Jungkook non riusciva a respirare.
Non riusciva neanche a capire quello che era successo.Taehyung un assassino?
No è impossibile.
Non lui.
Tutti ma non lui.Cercò di alzarsi da terra, ma aveva la vista annebbiata. Il cuore gli faceva male. Non poteva avergli mentito. Lui lo conosceva.
Lui lo aveva accarezzato e cullato, come poteva aver fatto del male a qualcuno?
Prese il telefono e chiamò Yoongi.
Non aveva la macchina e non stava nelle condizioni adatte per guidare.«Jungkook?» rispose.
«H-hyung-g..» singhiozzò Jungkook non riuscendo neanche a parlare.
Yoongi strinse la presa sul telefono attaccando precipitosamente e andando subito a casa del piccolo. In meno di dieci minuti arrivò, e scese dirigendosi verso l'amico che sembrava un fantasma.
«Che è successo?» chiese spaventato il blu. Non aveva mai visto il minore così.
«H-hanno a-a-rrest-ato T-T-Taehyung..» disse tra un singhiozzo all'altro cercando di respirare. Yoongi spalancò gli occhi cercando mentalmente di non trovare mille modi diversi per uccidere quel pezzo di merda.
«Adesso andiamo alla stazione di polizia e sistemiamo la situazione, okay?» cercò di tranquillizzarlo. Jungkook annuì debolmente entrando in macchina.
«Dietro al sedile dovrebbe esserci una giacca, mettitela che fa freddo.» gli suggerì Yoongi indicando dietro di lui una giacca verde militare. Jungkook la prese e la infilò sentendosi leggermente meglio.
;;
Arrivati alla stazione di polizia, Jungkook scese giù dalla macchina correndo dentro. Si recò dalla segreteria e frettolosamente le chiese dove avessero portato Taehyung.
«Lo stanno interrogando e poi lo porteranno nella sua cella, non ci sono visite per le prime due settimane, mi dispiace.» lo liquidò velocemente. Ma il piccolo non voleva sentire quella risposta, per niente al mondo.
Si girò intorno cercando qualche diversivo per intrufolarsi da qualche parte ma era tutto così fottutamente preciso e ordinato che sarebbe stato impossibile.
«Jungkook, calmati! Te lo faranno vedere.» parlò calmo Yoongi mettendogli una mano sulla spalla.
«Ho bisogno di vederlo, ora.» si girò il piccolo per fissare intensamente gli occhi del suo amico. Aveva le vene degli occhi così evidenti e piene di lacrime che pensava gli sarebbero uscite le iridi di fuori.
«Prenditi un caffè, io ora esco e vado a prendere i ragazzi a casa, okay? Non fare casini per favore» disse Yoongi prima di uscire e lasciare Jungkook con i suoi pensieri.
Non voleva vedere nessuno, voleva stare con il suo fidanzato e basta.
«Ragazzo?» lo richiamò la segretaria. Jungkook la guardò aspettando che parlasse, «Potrai vederlo cinque minuti tra poco, me lo hanno appena comunicato.»
Jungkook si sentì sollevato, la ringraziò infinite volte prima di sedersi sulla sedia e battere velocemente i piedi dall'ansia.
Dopo 15 minuti circa, un agente uscì da una stanza chiamando Jungkook. Il piccolo balzò dalla sedia e si diresse con l'agente nella sala interrogatoria.
«Entra e fallo parlare. Vi do cinque minuti.» gli disse privo di emozioni.
Jungkook lo guardò storto prima di entrare. Taehyung si trovava dietro una tavolo grigio con le manette legate alla sedia. La stanza era così scura e spenta che ti faceva provare il nulla.
«Tae..» sussurrò senza fiatoJungkook vedendolo. Aveva un taglio sul labbro, e appena il piccolo lo vide si allarmò.
«È stata colpa mia, ho attaccato un agente.» sospirò rumorosamente.
«Jungkook io non so cosa dirti.»
«La verità?»
Jungkook si mise seduto sulla sedia, voleva toccare le mani del suo ragazzo ma non poteva. Averlo lì immobile lo distruggeva. Nessuno poteva immobilizzarlo se non lui e sopratutto se non era per scopi sessuali.
«È vero per quanto riguarda la droga, alcune ragazze ne facevano uso per provare più piacere nei rapporti. Ma ti giuro, che non ho mai esagerato nelle dosi e non ho mai ucciso nessuno.» disse tutto d'un fiato senza togliere gli occhi nello sguardo del piccolo.
«Taehyung l'hanno trovata. Hanno le prove che sei stato tu.» Jungkook cercò di mantenere la calma mentre parlava.
«Ti giuro! Jungkook devi credermi. Io ti amo così tanto non potrei mai farti del male. Mi hanno incastrato. È stato qualcuno. I-io non sono un a-assassino.»
iniziò ad alterarsi e ad alzare la voce. Provò a liberarsi delle manette e alzarsi dalla sedia ma era bloccato. Cominciò ad entrare nel panico.
«Cazzo Jungkook credimi ti prego!» sbraitò. «Mi stanno incastrando porca puttana!» iniziò a piangere mentre cercava di scassinare le manette.
Iniziò a tirare calci ovunque e gli agenti dovettero intervenire. Il piccolo rimase sconvolto. Quello non era il Taehyung che aveva conosciuto e che amava.
Non era in sè.Venne trascinato via mentre guardava per l'ultima volta Taehyung, che cercò il suo sguardo nella disperazione e nell'ira più totale.
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Black Shed [kth,,jjk] reupdated
FanfictionUn giorno Jungkook è curioso di sapere cosa faceva Kim Taehyung in quel luogo. ‼️SMUT‼️ Vi prego gentilmente di non segnalare. Contenuti delicati e non adatti ai sensibili. Eviterò di pubblicare il capitolo delle dimostrazioni per immagini forti. Vi...