Valorie Smith

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Avevo paura di poter rivedere Evan, quando mi chiamò avevo paura che volesse tornare a farmi del male.

Fortunatamente avevo Daniel accanto a me a proteggermi da lui.

Quando provai a spiegargli cosa era successo con lui, mi aveva detto che sapeva già tutto. Questa cosa mi spaventa un pò, ma ho deciso di fidarmi di lui. Anche se probabilmente cadrò da un dirupo finendo per distruggermi nella realtà.

Quando ci siamo svegliati siamo andati tranquillamente a fare colazione in un bar lì vicino, inutile dire che mi sono nascosta in bagno per vomitare tutto...

Poi siamo andati a fare una passeggiata nel parco e siamo finiti per parlare di noi.
Ho scoperto che ha avuto un'infanzia difficile composta da una madre alcolista e un padre che scappò scoprendo che sarebbe nato lui.

Mi sorge in testa una domanda,e se io finissi in dolce attesa lui cosa farebbe? Se ne andrebbe?
Caccio via questi pensieri e continuo a tenergli la mano per il tragitto verso casa.

È stata una mattinata bellissima ma dopo tutto, niente dura.

Appena siano tornati ho riconosciuto la macchina di Valorie, sentivo delle urla da fuori, quando sono entrata l'ho vista, era in piedi davanti ad Harry con un coltello puntato alla gola di Louis.

Non sono riuscita a contenermi e gli ho tirato un pugno sufficiente per distrarla e lasciare libero Louis. Poi l'ho fatta cadere per terra e mi sono messa a cavalcioni su di lei tirandogli pugni in tutta la faccia...

A fermarmi è stato proprio Harry che mi ha tirato via dal corpo inerme della puttana.

Un'ora dopo

Sono davanti a Daniel per una seduta, quando mi fa da psicologo mi incute un pò di paura ma non ci penso.

D:"Perché ti sei avventata su Valorie?"
I:'Perché stava per uccidere Louis."
D:"Dove hai imparato quelle mosse?"
I:"Dopo anni di paura impari a salvarti da sola."
D:"Sei consapevole del fatto che stavi per ucciderla?"
I:"Si."
D:"E questo cosa ti fa provare?"
I:"Sicurezza."
D:"Se tu avessi ucciso Valorie cosa avresti provato?"
I:"Felicità."
D:"La stessa felicità che provi quando stai con me?"
I:"Non ho mai affermato di essere felice con lei. E invece lei? È felice quando sta con me?"
D:"Si, ma non sono abituato a mischiare il dovere con il piacere."
I:"Io per lei sono solo piacere?"
D:"No. E per lei?"
I:"No."
D:"Credo che la seduta sia finita."

Si alza lentamente dalla poltrona piegandosi leggermente su di me, le sue labbra si avvicinavano sempre di più alle mie, ma non so il perché stavolta non lo fermai. Ricambiai quel tenero bacio, sorprendendo sia me che lui, il ricordo di Daniel e Valorie insieme stava svanendo troppo velocemente dai miei pensieri. 

Io e la mia apatiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora