Black Shed [kth,,jjk] reupdated

3

«Davvero ragazzi, non capisco perché dobbiamo fare questa scemenza.» si lamentò Jimin mentre si incamminavano, era letteralmente terrorizzato all'idea di andare in quel macabro posto.

Nessuno di loro ci era mai andato, ne avevano solo sentito parlare. Per questo motivo, Jimin voleva stargli alla larga.

In che razza di luogo si sentono persone che urlano? Aveva accettato solo per non essere picchiato dai suoi amici.

«Se esce qualcuno buttategli addosso Yoongi e fuggiamo.» suggerì uno di loro.

«Guardate che i primi a morire sarete voi, e se credete che io mi fermi ad aiutarvi vi sbagliate di grosso» disse gelido Yoongi, intimorendoli con lo sguardo.

Hoseok scoppiò a ridere, saltandogli dietro le spalle, ma Yoongi si scansò facendolo cadere per terra, «Vale anche per te cavallo»

Si stavano dirigendo alla fine del bosco, isolato dalla città, dove ci si poteva sbizzarrire.
Non erano pochi gli adolescenti che andavano lì per divertirsi.
Ma da quando era girata la voce di Taehyung, il tutto divenne deserto.

Dopo aver camminato per una buona mezz'ora attenti a non incampiare e andar a finire contro qualche albero arrivarono a destinazione.

«Eccoci qui.» disse Hoseok guardandosi intorno. I ragazzi osservarono ogni centimetro di quel posto, mentre Jimin se la stava facendo sotto.
Era tutto così spaventoso..
C'era un grosso capannone con alcuni buchi da dove si poteva vedere dentro. A destra si trovava un piccolo pozzo. Non c'era nulla di interessante o che attirasse l'attenzione. Era vuoto.
Dall'interno arrivò un forte urlo che fece rizzare i peli a tutti.
Allora le voci erano vere..

Si guardarono abbastanza spaventati, tranne Jungkook che si sentiva gasato ed eccitato.
Senza chiedere il consenso degli altri, si avvicinò andando a spiare.

«Questa è una pessima idea, io lo avevo detto.» piagnucolò Jimin che si era accoccolato a Yoongi. Il maggiore gli accarezzò i capelli, odiava vederlo così indifeso.

«Ma oramai siamo qui, non possiamo tornare indietro» continuò Namjoon.

«Proviamo a- JUNGKOOK COSA FAI!» urlò scioccato Jin appena lo vide spiare dalla porta. Il piccolo non ascoltò le loro urla, troppo impegnato a controllare.

All'interno non c'era assolutamente nulla, se non buio. Alcune balle di fieno era sparse per la stanza, e illuminata da una fioca candela c'era una scala che portava al sottosuolo. Ma Jungkook non fu abbastanza svelto da vedere una figura nera apparire dal nulla e avvicinarsi aggressivamente alla porta.

Il piccolo riuscì a levarsi giusto in tempo che il capannone venne aperto e un ragazzo uscì facendo sobbalzare e spaventare tutti.
Aveva i capelli biondi quasi bianchi, in mano una frustra e un aurea strana intorno.
Sembrava come se fosse uscito un angelo dall'inferno. Jungkook rimase a bocca aperta, era dannatamente bello.

«Chi cazzo siete» marcò queste parole il ragazzo, in un modo conciso e deciso. La sua voce era cupa e roca, era così sexy che diede centinaia di brividi al piccolo.
Era il miglior suono che avesse mai sentito..

Jimin prese a tremare come un bambino, e quando il ragazzo disse nuovamente «Che cazzo volete» si fece scappare un singhiozzo.

Taehyung al sentirlo, si fece scoppiare una risata. «Vogliamo sapere cosa fai qui.» spezzò il silenzio Jungkook, che non riusciva a distogliere lo sguardo da quel ragazzo.

Taehyung lo fissò a sua volta, «Vattene»

La sua non era una richiesta, era un obbligo. E cosa più importante, si era riferito solo al piccolo. Era impossibile reggere quello sguardo, Jungkook si sentì intrappolato nonostante fosse buio.
Si sentì come se fosse stato catturato.

"Taehyung era il leone e lui la sua preda."

Senza dare ulteriori spiegazioni, tornò dentro il capannone rivolgendo al piccolo un ultimo sguardo.
I ragazzi intanto erano scappati via urlando, terrorizzati.
Jungkook a sua volta, li rincorse con ancora in mente l'immagine di Taehyung.

Quello che Jungkook non sa, è che Taehyung aspettò che se ne andasse definitamente prima di sparire nel buio.