Capitolo 23

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Oggi Ella mi ha chiesto di accompagnare lei e le altre a vedere la lezione di difesa di Eden. Mi hanno promesso che non mi chiederanno nulla riguardo la mia decisione o altro, ho spiegato loro che non devono darmi fretta e che ne vale del mio futuro quanto il loro.

Cammino tra i corridoio per andare nell'aula di difesa, sono tutte lì che mi aspettano. Quando volto l'angolo noto Egon che si tortura i capelli, da un calcio ad un armadietto e scaraventa l'anta di esso in giardino. Con li sguardo gli da fuoco e io sono terrorizzata dalla scena che mi si piazza in avanti.
Cerco di fare dietrofront, ma lui mi intercetta. Il suo respiro è irregolare, le spalle e il torace si innalzano continuamente e piccoli tic all'occhio si ripetono.

Un grande vortice di vento mi viene contro scaraventandomi a terra, mi alzo in fretta e furia quando noto che Egon sta per raggiungermi. Corro dall'altra parte del corridoio presa da una crisi di panico, guardo una sola volta indietro per cercare tracce della sua presenza ma niente, quando riporto lo sguardo avanti vado a sbattere contro qualcuno.

<< Eva >> una voce mi rimprovera.
<<Scusi preside Grimm, non stavo guardando dove stessi andando >> annuisce.

<< Puo' accompagnarmi nell'aula di difesa? >> le chiedo gentilmente. Non voglio incontrare un Egon furioso durante il mio cammino, almeno non di nuovo dopo quello che ho visto.

Annuisce.

<< Hai visto Egon in questi giorni? >> mi chiede prima che io possa entrare nell'aula. Scuoto la testa in segno di negazione.

<< Non viene all'istituto da un po' o così dicono i suoi insegnanti. Credo che ci sia ma non frequenta le lezioni >> annuisco << sta attenta>> credo che sia un avvertimento perché scompare dalla mia vista solo dopo che mi ha vista entrare in aula.

Vedo mia sorella farmi cenno di sedermi di posizionarmi davanti a lei.
Al centro dell'aula c'è un piccolo palco su cui gli sfidanti faranno sfoggio delle abilità che hanno imparato.

Eden si alza per primo e ci sale sopra, poco dopo arriva un ragazzo dalla direzione opposta.

<< Spero che Eden non si faccia male >> Elain mi stringe la mano. Vorrei farle notare come sia difficile concepire di vedere la persona che si ama soffrire, ucciderla sarebbe una vera tortura per la propria anima.

Eden e l'altro ragazzo si stringono la mano. Si danno le spalle, contano dieci passi e poi si voltano.
Eden viene mandato al tappeto con un incantesimo del fumo. Il fumo lo fa tossire, si accovaccia a terra.
Elain mi stritola la mano mentre Keira si tappa la bocca con la mano. Ella è quella neutrale, sembra credere che Eden possa riuscire a vincere questo scontro.

Il ragazzo della mia migliore amica si alza con un scatto e, con un semplice gesto della mano, alza il copro del suo avversario e lo scaraventa contro il muro.

Provo dolore per il povero angelo, il quale guarisce all'istante. L'avversario avanza verso Eden con passo felpato, ma il mio amico sembra pronto ad attaccarlo.

Il ragazzo sta per scagliarli contro qualche incantesimo ma Egon fa la sua apparizione sul campo e scaraventa l'avversario di Eden mettendolo KO.

Si volta verso il mio amico e lo guarda con occhi malefici, il professore cerca di intromettersi ma con uno schiocco delle dita tutti cadono in un sonno profondo.

La mano di Elain molla la mia e si accascia a terra tramortita. Egon cosa fai? Sono l'unica, incluso Eden, a non dormire.

Eden indietreggia colto alla sprovvista dal balzo di Egon. Il mio demone si mette a cavalcioni sull'angelo e lo pesta. Salgo sulla pedana cercando di avvicinarmi a loro, a qualche passo qualcosa mi respinge: una barriera.

<< Egon lascialo stare! >> urlo battendo i pugni sulla barriera per catturare la sua attenzione, ma sembra che niente possa distrarlo. Mi guardo intorno in cerca di qualcosa che possa aiutarmi.

Intercetto un piccolo quadro, lo scaravento a terra e il vetro si rompe in mille pezzi.
Afferro una scheggia di vetro e mi avvicino alla barriera, con i pugni cerco di far fermare Egon ma niente.
Eden ha perso i sensi e il sangue blu del mio amico è sparso sulle nocche di Egon.

Afferro il pezzo di vetro che aveva appoggiato a terra, chiudo gli occhi e lo avvicino al mio braccio.
Faccio un incisione dal polso verso l'alto, mi fermo solo quando una mano blocca la mia.
Il mio sangue cola a terra formando una pozza scura, Egon mi guarda con occhi infuocati.

<< Cosa cazzo combini?! >> sbotta.
<< Non volevi fermarti, questo era l'unico motivo per non farti uccidere Eden >> urlo con le lacrime agli occhi.
Eden si rialza.

<< Certo per questo mi hai dato buca. Eden è speciale per te >> marca le ultime parole con odio.

Tolgo il mio braccio dalla sua presa ma lui lo riafferra e mi guarisce.

<< Perché ti comporti così? >> urlo << Eden è mio amico!>> esclamo.

<< Eva >> la voce di Eden arriva alle mie orecchie, faccio per avvicinarmi a lui ma Egon mi attira a se con un braccio.

<< Lasciami andare! Voglio andare dal mio amico>> sbotto divincolandomi dalla sua presa.

<< Tu provi qualcosa per lui?!>> chiede afferrandomi per le braccia costringendomi a guardarlo negli occhi.

<< Certo che non prova niente per me >> dichiara Eden << è venuta da me perché vogliamo annientarti per sempre>> dice la verità.

A quelle parole Egon mi fissa, scava negli occhi per capire se Eden stia dicendo la verità e quando la trova, la presa sulle mie braccia si affievolisce.

Fa alcuni passi indietro barcollando, strizza più volte le palpebre per mettere a fuoco la mi figura. Mi stringo nelle spalle sentendomi maligna sotto il suo sguardo.

Un sorriso penoso si dipinge sul suo volte mentre si strattona i capelli.

<< Non posso crederci! >> urla.
<< Egon >> cerco di avvicinarmi.
<< Non fare un altro passo >> mi sentenzia.

Esce dall'aula correndo, cado in ginocchio vicino al mio amico che mi abbraccia. Tutti riprendono i sensi, Elain sbianca alla vista del viso tumefatto del suo ragazzo che sta già cominciando a guarire.

<< Cosa è successo? >> domanda Ella sbigottita avvicinandosi a me.

<<Se ne è andato via >>.

THE HUMAN ONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora