogni ragazza, prima di attraversare la barriera, prende un enorme respiro e chiude gli occhi. Il silenzio cala tra la folla, i genitori si stringono tra di loro. Non appena si oltrepassa la barriera, le ragazze esultano perché hanno una possibilità in più per essere quella persona e i genitori mettono in pace le loro anime.

<< Eva >> il mio nome mi solletica l'orecchio. Mi faccio spazio tra la folla e noto che dall'altra parte della barriera ci sono le mie amiche e mia sorella pronte per accogliermi.

Guardo verso sinistra e noto i miei genitori che si stringono, mi madre appoggia la testa sulla spalla di papà e gli stringe talmente forte la mano che lui assume un'espressione di doloro in viso

<< Piccolo Angelo adesso scoprirà il destino>> la solita frase viene pronunciata anche per me. Il silenzio cala tra la folla, sento il mio cuore accelerare tremendamente, prendo un respiro profondo e chiudo gli occhi.
Faccio un piccolo passo e mi trovo con la punta del naso che sfiora la barriera.
Un altro passo e tutto sarà finito.

Avanzo per entrare nella barriera, ma essa mi respinge sbattendomi nella direzione opposta alla scuola.
Atterro strusciando il ginocchio sinistro a terra. Il bruciore è molto forte.
Le persone mi accerchiano.
Quando mi volto, vedo mia madre raggiungermi e la preside corrermi incontro.

<< Sta bene Eva?>> mi chiede.
Mia madre mi guarda e mi fissa.

<< Mi brucia il ginocchio. Quello sinistro>> alzo la veste scoprendomi la parte dolorante, noto che è contornata di viola e una piccola scia di sangue cola nei lati.
È rosso!

<< Mamma cosa succede ...?>> chiedo con un fil di voce tremante.
Mia sorella mi guarda con la bocca spalancata.

<< Incantesimo di occultamento della vista>> dice la preside Grimm.

Mi madre annuisce << volevo che avesse un infanzia normale>> conferma.

<< No>> dice mia sorella << non puo' essere lei, al nostro 10 compleanno ha fatto fluttuare la torta>> afferma.

<< Sono stata io>> confessa mia madre << mi dispiace Eva. Ho sempre saputo che fossi diversa da tua sorella>> dice << non vi assomigliate per niente>>.
Mi madre mi guarda, con un gesto della mano fa una magia su di me.

<< Questa sei la vera te stessa>> mi porge uno specchio.
Il mio riflesso mi spaventa, sono abituata a vedere la fotocopia di mia sorella ogni singola mattina e vedere questo viso mi disorienta.

I miei capelli non sono biondi, ma castani e ricci. I miei occhi color miele hanno lasciato spazio ad un oceano in tempesta, le labbra sono piene e rosse e infine la mia pelle non è perfettamente bianca come porcellana, ha delle piccole macchie che ricorrono a spruzzi sulle gote e sulla zona del naso.

Mi aiutano ad alzarmi. Ella mi abbraccia e quando ci allontaniamo, noto un ragazzo vestito di nero, con il cappuccio, fissare nella mia direzione.

<< Quello è Egon >> mi sussurra all'orecchio Ella.

La preside fa scomparire la barriera e mi prende la mano. Alza io braccio in aria e con sguardo trionfante proclama il verdetto finale << UMANA >>.

THE HUMAN ONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora