capitolo 19

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-camminavo sulla spiaggia sentendo il tuo odore ma non sapevo che tu fossi sempre stato dietro di me-

"Stefano" urlò Giuseppe dalla cucina "staccati da quel coso"disse togliendo al castano il joystic di mano "oh andiamo" si lamentò Stefano sbuffando e sbattendo ripetutamente le mani sulle ginocchia.

"devi uscire non estranearti in casa"la voce di Giuseppe suonava come se più che un consiglio fosse un ordine.

"Non ne ho voglia"

Stefano sospira e si alzá dal suo comodo divano "vai ad aprire il market, rimanici fino alle 20.00"il più grande riteneva fosse un buon metodo per distrarlo e fare in modo che occupasse la mente in qualcos'altro che non fosse un ragazzo, alto e dai capelli corvini.

Stefano lo guardò stupito "3/4 del guadagno!"esclamò prima di chiudere la porta di casa.

Era presto solita ora a cui si alzava per andare al parco, ul timamente di meno.

Passo di li e si sedette ancora sulla stessa panchina ma il motivo per il quale tutti i giorni lo faceva quel giorno non era solo.

Una ragazza snella dai capelli catani e dagli occhi blu correva insieme a lui.

Si dice che la speranza sia l'ultima a morire.Quella era l'unica che rimaneva a Stefano.

Quando vide la mano di Sascha accarezzare e intrecciarsi insieme a quella della mora gli occhi di Stefano si inumidirono.

Ci era cascato ancora, lo faceva sempre.Non c'era persona che ogni giorno non lo deludesse.

"Stefano" quel nome usci dalle labbra di Sascha come un sussurro.

il castano aveva appena preso la testa fra le mani e poi disperato aveva tirato un forte calcio alla panchina, cosi si era fatto riconoscere, il cappello li era caduto.

Erano a parecchi metri di distanza.

Stefano aveva fermsto il flusso di lacrime sulle sue guancie per guardare il corvino.

"oh Stefano"esclamò Sascha come se non fosse sua intenzione.

Un pezzo di carta si porse davanti a Sascha, lui lo raccolse "ti amo" c'era scritto.

Era il biglietto di Stefano.

Quando Sascha si fu alzato si mise a guardare il castano.

"Non ho mai smesso di farlo" sussurrò Stefano ma tanto il corvino non lo poteva sentire erano troppo distanti.

Stefano prese a correre sempre più veloce.

Sascha era rimasto fermo, sapere che la persona che ogni mattina lo osservava era Stefano lo annientava.

Lui non aveva mai smesso di esserci mentre Sascha, lui aveva perfino provato a dimenticarlo.

sky || SaschefanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora