«Il mare ci attira, ci induce ad esplorarlo, ma nonostante ciò rimane misterioso e pieno di segreti. Ma il mare vieni anche temuto, perché può trasformarsi in poco tempo e diventare minaccioso. È una forza della natura, è incontrollabile.»
Quel giorno, nella vasta campagna in uno dei borghi del paese, si infrangevano le candide foglie di autunno. Il silenzio incombeva sulle strade rivestite di mantelli verdi, arancioni e marroni. I pascoli brugolavano serenamente, cibandosi di quelle erbacce verdi, indispensabili per la sopravvivenza.
Perché la vita è questa, sopravvivenza. Una lotta continua al denominatore.
«Tu sei il debole.
Non puoi competere con il più forte. Obbedisci, obbedisci, obbedisci.»Siamo tutti posti su una lastra di vetro, basta un po' di pressione per farla frantumare. Pezzi scheggianti, pronti a ferire. In quei pezzi di vetro è possibile riflettere ogni figura. Puoi vedere la tua immagine, darti forza. Era tagliante ma fragile, pungente ma apparentemente innocuo.
Taehyung non era mai stato una persona arrogante o prepotente, metteva il bene degli altri prima del suo. Tutto ciò lo portò a dubitare di se stesso, delle sue capacità, e della sua esistenza. Viveva felice nella casa di legno dei suoi nonni. Erano isolati dal mondo circostante, era possibile sentire i propri pensieri pendere vita e parlare.
La solitudine,
ti permette di capire molto sulla propria psiche. Ma Taehyung, era felice. Il suo sogno era quello di essere contadino e portare avanti l'orto di suo nonno. Un grande uomo, da stimare. Taehyung voleva diventare come lui, una persona nobile ricca di valori e principi. Disposta a sacrificarsi per le cose in cui credeva.La speranza. Questo alimentava l'anima del piccolo. La speranza di poter diventare ciò che aveva sempre sognato. L'anima di Taehyung era bianca, da sempre splendente e candida come la neve. Come una leggera brezza che al contatto ti provocava una reazione fisiologica involontaria. Accadeva e basta. Non potevi decidere, l'avevi dentro di te, per l'eternità.
Ma quell'animo puro, ingenuo e semplice si distrusse, si ridusse a brandelli per poi sparire in un vortice oscuro. Venne strattonato, buttato a terra, trattato come l'essere più disgustoso della terra. Venne umiliato, giudicato. Ma Taehyung non aveva mai fatto male a nessuno. Non aveva toccato mai anima impura. Non era possibile descrivere a parole, neanche attraverso emozioni ciò che il piccolo sentisse dentro di se. Si sentiva vuoto, annullato. Privo della sua anima candida. Privo di speranza. Voleva una carezza, un qualcuno che lo cullasse e gli dedicasse tutte le attenzioni di cui adesso aveva bisogno.
Suo nonno gli aveva insegnato a dare vita ad esseri vegetali o animali che siano; vederli formarsi lentamente per poi sbocciare. Iniziare il ciclo della vita. Ma perché il figlio gli stava insegnando quanto il dolore fisico appagasse? Perché l'uomo deve distruggersi? Taehyung non aveva nulla a cui aggrapparsi, se non a qualche brandello della sua anima ormai stracciata. Non rimaneva più niente, di lui. Era stato distrutto da una delle persone più a care a lui. Era stato trascinando giù nel profondo delle tenebri oceaniche, dove non c'è via di uscita. Ti ritrovi al buio, perso. L'unica luce che puoi emanare, è la tua anima bruciata. Immerso dalle forze demoniache, dai misteri di quella profondità. Continuava ad infrangersi come le onde del mare sugli scogli, ma più ci provava e più veniva soffiato via, come sabbia che vola lontana.
Suo padre aveva abusato di lui, lo adulò facendogli credere che quello che stava facendo fosse un bene. Che non fosse sangue sporco sulla tela bianca della sua anima. Taehyung si sentì peccatore, catturato dal diavolo e manovrato a suo piacimento.
Sono io il dominatore, ripeteva.
Imparerai un giorno fallito, continuava. Fai soffrire le persone, sono egoiste, si prenderanno gioco di te, sussurrava.
Sii il giocatore e loro le tue pedine, minacciava.
Ogni giorno la solita routine. Era un ciclo vizioso che non finiva mai. Ogni giorno le sue parole lo ferivano sempre di più. Non aveva la forza di reagire, ribellarsi. Era sottomesso. Era soggiogato dalla figura paterna. Aveva paura, voleva fuggire, si sentiva fuori di se, non riconosceva più il Taehyung di qualche mese prima. Era magro, pallido, occhiaie blu e nere, le ciocche dei capelli crespi ricadevano lunghi su quei occhi stanchi. Stava chiedendo disperatamente aiuto, ma non poteva salvarlo nessuno. Il suo corpo passate settimane, giorni, si era abituato alle mani vogliose e possenti del padre. Il suo corpo era come una mappa geografica, erano tracciati tutti i confini e i luoghi ormai visitati. Era la mappa vivente della psiche di quell'uomo.Quando il padre morì, dopo aver abusato ripetutamente del corpo ormai fragile del figlio, era troppo tardi. Suo figlio era morto con lui. Quell'anima pura, si era trasformata nell'anima di un peccatore. La speranza che nuoceva dentro di se era ormai spenta. La sua mente era annebbiata, offuscata dal vuoto più totale. Suo padre aveva raggiunto il suo obiettivo, aveva trasformato il piccolo Taehyung in un mostro.
Un dominatore.
Sii il giocatore e gli altri le tue prede.
Falle soffrire, loro si prenderanno gioco di te.«Se le tempeste vengono provocate dal battito d'ali delle farfalle come suggerisce la teoria del caos, forse potremmo eliminare gli uragani uccidendo tutte le farfalle.»
Continuerò a ripetere quanto questo capitolo sia uno dei più importanti e uno dei più difficili che io abbia mai scritto.
Io spero vivamente che voi lo apprezziate e capiate il messaggio che volevo mandare.
Vi prego di capire questo personaggio, e che le sue scelte non sono mai state volute da lui perché voleva, ma dovuti agli abusi e alle manipolazioni gli fece da piccino.Lui non era un dominatore, ma era stato portato ad esserlo. Ed ecco perché lui a Jungkook gli farebbe mai le vere tecniche dove si soffre. Perché non si vede con Kook come un dominatore.
Spero davvero che io sia riuscita a farvi provare anche una minima emozione leggendo questo capitolo, e che vi sia piaciuto. Che voi siate riuscite a capire tutto e non sia stato ripetitivo o confusionario.
Vi ringrazio per tutto.
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Black Shed [kth,,jjk] reupdated
FanfictionUn giorno Jungkook è curioso di sapere cosa faceva Kim Taehyung in quel luogo. ‼️SMUT‼️ Vi prego gentilmente di non segnalare. Contenuti delicati e non adatti ai sensibili. Eviterò di pubblicare il capitolo delle dimostrazioni per immagini forti. Vi...