Il suo intento non era sbagliato, volevo tornare indietro, più precisamente che le cose tornassero come prima "vattene"Giuseppe lo respinse cordialmente cercando di non essere volgare "scusami Sascha ma non credo sia il caso di affrontarlo"dice poi correggendo un po' il tono minaccioso acquisito prima "cosa sta facendo?"chiese a testa bassa "dorme"rispose il più grande "potrei anche solo abbracciarlo nel sonno, lui non se ne accorgerebbe"propose speranzoso "non so...i- ha sofferto molto e non voglio subisca altre delusioni" sta per chiudere la porta "ti prometto che non lo farò più soffrire"mise una mano sulla porta, era quasi entrato "il dolore ci rende umani" Salvatore comparse nella scena guardando Giuseppe, non si erano visti da quando avevano litigato.Sascha approfittò per entrare in casa degli sguardi intensi dei due amici.
Giuseppe voleva perdonarlo e Salvatore era lì per farsi perdonare.
Due pezzi messi apposta per trovare una soluzione.
il corvino sospirò con la maniglia fra le mani, decise di avere coraggio e la girò.
Un selvatico Stefano dormiva come un ghiro, aveva le guancie bagnate e non si era neanche tolto le scarpe.Sascha si sdraio lentamente accanto a lui, mise un braccio attorno alla sua vita e lo strinse a se.
Si sentiva cosi bene, in un mondo quasi inesplorato come se non finisse mai.
Rimase lì con lui fino all'alba.
Stefano si era addormentato presto e quindi giá alle 7 si era svegliato, qualcosa lo teneva fermo, meglio dire qualcuno: Sascha.
Rimase ad ammirarlo per un po', stava sorridendo mentre dormiva, c'erano le fossette che Stefano tanto adorava.
"Puoi toccarle"sussurrò il corvino impasto al sonno.
Stefano intentava farlo ma era come se fosse bloccato "devo andare al negozio" disse spostandosi quando si rese conto di ciò che stava succedendo "non potrai sempre evitarmi, farò l'impossibile per farmi perdonare Stefano" disse serio Sascha al castano che stava giá uscendo dalla stanza.
Appena uscì gli occhi stavano per dare inizio al solito processo ma lui li fermò "andrà tutto bene" sussurrò.
Sospirò e a passi veloci si alzò dal letto.
In quella casa non c'era più niente di suo, non sapeva se arrendersi o continuare a lottare per qualcosa che non voleva essere combattuto.
"Arrivederci" chiuse la porta della casa alle sue spalle non guardando nè Giuseppe nè Salvatore.
Ormai non poteva più trattenersi.
Si sentiva ummiliato, era tornato per chiedere perdono ed aveva fallito, ancora una volta.
Camminava per le strade della cittá, la mattina presto con il volto distrutto e una collana in mano.Rivedeva il suo sorriso emergere e cadere quando lui se ne andava, rivedeva il suo braccio che lo teneva stretto, ricordava quella sensazione, quel desiderio che solo Stefano li lasciava.
Davvero voleva rinunciare a tutto questo?
Beh no Sascha ci avrebbe riprovato fino allo sfinimento.
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sky || Saschefano
Fanfiction"per toccare il cielo con un dito ho bisogno di te,perciò alzati e accompagnami nella mia strana avventura,ho bisogno di un normale compagno" sorridendo a testa alta,perché nonostate fossi disprezzato era tutto ció che mi rimaneva da fare.