Sascha era pronto giacca e cravatta per ricevere il suo diploma, finalmente la scuola era finita e anche la prova del vestito per il ritiro del diploma.
Lo tolse e lo poggiò dentro l'armadio, il cellulare cominciò a squillare.
"Burci non viene oggi?" il dottore aveva chiamato per il tirocinio,il ragazzo non si presentava da 2 giorni "si verrò, sono lì fra 20 minuti" Sascha inrealtá stava giá correndo con il cellulare in mano da una parte della stanza all'altra.
Chiuse il computer e dalla sedia recuperò il grembiule correndo fuori dalla sua camera "a dopo mamma" urlò mentre si infilava le scarpe per uscire di casa.
La macchina partì e Sascha riuscì a raggiungere l'ospedale, voleva cdire lui stesso a Stefano l'informazione.
Stefano era fuori, per prendere una boccata d'aria fresca, era vietato per lui uscire ma era abituato a trasgredire alle regole "che ci fai fuori?" il corvino si sedette accanto a lui "non fumi vero?" chiese guardandolo negli occhi,Sascha odiava i bugiardi "no non ho mai fumato" affermò Stefano appoggiandosi al muro "esso è gelido sai?" disse Sascha aprendo al piccolo le sue braccia,Stefano rimase per pochi secondi a guardare le braccia di Sascha aperte e poi guardò lui che sorrideva per invitarlo ad accettare,Stefano delicatamente si appoggiò sul petto di Sascha "Grazie Burci" sussurrò Stefano "chiamami Sascha, solo per gli amici" li fece l'occhiolino,Stefano era un po' confuso "amico?"chiese a bassa voce " si sei un mio amico Stefano" Sascha li sorrise "oggi esci dal ospedale" disse il corvino guardando il cielo "davvero?" Stefano non voleva tornare a casa,non aveva una casa "si" sussurrò Sascha "ah ok" in realtà Stefano non era affatto cotento di tornare a casa,preferiva stare in ospedale, preferiva stare con Sascha.
"Se mi lasci un numero un giorno ti chiamo cosi vieni a casa mia" disse Sascha prendendo la mano del più piccolo, i brividi passarono sulle loro spalle quando il corvino fece intrecciare le loro mani, si guardarono momentaneamente negli occhi e Stefano annuì arrossendo debolmente, a quel gesto Sascha non potè resistere e fece un sorriso a 32 denti.
Stefano prese dalla tasca un fogliettino un po' vecchiotto e glielo passò "per qualsiasi cosa"disse mentre le sue dita sfioravano quelle di Sascha "è meglio se torniamo dentro" questa volta fu Stefano a predere la mano di Sascha, non lo voleva più mollare, probabilmente non lo avrebbe mai fatto.
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sky || Saschefano
Fanfiction"per toccare il cielo con un dito ho bisogno di te,perciò alzati e accompagnami nella mia strana avventura,ho bisogno di un normale compagno" sorridendo a testa alta,perché nonostate fossi disprezzato era tutto ció che mi rimaneva da fare.