28 - shifting

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Venni svegliato da una sensazione di solletico sulla guancia, quindi aprii leggermente gli occhi.

Non c'era molta luce, giusto quel poco che riusciva a filtrare dalle persiane, perciò mi abituai presto alla luminosità della stanza.

Theo era accanto a me, le dita che scorrevano leggere sul mio viso. Era stato lui a svegliarmi, ma non mi dispiacque.

"Buongiorno." disse piano, notando che ero sveglio.

"Buongiorno." risposi, la voce impastata dal sonno. "Come ti senti?"

"Meravigliosamente." disse. "Tu?"

"A parte il dolore al sedere, direi bene."

Theo rise leggermente alle mie parole e io mi rannicchiai contro di lui. Inspirai il suo profumo.

Non era quello che aveva di solito. Certo, il suo profumo tipico rimaneva, ma era mescolato al mio. Ero felice che avesse il mio odore, perché sentivo che ero parte di lui, ora.

"Liam."

"Mh." mormorai, il viso nascosto nell'incavo del suo collo.

"Devi andare a scuola." disse Theo, dandomi un bacio sulla testa.

"Non voglio."

Lo sentii sospirare. "Ma devi, e io devo andare a lavoro."

Sbuffai, ma non accennai a muovermi.

"Okay, l'hai voluto tu." disse Theo.

Non ebbi neanche il tempo di realizzare cosa stesse facendo e mi ritrovai con il culo sul pavimento della sua stanza.

Mi lamentai, sdraiandomi a terra.

Lo guardai alzarsi dal letto e raggirarlo, fermandosi al fondo dei miei piedi.

"Ti alzi?"

Scossi la testa. "Nah."

E fu così che Theo mi prese per i piedi e cominciò a trascinarmi per l'appartamento.

"Theo! Lasciami andare!" brontolai, cercando di mettermi in piedi. Non ci riuscii e mi rassegnai al mio destino.

Quando finalmente mi lasciò andare eravamo in cucina.

"Cosa vuoi mangiare?" mi chiese, come se non mi avesse appena trascinato fin lì dalla camera da letto.

"Cappuccino e croissant." dissi, alzandomi finalmente dal pavimento.

"Se vuoi ho latte e biscotti."

Sospirai. "Va bene."

Mi sedetti al tavolo, osservando Theo che versava il latte in una tazza.

"Caldo o freddo?"

"Caldo." risposi, e lui fece una smorfia.

"Sei serio?" mi chiese, versando il latte in un'altra tazza ancora.

Aggrottai le sopracciglia. "Certo. Chi è che beve il latte freddo?"

"Io."

Aprii la bocca. "Stai scherzando."

Theo scosse la testa, mettendo una tazza nel microonde e facendo partire il timer.

Prese poi la sua tazza, posandola sul tavolo. "Freddo, visto?"

"Ti disconosco."

Theo scrollò le spalle, poi il timer suonò e andò a prendere la mia tazza con il latte caldo.

Prese anche un sacchetto di biscotti al cacao, portando poi tutto sul tavolo e sedendosi al suo posto.

Mangiammo con calma, dato che aveva deciso di svegliarmi prima del dovuto.

hold on ❁ thiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora