Capitolo 20

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<< Sbrighiamoci >> sussurra Keira dandoci il via libera per passare nel corridoio. Corriamo come matte senza farci vedere da nessuno, io sono davanti a tutti e all'improvviso mi fermo.

<< Cosa succede? >> sbotta Elain.
Le indico la porta della presidenza, dalla quale la Grimm sta per uscire. Ha gli occhi puntati su un documento nelle sue mani.
Keira ci afferra le spalle e ci rende tutte invisibili.

La preside Grimm si guarda intorno per poi percorre il corridoio dove ci troviamo noi, ci supera e appena svolta l'angolo Keira ci rende di nuovo visibili.

<< Siamo quasi arrivati. Eden ci sta aspettando in biblioteca >> spiega la mia migliore amica.

Mentre stavamo per dividerci per andare alle nostre rispettive lezioni, Elain ha ricevuto un messaggio materializzabile da parte del suo ragazzo.

Tutte in biblioteca, adesso! Non fatevi scoprire.

A quelle parole ci siamo alzate, insieme agli altri studenti intenti ad accorre alla proprie lezioni, mente noi abbiamo marinato le ore scolastiche per seguire il folle piano di Eden.

Keira apre la porta della biblioteca, ognuna di noi ci si infila dentro. Keira si posiziona davanti alla porta.

<< Raggiungete Eden nella sezione proibita. Io faccio la guardia >> se ci scoprissero saremo in guai seri. Potremmo essere espulse e azioni del genere non vengono perdonate a degli angeli.

Svoltiamo lo scaffale della sezione proibita e notiamo Eden circondato di vari libri.
È piegato con la testa in avanti intento a leggerne uno, ha i capelli scompigliati. Di sicuro ci avrà messo le mani dentro più volte a causa del nervosismo.
Le labbra sono increspate quando legge qualcosa che non glie è chiaro, indossa degli occhiali da lettura. Non sapevo che li portasse.

<< Adoro quando porta gli occhiali >> esclama Elain << lo rende sexy >> Ella alza gli occhi al cielo a quell'affermazione, mentre io sghignazzo. Ci avviciniamo ad Eden e, prima di spiegarci il perché di questa riunione, stampa un bacio casto sulle labbra di Elain che la fa arrossire.

Vorrei anche io poter passare il giorno con Egon senza che qualcuno si preoccupi per me o dire al mondo che lo amo, ma non posso. Non so cosa provi davvero per me e non credo che lui ci definisca una coppia, veniamo da due mondi diversi e ho potuto constatare che per coppia, intendiamo cose del tutto diverse.

<< Ho trovato questo libro >> ci indica il reperto.
<< Sai che scoperta! >> sbotta Ella infastidita.
<< Non è per questo che vi ho chiamato>> dichiara << credo che questo libro contenga informazioni su come è stato forgiato Egon >> annuiamo << credo che parli anche di come distruggerlo>> sbianco.

<< Ragazzi! >> esclama Keira correndo verso di noi << nascondetevi. Qualcuno sta arrivando qui>>.
Eden chiude il libro e lo rimpicciolisce con lo schiocco delle dita e se lo infila in tasca.

<< Non ci faranno caso >> dice non appena nota il mio sguardo su di lui << lo terrò giusto il tempo per scoprire come uccidere Egon e spezzare la maledizione>>.

Eden afferra la mano della sua ragazza dirigendosi verso la sezione incantesi, Ella e Keira mi spingono verso la direzione opposta. Ci nascondiamo, mi viene la pelle d'oca al rumore dei passi che si avvicina.
Ad un tratto cessano e io mi sporgo per vedere se ci sia ancora qualcuno.

Noto Eden ed Elain gesticolare verso di me, ma non riesco a capire le loro parole.
Una mano mi tappa la bocca e un corpo si spinge contro il mio.

<< Shhss >> mi sussurra Keira all'orecchio. La preside Grimm appare nel nostro campi visivo, ma non presta attenzione a noi anche se siamo in mezzo al corridoio della biblioteca.
Ma certo! Keira ci ha rese invisibili.

Mi toglie la mani dalla bocca e ritorno a respirare, la preside è uscita e Ella accorre a controllare se c'è via libera.
Ci chiama e noi fuggiamo via.

<< A casa mia dopo scuola >> esclama Eden correndo verso il corso di pozioni, mentre noi ci rechiamo in giardino.

<< Ragazze io devo andare alla lezione di arti angeliche >> interrompo il nostro cammino. La preside Grimm mi ha obbligato a frequentare quel corso orrendo. Annuisco.

Mi dirigo nella direzione opposta alla loro, supero la mensa e il bagno degli uomini.
Qualcuno mi tappa la bocca e mi scaraventa nel bagno degli uomini, la porta viene chiusa con un scocco.

Non riesco a vedere il mio aggressore perché si trova dietro di me, mi libera la bocca e mi fa voltare spingendomi verso i lavandini. Il mio sedere ci si schianta contro e due labbra toccano le mie.
Quelle labbra potrei riconoscerle ovunque, possono appartenere all'unica persona che io abba baciato: il mio demone preferito.

<< Mi sei mancata >> geme sulla mia bocca, gli ricordo il collo con le braccia e mi spingo contro di lui. Non appena i nostri corpi si toccano lui geme di nuovo e io sento venir meno le gambe, sembra accorgersene perché mi solleva da terra e mi fa sedere sul marmo dei lavandini.
Apro le gambe così da farsi spazio e poterlo sentire più vicino, mi bacia la mandibola e poi il collo. Lascia tanti baci umidi su tutto il mio viso che mi provocano tante emozioni.
Inizia a fare davvero caldo qui dentro, le mani di Egon percorrono ogni centimetro di pelle, con le mani gli accarezzo i bicipiti fino a salire verso i suoi capelli. Ci infilo le mani dentro e strattono le punte verso l'altro, cesso perché penso di fargli male.

<< Continua >> mormora sul mio collo. Credo che gli piaccia, allora continuo la mia tortura sui suoi capelli << vieni a casa mia oggi >> dice a pochi centimetri dalle mie labbra, annuisco in preda agli ormoni bramosa delle sue labbra sulle mie.
Mi sfiora il seno e io mi irrigidisco, ma poi mi sciolgo sotto al suo tocco quando percorre i miei fianchi con le sue mani.

All'improvviso ricordo che Eden ci aveva dato appuntamento a casa sua, mi stacco da Egon.

<< Dobbiamo parlare >> si avvicina verso di me per baciarmi.

<< Parliamo dopo >> lo fermo con una mano sul suo petto. Cerca di regolare il respiro e io lo seguo con i gesti. Abbiamo entrambi il fiato corto.

<< Oggi non posso venire da te >> ho preso coraggio confessando la verità.

<< Perché? >> sembra preoccupato dal mio rifiuto.

<< Devo andare da Eden >> si irrigidisce sentendo quel nome << dobbiamo parlare >>.

<< Sarete solo tu e lui? >> sbotta allontanandosi da me. Scendo dal marmo e gl vado incontro.

<< Si >> mormoro. Non posso dirgli che ci saranno anche gli altri, penserà che io stia tramando davvero contro di lui.

<< Ho capito >> e con quella frase si volta verso la porta, la spalanca con lo sguardo e mi lascia sola in quel bagno immersa in un disperato pianto.
Oh Egon! 

THE HUMAN ONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora