Davanti a me vidi Elanor avvolta in un lenzuolo di cotone grezzo, una coperta di visoni cuciti era caduta per terra, dimenticata. Lei stava dormendo, pensai nella testa di Cole che si avvicinò a lei lento guardando la sua mano sinistra: il braccio ora nudo era coperto di piaghe e ferite, leggere venature verdi correvano fino al gomito, pulsanti e cariche di energia. Le sue dita erano dilaniate, rigide e sanguinanti, provai altra vergogna guardando quella mano che strinsi e baciai molte volte, ora ridotta così, ma Cole mi impedì nuovamente di cadere nell'autocommiserazione, spostò lo sguardo sul suo viso addormentato, era quasi sereno. Vidi i selvaggi riccioli scuri sparpagliati sul cuscino di piume, le sue piccole labbra leggermente socchiuse e le sue piccole lentiggini. Cole si concentrò sul suo respiro calmo, poi spostò lo sguardo verso una piccola culla a dondolo, aveva dei motivi leggeri intagliati nel legno chiaro, una manina spuntò dall'interno. Cole mi lasciò avvicinare e guardai la mia bambina, i suoi grandi occhi verdi rimasero per un po' a fissarmi, poi un sorriso sincero spuntò in quel viso rotondo. Dei fini capelli castani le stavano pian piano coprendo la testolina, mettendole una mano sotto la nuca la presi in braccio appoggiandola sulla spalla di Cole, restammo così per un po' a ciondolare, la mia piccola trovò una cinghia di cuoio della giubba del ragazzo da mordicchiare con le gengive. La cullai costretto nel corpo del mio amico.
Un lamento attirò la mia curiosità, Elanor si stava risvegliando. La guardai stropicciarsi gli occhi e sbadigliare prima di grazia, scrollando la massa informe di capelli corvini, scoprì Cole nella sua stanza e trasalì, gli occhi violetti si spalancarono di stupore e imbarazzo. La camicia da notte non era legata e lasciava intravedere le chiare curve del suo seno, si serrò svelta la scollatura con un lieve rossore in viso. Sorrisi arrossendo anche io nel viso del ragazzo. I suoi occhi incontrarono i miei, Cole posò la bambina nel suo giaciglio morbido e andò in ginocchio accanto lei "La voce risuona con pienezza da entrambi i mondi e mi guida in posti brillanti. Si fa chiamare Orgoglio. Vecchio dolore, ombre dimenticate in sogni troppo veri. Questa parte è lenta e pesante, ma lui è qui e qui è ciò che può cambiare. La saggezza che perdura nel dolore. Sa che ti ha fatto del male. Una vita di molte che non poteva salvare. Porta con sé il peso delle morti necessarie." disse Cole guardando Elanor negli occhi. Il respiro le entrava e usciva faticosamente dalla gola, Cole afferrò la tazza d'acqua e la tenne contro le labbra di Elanor mentre beveva "Ha infranto i sogni per fermare l'avanzata degli antichi desideri. Il Lupo si masticava la gamba per sfuggire alla sua stessa trappola..." parlava a voce bassa, più fra sé che con lei. Le dita fresche di Elanor si mossero incerte lungo il viso del ragazzo dai capelli di grano, gli toccò gli zigomi ed il naso fino. Si chinò di scatto per appoggiare la fronte contro la mia. "Solas?" sussurrò con voce rotta rimase poi in silenzio, il ragazzo dai capelli di grano annuì "Solas, brillante e triste, osserva ed accetta. L'ego spirito vede l'anima. Solas, ma in qualche modo, sofferenza." La goccia calda della sua lacrima sul viso di Cole sembrava scottare.
Elanor si raddrizzò improvvisamente, schiarendosi la gola. Si passò una manica della camicia da notte sugli occhi, un gesto da bambina che mi emozionò ancora di più. Trassi un respiro più profondo sorridendo senza trovare le parole. "Sto sognando?" la sua voce era un intreccio di speranza e dolore. "No." risposi con la voce di Cole, la guardai attraverso altri occhi, l'Ancora ribolliva conficcata nel suo palmo. Mi fissava, gli angoli dei suoi occhi si piegarono confusi. "Non capisco... non... non credo di capire." mi disse. "Ho commesso un errore. Ho sbagliato vhenan... Sono... venuto a chiederti se volevi..." mi bloccai. Valeva davvero la pena dirglielo? Conoscevo bene la mia responsabilità, quella che causò tanto dolore a troppe persone. Ero pronto al suo rifiuto, eppure ero qui, lo stesso. Nella mia mente suonava meglio, ringhiai "...per chiederti se mi permetti di tornare da te." Avvertii il disappunto incollerito di Cole. Lo sentii brontolare, schiacciarmi contro il suo cranio. Elanor non aveva abbandonato la mia mano, sentii il tremito che la percorse. Il suo sguardo fisso sul ragazzo dai capelli di grano era incerto, fu peggiore della reazione che mi sarei aspettato. Avrebbe dovuto urlarmi contro, picchiarmi, graffiarmi, farmi del male. Ma non ci fu nulla di tutto questo. Guardandola tutto quello che potevo fare era aspettarmi di peggio.
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"What is the old Dalish curse? May the Dread Wolf take you?"
RomanceSolas and Lavellan - A Fan Fiction (VERSIONE AGGIORNATA)