Capitolo 9

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Casey era impegnata a parlare e ad aiutare i passeggeri che messi in fila uno dietro l'altro attendevano il loro turno per attraversare il varco e dirigersi verso la zona controlli. Peter invece, mentre controllava sullo schermo il contenuto delle valigie che passavano sul rullo, le indirizzava delle occhiate fugaci di tanto in tanto, ossessionato dall'idea di poterla almeno guardare da lontano, quando lei cercava di tenerlo sempre a debita distanza. Nonostante si irritasse ogni volta che qualcuno di sesso maschile che non fosse lui, le si avvicinava, Peter non riusciva a smettere di ammirarla, come se non fosse già stata sua, come se fosse solo la ragazza per cui aveva una cotta da una vita che non lo degnava di uno sguardo, e che mai gli avrebbe rivolto la parola. In realtà, per quanto provasse a non considerarla, la verità era ben diversa.
John invece, che aveva fatto da supporto ad un agente della finanza che aveva appena terminato di perquisire una donna, adesso camminava verso di lui, con un'aria pensierosa e un'espressione sconsolata che Peter notò subito. Quel giorno John sembrava diverso: le sue battute e la sua solita allegria contagiosa sembravano averlo abbandonato ad un'ambigua tristezza. Così Peter, che adesso aveva spostato con grande fatica la sua attenzione da Caesy al suo amico, aveva un'espressione confusa, le sopracciglia aggrottate e la bocca serrata. Analizzò attentamente ogni suo movimento mentre eseguiva un test antidroga ad una valigia, poi l'allarme emesso da un metal detector poco più distante da loro, richiamò la sua attenzione. "Tutto bene?" chiese premuroso. John lo guardò perplesso, poi dopo alcuni secondi d'esitazione, rispose "Sì, certo".
Peter colse un sottile velo di nervosismo nella sua risposta, ma nonostante ciò, fece finta di niente e continuò a lavorare. Solo qualche attimo, e John richiamò di nuovo la sua attenzione, accorgendosi di come imbambolato il suo amico stesse guardando da lontano Caesy.
Senza nemmeno riuscire a filtrare le parole che formularono la sua domanda, John aprì bocca in quell'esatto istante "Se Caesy... Be' ecco, se lei mostrasse interesse per me, come la prenderesti?".
Peter, alle parole Caesy e interesse sbarrò gli occhi, e con la fronte corrugata diede chiara dimostrazione del suo stato di shock.
"Cosa?!" quasi strillò confuso. "Anzi, non è questo che voglio sapere. Be' ecco, se io, o Evan, o qualunque altro tuo amico, dovesse mostrare interesse per Ceasy, come la prenderesti?" fu più diretto il moro.
"Devi forse dirmi qualcosa amico?" chiese confuso innervosendosi un po' Peter. "No Pet, sta' tranquillo, non sono affatto interessato a Caesy, e nemmeno Evan sicuramente... Adesso, rispondi alla mia domanda?" lo invitò John. Il soldato dai capelli biondi rimase per qualche attimo in silenzio, confuso e impegnato a riflettere sulla sua risposta, poi finalmente parlò "Probabilmente impazzirei al tentativo di approccio da parte di qualsiasi ragazzo" fu sincero. "Ma se fosse un tuo amico?" continuo insistendo John. "Sul serio amico, c'è qualche problema?" chiese di nuovo. "Pet, rispondi e basta" lo incitò ancora una volta il moro.
Peter sbuffò, non riuscendo a capire che razza di domande gli stesse facendo John. Lo guardò con un'espressione più che solo preoccupata, poi finalmente rispose "Credo che potrei ucciderti, sì conoscendomi sarei capace di fare cose assurde per lei" fu sincero, ma il sorrisino che fece subito dopo, aiutò John a non sentirsi minacciato, considerato che colei a cui stava pensando, non era affatto Casey.
Ma la risposta di Peter non lo fece sentire meglio per niente. Anzi, aveva alimentato la sua rabbia, e lo aveva fatto sentire più triste e confuso di quanto si sentisse già. Rimasero entrambi in silenzio per un paio di secondi, poi John sospirò, e ricominciò a parlare "Non ti biasimerei" disse solo, mantenendo lo sguardo verso il basso e aspettando che il test antidroga che agitava desse i suoi risultati. Peter gli lanciò un'occhiata minatoria, che John non notò nemmeno, sempre più confuso e preoccupato dallo strano comportamento del suo amico. "John" lo chiamò "Mh?" rispose il moro mentre trafficava con i vari risultati dei test appena fatti. "C'è qualcosa che vuoi dirmi?" gli chiese, così il ragazzo ritornò a guardarlo "Te l'ho già detto Pet, puoi stare tranquillo, non mi riferivo sul serio a Caesy" disse di nuovo. "Non sto parlando di Caesy, ma di te. Che ti succede? Sei silenzioso e non fai altro che fare e dire cose insolite..." ritentò il ragazzo.
Ma John non fece in tempo nemmeno a pensare ad una risposta, che la sua attenzione fu completamente rapita dall'arrivo di Hazel, che intenta a spingere un passeggero in carrozzina verso il varco prioritario, scambiava qualche parola con lui. John catturò come in una fotografia la sequenza di ogni suo movimento, dimenticandosi dei test antidroga e del suo amico lì di fronte a lui, che attendeva ancora una risposta. La vide sorridere all'uomo che aveva appena affidato ad un membro dell'American Red Cross, il che gli provocò una fitta forte al cuore, che pochissime volte nella sua vita aveva avuto l'occasione di provare.
Nel frattempo Peter che aveva assistito a tutta la scena, stava cominciando a capire. All'improvviso tutto gli sembrò più chiaro e imbarazzante. Colei per cui John provava interesse, che nel suo esempio di poco prima aveva identificato con Casey, sembrava essere invece Hazel.
Così a John piaceva Hazel, ma a lei non piaceva John. E a peggiorare la situazione c'era Evan, che sembrava avvicinarsi sempre di più a lei, alimentando inconsapevolmente il malessere di John.
A Peter sembrò quasi di essersi ritrovato in uno di quei scontatissimi film dalle trame comiche. Guardò prima John, imbambolato, poi la ragazza, che nemmeno lo aveva notato, ed ecco che spostò lo sguardo di nuovo sul suo amico, che adesso scuoteva la testa facendo cenno di no rapidamente proprio come un matto. Peter rise, ma non aveva idea di dove li avrebbe trascinati quel casino.

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