D:"Cosa hai fatto?"
Non mi guarda. Sembra schifato dalla mia immagine.
I:"Ho fatto ciò che dovevo fare."
Alzo lo sguardo e noto che non ha la maglia, subito intravedo dei segni, sembrano tagli ma non fatti da lui.
D:"Cosa è successo?"
È incazzato ma non riesco a concentrarmi, sto ancora scrutando il suo torace pieno di tagli. Sussulta quando avvicino lievemente il braccio e tocco uno dei segni seguendo una linea rettilinea, non mi ferma e non mi dice niente.Fissa ogni mio movimento, scruta attento l'espressione del mio viso, che cambia appena applico un pò di pressione su una ferita più superficiale e lui aspira pesantemente.
Tutto il precedente caos è sostituito da curiosità, che impossessa il mio corpo all'istante. Nessuno dei due parla, sembra quasi un gioco, scoprire gli scheletri nell'armadio dell'altro senza una parola.
Lui si sdraia accanto a me su un fianco e siamo uno davanti all'altro, lui mi guarda il viso e io continuo a scoprire i "difetti" del suo torace muscoloso. Mi fermo appena noto che i segni entrano nei boxer e alzo lo sguardo su di lui, non ha quel solito sorriso malizioso bensì una smorfia, è ovviamente seccato, ma non so perché, credo sia perché ho cominciato a toccarlo senza il suo permesso in un punto così delicato.
D:"Perché ti sei fermata?"
Ha gli occhi chiusi e respira affannosamente. Decido di non rispondere e di approfittare del suo stato di vulnerabilità.I:"Quanti anni hai?"
D:"Venti."
I:"Da dove vieni?"
D:"Sono nato ad Amsterdam."
I:"Come ti sei fatto quei segni?"
D:"Non sono affari tuoi."
Mi diverte vederlo rispondere alle mie domande quando ha gli occhi chiusi. Perciò continuo con il mio interrogatorio. Ma capisco che per avere qualche risposta dovrò fare qualcosa.
I:"Mi dirai mai come ti sei fatto quei tagli?"
Comincio a ripercorrere i suoi tagli dalle spalle in giù in modo calmo e delicato mentre gli sussurro all'orecchio per non disturbare questa dolce quiete.
D:"No."
I:"Perché no?"
D:"Non toccarmi così, Tessa."
I:"Perché, non dovrei?"
Parlo con un tono particolarmente calmo per sfidarlo e lui capisce il mio gioco, dopodiché sorride e mi mette a cavalcioni su di lui prendendomi per la vita con le sue possenti mani.
D:"Perché è una pessima idea."
Stavo per controbattere quando sento la porta principale sbattere e la fastidiosa voce di Valorie esclamare: "Sgorbio scendi, sono tornata."
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Io e la mia apatia
De TodoTessa Handerson è una ragazza con un passato difficile sulle spalle, porta con se mille tagli e mille problemi. A scuola non ha amici e non li vuole. È stata adottata alla tenera età di sei anni cambiando diverse famiglie. Con il tempo scoprirà nuov...