26 Rain

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Ancora una volta se n'era andato...come sempre.

L'unica cosa che sapeva fare "forza amico... vedrai che tornerà" sussurrò Giuseppe dandogli una pacca sulla spalla "non lo farà...lo conosco e io non andrò da lui" disse Stefano abbassando lo sguardo e reggendo fra le dita gli occhiali in modo che non cadessero. "Ehi ragazzi!" un Salvatore allegro si trasformò in stupito al calcare la porta, Giuseppe gli mandò un occhiataccia che lui colse al volo.Alzò le mani in segno di resa.Tutto questo senza farsi vedere dal castano "è solo un deficente tornerà come un cagnolino bastonato" gli alzò lo sguardo pensando di trovare delle lacrime sul suo viso che non c'erano "non mi importa andasse a farsi fottere" urlò alzandosi e salendo le scale rumorosamente.Salvatore e Giuseppe rimasero li "ci ho parlato" disse il più piccolo.Giuseppe lo guardò incitandolo a continuare "è confuso...ha paura di perderlo pensa che meriti di meglio" sussurrò scuotendo la testa Sal "se continua cosi lo perderà sicuramente" anche il maggiore si alzò e si allontanò dal tavolo "la colazione è in frigo, sempre se la vuoi" urlò prima di buttarsi sul divano.Il castano si teneva la testa fra le mani e piangeva in silenzio da solo "perché sempre?dicono che tornerai ma io sono sicuro che non lo farai" un singhiozzo dopo l'altro. "Non hai capito che ti devi togliere dai piedi...smettila di scongiurarmi questo non è il mio posto con un lurido che non sa fare niente se non piangere sempre pensaci chi ti sopporterebbe? Ecco...io ma non ora non oggi devo andare e non so se tornerò...scusa per ciò che ho appena detto" queste parole rimbombano nella testa di Stefano,erano le sue ultime parole.Un addio che personalmente Stefano non accettava, voleva delle spiegazioni. Smise di piangere e uscì di casa di fretta "non andrò da te" continuava a sussurrare.Arrivò al solito parco.Ed eccolo li seduto sulla solita panchina stanco,come se avesse appena corso "merda" disse.Entrò comunque nel parco facendo finta di non vederlo ma Sascha non reagì allo stesso modo "Stefano" lui non sapeva perché era andato li, pioveva, era il loro parco e il suo istinto aveva vinto "si sono proprio" si girò.Il corvino si alzò cercando di parlare "perché l'hai fatto?" gli chiese interrompendolo con le lacrime agli occhi che si notavano poco a causa del grande temporale "non ti meriti uno come me...che ti dia motivo di dubitare...che ti faccia aver paura tutti i giorni..che sia un coglione" un minuto di silenzio "ti meriti qualcuno di meglio, perché sei speciale,buono,gentile e così bello" avvicinò la mano e gli accarezzò la mano "io voglio che quel qualcuno sia tu Sascha...io ti accetterò con difetti o no ti amo cosi per come sei" si avvicinò a lui e sorrise "per toccare il cielo con un dito ho bisogno di te,perciò alzati e accompagnami nella mia strana avventura, ho bisogno di un normale compagno" sussurrò guardandolo negli occhi.Sascha rise leggermente e lo baciò.Un bacio dolce per sigillare un nuovo inizio.Il vero inizio della loro storia di amore.

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