Capitolo 29

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Will' s pov
Io:"Da dov'è apparsa?"
Dissi passando a mio padre una faretra d'oro appoggiata al muro.
A:"Magia"
Sapevo che era preoccupato, aveva detto le ultime frasi con una faccia che non gli avevo mi visto fare, neanche durante le guerre contro Gea e Crono.
Io:"Cosa c'è?"
A:"Niente"
Intorno a noi gli altri erano in religioso silenzio e osservavano con attenzione cosa stava facendo mio padre.
Inizio a frugare freneticamente  nella faretra, fino che non entrasse una freccia, anch'essa d'oro, con sopra scritto qualcosa, solo che non riuscivo a leggere perché mio padre era troppo concentrato a cantilenare e ad agitare la freccia sopra Melissa.
Quando capì cosa stava per fare mi lanciai addosso ma non riuscì a fermare mio padre.
Apollo aveva appena affondato la freccia nel bel mezzo del cuore di Melissa.
J:"Nooo"
Nico non esito un secondo, spostò mio padre e inizio a chiamare sua sorella.
Annabeth abbraccio Percy, mentre gli altri preferirono andarsene.
Sullo stipite della porta rimase solo Logan, aveva un espressione indecifrabile.
Io:"Perché?"
A:"E l'unico modo per impedire la sua morte"
J:"Cosa? Perche confoccarle una freccia nel petto non la ucciderebbe?"
A:"La ucciderebbe, ma questa non è una freccia normale, e fatta apposta.Dovete sapere che lei non è la prima ad essere speciale, prima di lei c'è stata un altra semidea, sempre in queste condizioni: dopo le due grandi guerre, se usava i suoi poteri insieme aveva gli stessi effetti collaterali, quindi per far si che non morisse abbiamo creato questa freccia...abbiamo, ho creato"
M:"E-e come si chiamava?"
N:"O dio grazie, Melissa non farmi mai più spaventare tanto capito "
Lei ridacchia e annuì.
M:"Allora divino Apollo?"
A:"Lissandra, era una figlia di Ermes"
Io:"Credevo che potessero essere figli solo dei pezzi grossi"
A:"No, possono essere figli di tutti gli dei maggiori.Comunque ora che Melissa sta meglio posso andare, ciao ragazzi"
Io:"Ti accompagno"
Salì le scale e vedendo che non c'era nessuno gli chiesi:"Perché avevi quella faccia prima?"
A:"In Lissandra non si erano mai presentati dei sintomi così forti, si <surriscaldava> e poi si <congelava> ma non a queste temperature, temo che la prossima volta non potrò fare niente "
Io:"Capito, la terrò d'occhio io"
Dalle scale proveni uno scricchiolio  quindi mi girai e trovai una Melissa abbastanza irritata dai fratelli che continuavano a ronzarle attorno per aiutarla salire le scale.
M:"RAGAZZI!"
I figli del dio del cielo e del dio degli inferi si guardarono preoccupati.
M:"Sto bene, so ancora come si cammina."
Poi si girò verso me ed Apollo e aggiunse:"Grazie Divino Apollo"
A:"Chiamami quando vuoi dolcezza e no  usare troppo i poteri, ora devo andare. Melissa, Ragazzi"
Queste due ultime parole le accompagno con un cenno del capo, poi sparì in un raggio di sole.
Melissa 's pov
Mi stavi facendo una doccia, per togliermi tutto quello che era successo di dosso.
Mi lavo i capelli con il mio solito shampoo alla menta.
Uscì dalla doccia lasciando i capelli asciugarsi da soli e mi vesti.

andai in sala da pranzo, qui presi un Hamburger , delle patatine, khetcup, maionese, una Coca e una fetta di Meringata

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andai in sala da pranzo, qui presi un Hamburger , delle patatine, khetcup, maionese, una Coca e una fetta di Meringata.
Iniziai ad abbuffarmi, avevo davvero molta fame dopo ciò che era successo.
X:"Allora come tu sei liberata delle due ombre?"
Io:"Fo fetto chf dofefo fare fose da donna" dissi con un boccone in bocca poi degluti e  aggiunsi:"E poi ho detto che mi avrebbero aiutato le ragazze"
L:"Naturale, comunque stai bene ora?"
Io:"Mm... si, dove siamo?"
N:"In mezzo al mare"
Io:"Ciao"
Pi:"Come va?ci hai fatto prendere un colpo"
Io:"Si lo so, dov'è Percy, non l'ho ancora ringraziato?"
J:"Su"
Io:"Ok a dopo"
Corsi di sopra non volendo più starli a sentire. Andai a salutare Leo che come al solito era  al timone.
Io:"Hola Como estas?"
L:"Bene "
Io:"Grazie per prima"
L:"E di cosa ? Se no a cosa servono gli amici?"
Io:"Grazie, davvero"
L:"Prego"
Io:"Sai dov'è Percy?"
L:"Si è sull'albero"
Io:"Ok a dopo "
Detto ciò ordinari ai venti di portarmi sull' albero , sfortunatamente non feci un atterraggio  molto leggero, quindi Percy mi punto Vortice alla cola"
Io:"Calmati, ero venuta a ringraziarti Ma se mi punto addirittura Vortice al collo allora vado"
Percy ritrasse la spada, si mise un braccio dietro la testa e mi sorrise imbarazzato.
P:"Ehm... scusa, pensavo fossi un mostro"
Io:"Sono davvero così brutta?"
P:"Brutta no, ma silenziosa di certo no"
Io:"tuche"
Dissi ridacchiando per poi aggiungere:"No, va beh, volevo ringraziarti per avermi riportata qui"
P:"Era mio dovere salvarti, ora fai parte della squadra"
Io:"Sai ti può sembrare strano, ma ho sempre voluto avere un avventura con voi, far parte della vostra squadra "
P:"io non ho ancora capito come facevi a conoscerci?"
Ridacchiai a disagio e dissi:"Ehehehe, magia"
Detto ciò spicca il volo e tornai sul ponete senti Percy gridare:"Tanto lo sai che prima o poi lo scoprirò Vero?"
Io:"Contaci "
Il giorno dopo
Non mi svegliai per conto mio, mi venne a svegliare Leo con tutta la sua grazia da mandria di bufali in calore.
Mi girai verso Leo, apri gli occhi e dissi:"Sempre aggraziato come un elefante"
L:"Scusa"
Io:"Cosa c'è "?
L:"Siamo arrivati e ti avviso non ti piacerà "
Io:"Ok, mi cambia e arrivo."
Uscì dalla stanza e io andai in bagno per cambiarmi, ma notai che cambiarmi non sarebbe bastato.
Avevo delle profonde occhiaie sotto gli occhi, infatti non avevo dormito: avevo fatto il turno di notte dalle dieci alle due, poi sono andata a "dormire" ma avrò dormito si o no cinque minuti tra un incubo e l'altro.
Intanto che pensavo mi ero cambiata

Misi il correttore, mascara e eyeliner, presi la borsa e sali sul ponte

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Misi il correttore, mascara e eyeliner, presi la borsa e sali sul ponte.
Individuato Logan mi misi di fianco a lui.
Io:"Dove andiamo?"
L:"L'ultima tappa in Italia..."
Rimanendo a guardare il paesaggio finché non capì e sussurra un flebile:"Rapallo"
L:"si, che ne dici se rimaniamo sulla nave?"
Non risposi, stavo pensando che non potevo essere tornata dove tutto era iniziato, ma era più forte di me .
Appena appoggiarono il ponte scesi e mi incamminai verso casa.

Storia di una semideaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora