Passarono otto lune, camminammo incessantemente, anche fino a notte fonda per arrivare al Tempio. Giungemmo a destinazione al termine di un'afosa giornata. Le porte dorate del Tempio erano sigillate con la magia, ne sfiorai una e un bagliore azzurro si diramò lungo gli intarsi del metallo, le enormi porte si aprirono lasciandoci entrare. Il silenzio che albergava in quel luogo mi quietava e noi silenziosi camminammo per le stanze. Il giovane Qunari rimase a bocca aperta ammirando lo splendore di quel luogo ormai in abbandono: avanzammo tra le stanze polverose e vuote, arrivammo all'alcova vicino al Vir Abelasan, il Pozzo era ancora vuoto, il mosaico che una volta era di Mythal ora era spaccato a metà, l'altra metà raffigurava Fen'Harel. Raffigurava me. Il fauno lo guardò perplesso. L'Eluvian era a pochi passi da noi. Il silenzio tra noi durò quanto il breve pasto a base di radici crude, e un poco più a lungo. Il possente qunari lo infranse "Ieri notte ho guardato le stelle..." Annuii e dopo un momento ammisi che eravamo molto distanti da Skyhold, che per la verità ci siamo mossi nella direzione opposta. "Arriveremo a Skyhold tramite questo specchio." Di nuovo un silenzio seguì le mie parole. Non voleva parlarmi, ma aveva un disperato bisogno di risposte che solo io conoscevo. Fece la sua domanda con riluttanza "Cosa troveremo al di là dello specchio?" Un cipiglio preoccupato gli corrugò la fronte. Spezzai un piccolo pezzo di verità e glielo offrii "Un luogo sospeso tra questo mondo e l'Oblio. La mia gente non lasciò strade, solo questi specchi magici." Prima che potesse chiedere altro lo informai "Attraverserò questo Eluvian e non ti costringerò a seguirmi oltre se non è quello che vuoi. Oltre questo specchio quello che vedremo sarà morte, terrore e paura." se dovevo lasciare il qunari da solo, avrei fatto del mio meglio per trovargli un rifugio sicuro. La mia decisione era irrevocabile. Sarei tornato a Skyhold a costo di arrivarci strisciando e una volta là, avrei dato la caccia a ciascun adepto del Qun e l'avrei ucciso con le mie mani. La promessa diede nuova decisione ai miei movimenti. Ci sono momenti in cui non pensare richiede tutta la concentrazione possibile, questo era uno di quei momenti. Andai al ruscello di acqua dolce per lavarmi la faccia e bere. Tanaar mi guardò, fece anche lui qualche passo verso il ruscello e bevve a sua volta. Il silenzio era un pesante fardello di cui condividevamo il peso. Sapevo che Tanaar stava meditando sulle mie parole, avrei dovuto lasciarlo pensarci su almeno quella notte. Non era stupido, mi dissi, gli avevo detto la verità. Ora dovevo lasciargli il tempo di capire cosa significava per lui.
Non c'era niente in quel luogo che sembrasse una minaccia immediata, ma neanche cibo decente ed ero quasi sicuro che al giovane fauno servisse, altrimenti sarebbe sprofondato ulteriormente nell'insensibilità, ma ciò che serviva a me era ben più basilare. Volevo sapere dove fosse l'armata qunari diretta verso Skyhold. Oltre ogni razionalità, volevo protendermi verso Cole, ancora. Volevo chiamarlo, mettere tutto il mio cuore in quel cercare. Sapevo che era la cosa più sciocca e imprudente che potessi fare. Mi costrinsi a riordinare i pensieri. Mi serviva del cibo ed in fretta. Correndo uscii dal Tempio lasciando Tanaar vicino al pozzo vuoto. Il Temibile Lupo si era seduto in un angolo remoto della mia consapevolezza.
Che ti prende?
Chiesi più infastidito di quanto volessi.
Sei sicuro di volerlo fare?
Chiese resistendomi, offenderlo era l'ultima delle mie preoccupazioni.
Cosa di preciso?
Il Temibile Lupo sbuffò irritato, rimbombando nelle mie tempie.
Portare il qunari al Crocevia...
Si degnò di spiegarmi.
La scelta non spetta a me, lo sai, ma sì... se vorrà attraverseremo lo specchio assieme.
YOU ARE READING
"What is the old Dalish curse? May the Dread Wolf take you?"
RomanceSolas and Lavellan - A Fan Fiction (VERSIONE AGGIORNATA)