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  Nessuno seppe più notizie di Yoongi e Jimin da quella sera

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Nessuno seppe più notizie di Yoongi e Jimin da quella sera. Erano spariti senza lasciar traccia. Ma nessuno si preoccupò più di tanto, dato che tutti erano a conoscenza dell'amore di Jimin per il maggiore.

Jungkook ancora ricorda quella famosa conversazione che ebbe con Jimin qualche mese fa:

«Kookie, posso parlarti?» sussurrò il biondo avvicinandosi al corvino, che era impegnato a scrivere una lettera.
Al sentire il suo nome, distaccò gli occhi dal foglio sporco di inchiostro, «Certo, dimmi.»

Jimin non disse nulla, gli prese le mani e iniziò a giocare con esse. «Penso di essermi innamorato..» buttò fuori, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime. Il cuore di Jungkook perse un battito alla vista del suo migliore amico così. Anche se voleva sempre sembrare "duro" e "figo", sapeva quanto in realtà fosse fragile. Da quando lo trovò in un bagno a piangere, capì che l'immagine che voleva dare era solo una maschera.

«Di chi si tratta?» chiese dolcemente Jungkook, pur sapendo chi fosse.

«I-io..»

«Jiminie non aver paura.» lo incitò il piccolo, stringendolo più a se.

«Credo di essermi innamorato di Yoongi.» sputò tutto d'un fiato.

Jungkook non poté che sorridere. Abbracciò forte Jimin, sussurrandogli nell'orecchio parole di incoraggiamento.
Yoongi non era una persona facile da capire e sopratutto da smuovere in amore.
Ma aveva un debole per Jimin.
Quei due sarebbero finiti insieme, dopotutto se il destino ti chiama tu non puoi non rispondere.

~

La porta bussò.
Jungkook non aspettava nessuno in quel momento, e dato che mancava una giornata dall'andare da Taehyung non aveva voglia di vedere nessuno.

«Testa di cazzo apri che piove!» urlò una voce da fuori la porta.

Riconobbe la voce di Hoseok.
Era combattuto se aprire o lasciarlo fuori. Alla fine aprì un po' tibutante, ritrovandosi un cavallo fradicio dentro casa.

«Voglio mantenere la calma-» provò a dire Jungkook ma Hoseok finì la frase per lui. «-E la manterrai

«Che diamine ci fai qui?» urlò il piccolo.

Hoseok rise, «Sono venuto a prenderti

«Ma sei scemo? Stai piovendo

«Gli altri stanno già per strada, andiamo da Taehyung

Jungkook quasi si strozzò con la sua stessa saliva. Erano scemi? Per quale motivo volevano tornare lì?
Li avrebbe uccisi, e per uccisi intendo stuprati.

«È una pessima idea.» farfugliò.

«In realtà no! Sicuramente non avrà amici e gli piaceranno le urla, andremo e faremo amicizia. Così diventeremo famosi, facile no?»

A volte Jungkook non capiva se lo strano fosse lui o i suoi amici.
Erano fuggiti terrorizzati e ora volevano farselo amico? Impossibile.

«Avete problemi seri, siete scappati l'altro giorno come dei gay.» provò a convincerlo Jungkook, «Siamo gay come a te.»

La mano del piccolo volò in aria per arrivare dritto in faccia ad Hoseok, ma per fortuna riuscì a schivarla.

Hoseok prese per un braccio Jungkook e lo trascinò fuori casa. «Andiamo, mi stai facendo perdere tempo.» Velocemente, si ritrovarono di nuovo davanti quel capannone, con le solite urla a circondare il luogo.

Black Shed [kth,,jjk] reupdatedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora