Capitolo 25

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Egon mi bacia il collo, mi spinge con l'albero e altre spine penetrano il mio corpo. Mi dimeno.

<< Credo che sia meglio entrare dentro >> fermo Egon che mi bacia con foga. Annuisce. Mi prende per mano e corriamo verso il portico, all'entrata lo vedo fermarsi e voltarsi verso di me. Si avvicina con un sorriso che mi scioglie e mi afferra tra le sue braccia, mi trasporta al di là della soglia come ogni sposa merita.
Rido a quel suo gesto e mi rende felice in un certo senso che Egon si stia sforzando di tenere a bada la sua natura maligna.

Mi poggi a terra, non gli do tempo di parlare che, lo afferro per la maglia e lo trascino verso me. Premo il mio corpo contro il suo, le sue mani vagano sul mio corpo. Mi spinge contro la parere e inizia ad accarezzarmi una gamba.
Mi afferra per le cosce mi fa sedere su un piccolo mobile adiacente a noi, spazza via tutto con un gesto della mano prima di adagiarmi completamente su di esso.
Divarico le gambe e lui ci si infila, il suo bacio spinge contro il mio e sento una strana sensazione di calore pervadermi il corpo.

Egon mi bacia il collo e arriva al petto, ci posa un bacio umido sopra e, quando si alza per raggiungere le mie labbra, io afferro le sue e le mordo.
Geme a quel gesto aggressivo, quello che ricordo del nostro viaggio agli inferi è che i demoni provano piacere nel dolore. E se devo essere più aggressiva per compiacerlo, posso diventarlo nella nostra intimità.
Gli poggio una mano sul basso ventre in cerca dell'orlo della sua maglia, intanto lui non smette di baciarmi o di mordere le mie labbra.
Afferro l'orlo della sua maglia e gliela sfilo, stupito da quel gesto si distacca da me e mi fissa. Ho la sua maglia tra le mani, divento piccola sotto il suo sguardo, i capelli mi si sono arruffati dandomi un'aria selvaggia ma allo stesso tempo sexy, getto la sua maglia a terra. Sembra catturato dai miei gesti, intercetto un certo luccichio di piacere nell'oscurità dei suoi occhi. Le mie dita percorrono le mi braccia fino ad arrivare alle spalline del mio vestito.
Le abbasso rivelando il mio reggiseno, quel gesto basta per mandare in tilt Egon che si fionda su di me. Le sue mani sulle mie bruciano, ad ogni suo tocco gemo per il calore che mi infonde.

<< shh >> mi zittisce << se non sopporti il mio tocco dimmelo >> nego perché voglio che continui. La sua natura maligna mi brucia la pelle e lui sembra preoccuparsi, ogni volta controlla la mia espressione e cerca di toccarmi il meno possibile.
Non mi spiego come possa accadere una cosa del genere, mi ha sempre toccata ma questa volta è diverso.

<< Il nostro corpo >> bofonchia tra un bacio e l'altro << produce tossine che stimolano il dolore quando siamo eccitati >> arrossisco perché capisco che sono io a provocare quella sensazione in Egon << così farlo diventa più stimolante >> geme << ma se non ce la fai. Mi fermo >> mi bacia ancora << anche se sarà davvero difficile >> rido sulle sue labbra.
Lo spingo via slacciandogli la cintura dei suoi pantaloni e lasciando che la mia veste cada a terra restando nuda davanti ai suoi occhi.

<< Sei sicura? >> chiede dolcemente << non sei obbligata a farlo. Posso fermarmi se vuoi >> nego con la testa baciandolo.

<< Grazie a Dio! >> rido a quella sua affermazione.
Mi afferra per le gambe, le intreccio al suo bacino. Mi solleva e, senza smettere di baciarci, mi porta su nella sua camera da letto.

Mi stende sul suo letto, che emette un cigolio non appena lui ci sale sopra. Gli sfioro le labbra con le dita e lui me le bacia.
Mi bacia il petto scendendo verso il basso sfilandoli la biancheria, quando i nostri corpi si unisco con una semplice mossa da parte sua, urlo per il dolore. Una piccola lacrima scende sul volto e Egon la raccoglie baciandomi il viso.

Gli stringo le gambe intorno al suo corpo mentre lui continua a muoversi, sento i muscoli contorcersi per lo sfinimento.

La sua testa e nell'incavo del mio collo e, prima che arriviamo entrambi alla fine, porto le labbra vicino al suo orecchio.

<< Ti amo Egon >> gli sussurro prima di chiudere gli occhi per il piacere.
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A scuola / Eden'POV

<< Dai Elain >> cerco di farla smettere << ti ho detto che sto bene >> ammetto cercando di rassicurare la ragazza davanti ai miei occhi. È sempre state premurosa.

<< Tieni >> mi da dei vestiti puliti << Keira è andata a prenderli a casa tua>> sorride.

<< Noto che avete fatto progressi con il teletrasporto>> annuisce.
<< Tutto grazie al miglior insegnante/ fidanzato che si possa avere >> mette le braccia intorno al mio collo e mi bacia << adesso va a cambiarti prima che non possa smettere di baciarti>. Rido.

Vado nella cabina a cambiarmi, le lancio gli indumenti sporchi e quando esco noto che è accovacciata a terra fissando qualcosa.

<< Elain, tesoro >> la richiamo mettendomi la maglia sotto il suo sguardo << cosa stai guardando>> mi sporgo accovacciandomi a terra e noto il libro degli incantesi.
Sarà fuoriuscito dalla tasca dei miei pantaloni, che Elain stringe in mano. 
Con lo schiocco delle dita lo faccio ritornare alle dimensioni normali.
Lei mi indica la pagina che si è aperta, nota che due di esse sono incollate. Con le piccole dita sfiora le pagine e le separa.

Una frase è cerchiata in rosso.

I corpi si bramano e le anime si richiamano. L'umana cederà sotto il tocco del demone cedendogli la sua purezza.

Elain sembra riflettere a quelle parole, inizialmente si dipinge un' espressione strana sul suo volto, ma poco dopo le sue mani delicate abbandonano i miei pantaloni e arrivano alla sua bocca per soffocare un urlo.
L'espressione del viso cambia e diventa preoccupata. Si alza e io l'afferro per le spalle.

<< Che succede?>> chiedo allarmato dalla sua reazione.

<< Eva e ... Egon>> balbetta.
<< Cosa?! >> la scuoto.
<< Eva non deve lasciare che Egon le porti via la sua verginità>> adesso tutto sembra tornare al proprio posto.

THE HUMAN ONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora